CRONACA – GROSSETO, OLTRE 100 DIPENDENTI PAGATI IN NERO. SCOPERTA DALLA GDF MAXI EVASIONE FISCALE PER OLTRE 1,7 MILIONI DI EURO PERPETRATA DA UNA SOCIETÀ OPERANTE NEL SETTORE AGRICOLO – Maxi evasione fiscale scoperta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Grosseto. In questo caso, a finire sotto la lente dei finanzieri è stata una società agricola che in pochi anni ha occultato al fisco una cospicua parte dei propri ricavi, omettendo di versare ogni genere d’imposta e contributo. L’operazione rientra nell’ambito delle quotidiane attività poste in essere dalle Fiamme Gialle maremmane a contrasto delle frodi fiscali, con costante attenzione verso i settori che, in ordine alla realtà economica del territorio, risultano essere esposti a maggior rischio. Nello specifico, i militari della Compagnia di Follonica, mediante la meticolosa analisi delle scritture contabili, l’assunzione d’informazioni da parte dei dipendenti ed i riscontri effettuati tramite le banche dati in uso al Corpo, hanno ricostruito il reale volume d’affari dell’azienda verificata, costatando un’evasione di oltre 1,7 milioni di euro tra IVA ed imposte dirette, cui vanno aggiunti circa 400.000 euro di contributi previdenziali ed assistenziali mai versati nelle casse dello Stato. Nel corso del controllo, inoltre, le Fiamme Gialle hanno approfondito le posizioni lavorative dei dipendenti, riscontrando come, a fronte della regolare assunzione a tempo determinato di circa un centinaio di operai, gli stessi siano stati pagati sistematicamente in contanti, utilizzando gli introiti accumulati “in nero” dall’azienda, alla quale è stata irrogata anche una sanzione di oltre 70.000 euro per non aver corrisposto gli emolumenti con mezzi tracciabili. Al termine delle verifiche, è stata interessata la competente Agenzia delle Entrate per il recupero di quanto dovuto all’Erario, mentre l’amministratore unico della società è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato. LODI, ESECUZIONE DELLA GDF DI UNA MISURA CAUTELARE PERSONALE NEI CONFRONTI DEL RAPPRESENTANTE LEGALE DI UN’AZIENDA AGRICOLA DEL LODIGIANO PER CAPORALATO. I finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale con cui il G.I.P. del Tribunale di Lodi ha disposto, nei confronti del rappresentante legale di un’azienda agricola del lodigiano, il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per la durata di un anno. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lodi ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lodi, con la collaborazione di ispettori dell’INPS, hanno avuto ad oggetto il contrasto al fenomeno del caporalato. Le ipotesi investigative riguardano infatti il sistematico ricorso all’utilizzo di manodopera irregolare per la coltivazione e raccolta di ortaggi. Ai lavoratori, pressoché tutti di origine extracomunitaria, venivano infatti imposte ore di lavoro ben superiori alle 169 mensili previste dal CCNL. Dalle indagini è, infatti, emerso che nei mesi della raccolta, i dipendenti lavorassero, senza la possibilità di fruire di permessi o riposi, mediamente per un numero di ore mensili pari al doppio di quelle previste da contratto, con punte fino a 512 ore mensili. Tale eccedenza di ore di lavoro, non dichiarata ai competenti Uffici finanziari e previdenziali, ha riguardato, dal 2017 al 2023, un complessivo numero di 1.054 posizioni lavorative irregolari, con un’evasione contributiva e fiscale quantificata in circa 3 milioni di euro. Secondo quanto emerso, l’imprenditore faceva leva sullo stato di necessità dei lavoratori, a molti dei quali venivano peraltro fornite soluzioni alloggiative precarie, degradanti e sovraffollate, facendo anche pagare una quota relativa alla concessione del posto letto e delle utenze attraverso la decurtazione dello stipendio. Tale quadro probatorio ha indotto l’Autorità Giudiziaria ha formulare l’ipotesi di reato, come prevista. VARESE, PREVENZIONE E CONTRASTO DELL’EVASIONE IMMOBILIARE E DEGLI AFFITTI IN NERO. INTENSIFICATI I CONTROLLI DELLA GDF NEI CONFRONTI DI “B&B” E CASE VACANZE. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, nel primo semestre di quest’anno, hanno intensificato le specifiche attività operative nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio, eseguendo mirati e specifici accertamenti presso le strutture ricettive, di diversa tipologia e natura, operanti nella provincia, caratterizzata, tra l’altro, da una spiccata vocazione turistica. La Polizia Economico-Finanziaria, a seguito di un’accurata indagine fenomenica, basata su articolate analisi di rischio e di intelligence, si pone l’obiettivo, tramite l’esecuzione di controlli mirati, di individuare e contrastare forme di abusivismo e di irregolarità, fronteggiando fenomeni di evasione ed elusione fiscale, al fine di garantire la concorrenza leale tra gli operatori e, più in generale, la legalità e sicurezza economico-finanziaria dell’intero settore. In tale contesto, le Fiamme Gialle hanno portato a termine diverse operazioni di servizio, nei confronti di imprese e persone fisiche titolari di immobili concessi in locazione, con particolare riguardo alle tipologie contrattuali connotate da maggiore pericolosità fiscale, quali, ad esempio, quelle aventi ad oggetto immobili ad uso turistico. La selezione dei target da sottoporre a controllo si avvale della cd. “informatica operativa”, ovvero avanzate banche dati e applicativi, nonchè metodologie e procedure ideate ad hoc dal Corpo, in relazione alle specificità del territorio. Altresì, la sempre più proficua collaborazione con gli Enti Locali, le Associazioni di categoria nonché lo scambio di dati e informazioni con le più importanti piattaforme online di prenotazione, rendono l’azione ispettiva dei Finanzieri ancora più profonda e incisiva. I controlli hanno consentito il recupero a tassazione dei canoni di locazione, derivanti dai cd. “affitti brevi”, percepiti e non dichiarati, nonchè l’accertamento di ulteriori violazioni amministrative, rilevate ai sensi della normativa nazionale e regionale e segnalate alle Autorità competenti. In questa prima fase, sono stati conclusi 14 interventi, di cui 13 con esito irregolare; oltre 10 controlli sono tuttora in corso. PISTOIA, OPERAZIONE “TAKE BACK”. TURBATIVA DI ASTE GIUDIZIARIE. SEQUESTRATI DALLA GDF IMMOBILI IRREGOLARMENTE AGGIUDICATI, DEL VALORE DI OLTRE 1 MILIONE DI EURO. La Guardia di Finanza di Pistoia ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Pistoia, su richiesta della Procura della Repubblica di Pistoia, nei confronti di un professionista, della consorte e della figlia ritenuti responsabili di plurime condotte di turbativa di aste giudiziarie. Allo stato del procedimento e secondo l’ipotesi vagliata dal Giudice nel provvedimento cautelare reale, le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia, hanno consentito di ricostruire che un commercialista di Pistoia e sua moglie, dopo il pignoramento, su istanza dei creditori, di diversi immobili già nella loro disponibilità e l’avvio delle relative procedure esecutive, ne erano illecitamente rientrati in possesso utilizzando, quale prestanome, la loro figlia. In particolare, quest’ultima si era aggiudicata tre distinte aste giudiziarie, utilizzando circa 463.000 euro fornitigli dai genitori, attraverso diverse anomale movimentazioni finanziarie. Sono, quindi, state sequestrate le n. 6 unità immobiliari indebitamente riacquisite dagli indagati, poiché ritenute il profitto del delitto di turbata libertà degli incanti, costituite da un appartamento del centro storico di Pistoia, da due appartamenti ed un box auto ubicati a San Marcello Piteglio (PT) e da una struttura ricettiva e relativo parcheggio situati in Abetone Cutigliano (PT), del valore complessivo di mercato stimato in oltre € 1.000.000,00. CASERTA, EVASIONE FISCALE E FATTURE FALSE. ESEGUITO DALLA GDF UN PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO PREVENTIVO PER 1 MILIONE DI EURO. Nella mattinata odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari reali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre soggetti. Gli stessi, in base agli elementi investigativi finora acquisiti, sono stati ritenuti gravemente indiziati della commissione, a vario titolo, dei reati di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti d’imposta. Pertanto, alla luce dei reati contestati e del quadro probatorio raccolto, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di autoveicoli, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro. Il provvedimento compendia gli esiti di complesse indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, nel cui ambito è stato possibile accertare i delitti posti in essere dagli indagati. Nello specifico, un imprenditore napoletano, operante nel settore della logistica in Brusciano (NA) e all’interno dell’Interporto Sud Europa di Maddaloni (CE), ha posto in essere, anche per il tramite di suoi prestanome, svariate condotte finalizzate all’evasione delle imposte dirette e sul valore aggiunto. Più nel dettaglio, lo stesso ometteva il versamento delle imposte attraverso la compensazione delle stesse con crediti inesistenti. Per il medesimo scopo, l’imprenditore in parola si avvaleva di società cartiere al fine di utilizzare in dichiarazione false fatturazioni, abbattendo così i ricavi conseguiti. Il profitto del reato di evasione fiscale così realizzato è stato quantificato, per le annualità dal 2017 al 2020, in € 989.728,00. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, TENTA DI ENTRARE CON LA FORZA IN CASA DELL’EX, I CARABINIERI INTERVENGONO PER BLOCCARE LA FURIA DI UN UOMO. ARRESTATO 38ENNE GRAVEMENTE INDIZIATO DI ATTI PERSECUTORI. I Carabinieri della Stazione di Roma Appia hanno arrestato in flagranza di reato un 38enne italiano, gravemente indiziato del reato di atti persecutori. Lo scorso pomeriggio, una donna di 41 anni ha contattato il numero di emergenza 112 riferendo che l’ex compagno, con la pretesa di vedere i figli minori, avrebbe ripetutamente colpito a calci e a pugni il portoncino della sua abitazione e, in preda alla furia, l’avrebbe anche minacciata di morte. Nonostante la presenza dei militari giunti prontamente sul posto, l’uomo ha continuato ad assumere un comportamento violento verso la donna. Raccolta la denuncia della vittima, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica, hanno arrestato l’uomo e lo hanno accompagnato presso il carcere Regina Coeli, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto. VELLETRI, SPACCIO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE. I CARABINIERI ESEGUONO ORDINANZA CHE DISPONE MISURE CAUTELARI NEI CONFRONTI DI 3 PERSONE. Su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri della locale Compagnia hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Velletri – nei confronti di 3 persone – due cittadini romeni di 33 e 31 anni destinatari di custodia cautelare in carcere ed un 47enne italiano agli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di spaccio di sostanza stupefacente, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Sul conto dei due cittadini romeni, già coinvolti in altre attività d’indagine per vicende analoghe, sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine a vari episodi di spaccio nel comune di Velletri ed al più giovane dei due anche lo sfruttamento dell’attività di prostituzione posta in essere da una connazionale di 20 anni dalla quale riceveva i relativi profitti. L’uomo italiano, invece, è gravemente indiziato di favoreggiamento della prostituzione in quanto, come cliente, si sarebbe adoperato per reperire alla giovane una sistemazione alloggiativa, nel centro storico veliterno, utile alla citata attività. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Dopo una breve pausa dal caldo opprimente che ha dominato gran parte dei mesi di luglio e agosto, il quadro meteo-climatico sta per cambiare ancora una volta. La recente parentesi più fresca, che aveva determinato un temporaneo sollievo decretando un’interruzione dell’interminabile e intensa ondata di calore che ci accompagnava da tante settimane, può dirsi ormai già archiviata. Già a partire da oggi, le temperature riprenderanno a salire in maniera significativa su gran parte del Paese. Le previsioni indicano che si raggiungeranno, ancora una volta, valori ben superiori alla media climatologica del periodo, con punte di 36/37 gradi in Campania, Toscana e Sicilia. L’anticiclone africano, figura chiave di questa ennesima Estate rovente, tornerà tuttavia a dominare la scena un pò su tutte le regioni. A cavallo del weekend, questo potente sistema di alta pressione di origine sahariana riporterà, infatti, il caldo intenso su tutto il territorio nazionale, in maniera piuttosto marcata sulle Isole maggiori e sulle regioni del Centro. La Sardegna sarà la regione più calda, con i termometri che raggiungeranno la soglia critica dei 38 gradi. Al Centro, città come Roma e Firenze si registreranno temperature prossime quanto meno ai 35 gradi, ma sarà l’aria particolarmente afosa l’elemento più difficile da sopportare. Il Nord, sebbene con temperature leggermente più basse, non sarà certamente esente da questa ondata di calore. Infatti, in diverse città, come Milano, Trieste e Bologna, si soffrirà di più, con picchi di 32/34 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale