
Estorsione consumata e tentata, in concorso, delitti aggravati dal metodo e finalità mafiosa, sono le accuse che hanno portato in carcere 5 persone.
Gli arresti sono stati eseguiti nella mattinata di ieri, venerdì 14 marzo dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo (SISCO) di Catanzaro, la Squadra Mobile della Questura di Cosenza e la Compagnia dei Carabinieri di Scalea, supportate in fase esecutiva da personale del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria – Settentrionale”, dalle Stazioni Carabinieri competenti per territorio, nonchè da un’unità cinofila della Polizia di Stato,
Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce da un’approfondita attività di indagine coordinata dalla “DDA” di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio.
La gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, tramite gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato alcuni gravi fatti estorsivi perpetrati dai 5, nei confronti di un imprenditore operante nel settore edile, con la richiesta di somme di denaro pretese quali “forme di protezione” ai fini del tranquillo proseguimento delle attività economiche della ditta e anche per sostenere le spese di ristretti in carcere, in particolare alla vittima veniva imposto il pagamento di una somma di denaro pari al 3% dell’importo degli appalti pubblici relativi ad alcuni lavori in corso nella zona dell’alto Tirreno cosentino.
Rocco Becce
Direttore Editoriale
