CRONACA – MILANO, MAXI SEQUESTRO DI OLTRE 47 MILIONI DI ACCESSORI PER LE FESTE E ADDOBBI NATALIZI PER INDEBITA APPOSIZIONE DEL MARCHIO “CE” – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano hanno intensificato i controlli presso gli esercizi commerciali che pongono in vendita articoli natalizi, eseguendo accertamenti al contrasto del commercio di materiale non conforme alle normative che disciplinano la sicurezza prodotti e la corretta marcatura “CE” al fine di tutelare la salute dei consumatori. In particolare, i finanzieri del Gruppo di Legnano, dopo una capillare attività di controllo del territorio, hanno individuato, nel legnanese, tre magazzini presso i quali erano posti in vendita oltre 300 mila articoli tra addobbi natalizi e accessori per le feste riportanti la marchiatura “CE”, in assenza delle condizioni previste, che sono stati sottoposti a sequestro con la denuncia alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, per frode in commercio. A seguito di successivi approfondimenti, volti a ricostruire la filiera commerciale dei prodotti illegali individuati nel legnanese, l’attività di indagine si è concentrata su due società importatrici, entrambe, con sede, in provincia di Brescia. In esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, i finanzieri
hanno rinvenuto nei locali e nei magazzini in uso, oltre 47 milioni prodotti, articoli per feste, addobbi, decorazioni natalizie e altro, recanti indebitamente la marchiatura “CE”. La merce è stata sottoposta a sequestro, al fine di impedirne l’immissione in commercio ed i rappresentanti legali delle società importatrici
sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria. INDIVIDUATO UN CANILE FANTASMA A BUSSOLENGO. UN DENUNCIATO E 40 CANI MESSI IN SICUREZZA DALLA GDF. Sembrava un normale controllo su strada, quello effettuato nella serata dello scorso 9 dicembre da una pattuglia dei Baschi Verdi del Comando Provinciale di Verona. Ma quel cane, a bordo del furgone appena fermato, ha subito attirato l’attenzione dei finanzieri. Attenzione diventata più di un sospetto quando la persona che era alla guida del mezzo ha dichiarato di non avere con sé i documenti relativi all’animale, a suo dire custoditi presso la sua abitazione, nella periferia di Bussolengo. A quel punto i militari hanno chiesto di accompagnarli al suo domicilio. Nelle pertinenze dell’abitazione erano presenti un gran numero di cani, ben 40 esemplari tra cani da caccia e pitbull,
tra cui anche numerosi cuccioli, posti all’interno di gabbie con spazi angusti, in cattive condizioni igienico-
sanitarie e non alimentati. Oltre ai cani, nel giardino si trovavano numerosi animali da cortile, alcuni peraltro macellati e appesi all’aria aperta. Successivamente, i finanzieri hanno chiesto l’intervento del veterinario che, giunto sul posto, ha imposto immediatamente un fermo sanitario. Nella mattinata successiva, gli stessi militari sono tornati
sul luogo, questa volta accompagnati anche da medici e da personale della Polizia Provinciale, per la verifica di eventuali autorizzazioni di caccia, dalle Guardia Zoofile O.I.P.A. di Verona e da personale
dell’Ufficio tecnico e della Polizia Locale del Comune di Bussolengo, per accertare le violazioni di carattere penale ed amministrativo.
È stato, così, accertato che i cani, alcuni dei quali privi del previsto microchip, erano tenuti in gabbie realizzate con materiali di fortuna, prive di giacigli o superfici che impedissero il contatto diretto con il terreno, con totale assenza di un sistema per la pulizia delle deiezioni. Peraltro, agli animali, che non avevano disponibilità di acqua pulita, veniva somministrato cibo contaminato. È scattata, quindi, una gara di solidarietà e tutti i cani sono stati affidati in custodia a enti o privati cittadini, che si
sono impegnati a garantire loro condizioni di vita più decorose e salubri. Al proprietario dello pseudo-canile, cittadino italiano, denunciato per maltrattamenti di animali, il personale della Asl di Verona ha imposto il ricovero, dal cortile all’interno di apposite gabbie, contestandogli, anche la detenzione senza la prescritta autorizzazione, in un contesto anche inagibile. TREVISO, CONTROLLI NEI LUOGHI DI LAVORO DELLA GDF. SCOPERTI 58 LAVORATORI IRREGOLARI. 3 EXTRACOMUNITARI ESPULSI E 19 LE IMPRESE SANZIONATE. ACCERTATO UN CASO DI CAPORALATO.
I Reparti dipendenti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, nel corso di numerosi interventi svolti dal mese di luglio scorso, hanno scoperto 17 lavoratori “in nero” e 41 che, pur assunti regolarmente, prestavano la propria opera in orari non previsti dai contratti. Di questi lavoratori, 4 sono, poi, risultati privi di permesso di soggiorno e per tre di loro è stato disposto ed eseguito il provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato. Nell’azione di controllo svolta dalla Fiamme Gialle sono state monitorate diverse attività economiche e durante un accesso svolto presso un laboratorio tessile, sono state anche accertate situazioni penalmente rilevanti connesse alle condizioni di sfruttamento della manodopera impiegata. In tale quadro, particolarmente rilevanti sono anche state le sinergie attivate con altre istituzioni che curano i profili di sicurezza degli ambienti di lavoro, il Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro presso l’U.L.S.S. 2 “Marca Trevigiana”, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, l’ARPAV, i Vigili del
Fuoco e gli Uffici Comunali interessati, che spesso hanno cooperato con le pattuglie della Guardia
di finanza sin dalle prime fasi di accesso presso le imprese, al fine di massimizzare l’efficacia del
dispositivo di prevenzione durante i controlli agli opifici operanti in provincia.
Infatti, nel corso delle verifiche espletate presso quest’ultima tipologia di struttura produttiva, sono stati sequestrati 8 laboratori e denunciati all’Autorità Giudiziaria, 15 titolari di altrettante imprese. 128 sono stati, poi, i macchinari sequestrati e 132 i banchi da lavoro cautelati con appositi vincoli. In 4 casi, poi, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso e lo S.P.I.S.A.L. hanno disposto la sospensione dell’attività alle aziende che presentavano i più alti indici di rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori. Gli approfondimenti eseguiti nelle fasi successive agli accessi ispettivi, in 4 casi, hanno, poi, consentito di
accertare la commissione di gravi reati fiscali concernenti l’emissione o l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti connesse a illecite esternalizzazioni di manodopera. Le operazioni di servizio svolte nella seconda parte dell’anno dalla Guardia di Finanza di Treviso, anche collaborando con gli altri Enti competenti ad esercitare funzioni ispettive, testimoniano l’impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto di fenomeni quali il sommerso da lavoro e il lavoro nero, che arrecano un danno evidente. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, I CARABINIERI ARRESTANO 42ENNE GRAVEMENTE INDIZIATO DI AVER MINACCIATO E PICCHIATO LA MOGLIE. I Carabinieri della Stazione Roma Casalotti hanno arrestato un 42enne originario di Cuba, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate nei confronti della moglie. La scorsa mattina, a seguito di una richiesta giunta al “112” da parte della vittima, i Carabinieri sono intervenuti presso l’abitazione della coppia, in via Pettenasco, dove la donna ha raccontato che, poco prima nel corso di una lite, il compagno l’avrebbe minacciata di morte e schiaffeggiata violentemente. La vittima è stata trasportata con un’ambulanza presso l’ospedale San Filippo Neri, dove è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. I Carabinieri, acquisita la formale querela della vittima, che ha, inoltre, riferito di subire reiterate violenze fisiche e verbali da parte dell’uomo da diverso tempo, e d’intesa con la Procura della Repubblica, hanno arrestato il 42enne e lo hanno condotto nel carcere di Regina Coeli. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Nelle giornate di domani e domenica, si farà sempre più incisiva, su tutto il territorio nazionale, con effetti evidenti, in primis una totale stabilità atmosferica, che garantirà giornate nel complesso soleggiate. Un secondo effetto, tipico degli anticicloni invernali, sarà rappresentato dalla formazione di dense foschie o di banchi di nebbia che potranno svilupparsi soprattutto durante le ore più fredde, specie sulle pianure del Nord e sulle vallate più interne del Centro. Un’altra evidente conseguenza dell’alta pressione riguarda il quadro termico. Essa favorirà, infatti, un generoso soleggiamento che a sua volta garantirà un contesto climatico piuttosto dolce nelle ore centrali del giorno, in particolare al Centro-Sud. Nel contempo, tuttavia, le colonnine di mercurio tenderanno a scendere in maniera evidente sulle pianure settentrionali, dove la presenza delle dense foschie e dei banchi di nebbia contribuiranno a un soleggiamento meno marcato. Questo favorirà un altro dei più diffusi effetti che si sviluppano nei mesi più freddi dell’anno in presenza delle alte pressioni, le inversioni termiche, un fenomeno per il quale, a differenza di quanto avviene normalmente, le temperature risultano tendenzialmente più miti in montagna rispetto alle zone pianeggianti. A segnalarlo è “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale