Un’operazione lampo contro due truffe ad anziani è stata portata a termine lo scorso giovedì pomeriggio, dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Potenza, guidati dal Capitano Alberto Calabria e dai colleghi del Comando Stazione di Avigliano, diretti dal Luogotenente Carmine Cianciaruolo.
I militari, appartenenti al Comando Provinciale CC di Potenza, con a capo il Colonnello Nicola Albanese, dopo alcune segnalazioni al “112“, hanno fermato ed arrestato, in flagranza di reato, un 31enne che si era appena reso responsabile di due truffe in danno di anziani.
L’uomo, di origini campane, ora in carcere a Matera, accusato di truffa aggravata continuata, si trovava, a bordo della propria autovettura, in una zona rurale, tra i comuni di Avigliano e Potenza.
Dopo una perquisizione veicolare e personale eseguita dal personale dell’Arma, il presunto truffatore è stato trovato con quasi 2.500 euro in contanti, oltre a due anelli in oro ed un coltellino.
Nel proseguire l’attività di ricerca, anche nei pressi del punto dove era in atto il controllo, a bordo strada, parzialmente occultato tra alcuni rovi, è stata rinvenuta una somma di circa 6mila euro della quale il campano si era disfatto poco prima, alla vista dei Carabinieri.
Da ulteriori accertamenti effettuati dagli investigatori, è stato possibile stabilire che l’arrestato aveva consumato una truffa in danno di una donna di 101 anni, residente a Melfi, dalla quale si era fatta consegnare più di 1.000 euro in contanti e due anelli in oro e, a seguire, ad Avigliano, dove aveva ricevuto circa 9mila euro da una 91enne.
In entrambi i casi, alle due vittime era arrivata una telefonata, la solita, con una richiesta di denaro, dove l’interlocutore, fingendosi un nipote, riferiva di trovarsi in una località del Nord Italia e di avere alcuni problemi con la giustizia, dai quali ne sarebbe potuto uscire, ma con un aiuto di denaro.
Per tale motivo alle due donne era stato chiesto di raccogliere un quantitativo cospicuo di denaro da consegnare ad un proprio amico, il quale sarebbe passato dall’abitazione dopo pochi minuti per ritirare i soldi che sarebbero, così, serviti per far fronte alle spese giudiziarie.
Proprio nel mentre affioravano tali importanti esiti investigativi, da un’ulteriore verifica, è emerso che il soggetto era anche colpito da un ordine di esecuzione di misura cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Castrovillari (CS), su richiesta della locale Procura della Repubblica, all’esito di un’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione del posto.
Questi ultimi, nel caso di specie, avevano acclarato, attraverso la denuncia presentata da una donna ultraottantenne del luogo, che l’individuo, con analogo modus operandi, millantando di essere suo nipote, aveva sostenuto con l’anziana che in quel momento la propria figlia si trovava all’ufficio postale dove avrebbe dovuto effettuare un pagamento.
Facendo contattare la vittima anche da un sedicente dipendente delle Poste Italiane che, oltre a confermare quanto precedentemente riferito dal falso nipote, la informava che di lì a breve si sarebbe presentato presso la sua abitazione un uomo, a cui avrebbe dovuto consegnare il denaro necessario al pagamento.
Infatti, era riuscito a farsi dare complessivamente più di 10mila euro.
Nella circostanza, avendo stabilito che l’imbroglione di tutno, era pure ricercato, poichè destinatario del provvedimento giudiziario, i successivi adempimenti per la notifica ed esecuzione della misura sono stati condotti congiuntamente dai militari lucani e dai colleghi della Stazione di Castrovillari, giunti appositamente nel capoluogo lucano.
Una cosa che, però, c’è da dire, in merito a questi fatti che, purtroppo, accadono molto spesso, ma gli anziani da chi saranno tutelati, oltre che dalle forze dell’ordine?
Rocco Becce
Direttore Editoriale