19 misure cautelari, sigilli a diverse società e alcuni sequestri di slot machine, in tutto circa tremila macchinette “rubasoldi”, per un valore di diversi milioni di euro, che fruttavano un guadagno annuale di circa 200mila euro, in circa 200 attività, in diverse regioni italiane, tranne che nel Trentino Alto Adige, sono stati portati a termine con alcune perquisizioni effettuate all’alba di oggi, giovedì 30 marzo, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza.
Nell’ambito di un’operazione denominata “Ndrangames“, è stata smantellata una cosca mafiosa, al termine di anni di indagini svolte, tra gli anni 2012 e 2015, sui rapporti tra il clan Grande Aracri di Cutro, di Crotone e quello di Martorano-Stefanutti di Potenza, che operavano nel giro delle scommesse illecite e nel gioco online, attraverso sette società con sede in Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Calabria, e una anche fuori dall’Italia.
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, che ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari le ordinanze di custodia cautelare e i vari sequestri.
Nella tarda mattinata di oggi, il Procuratore Capo della Repubblica di Potenza, Luigi Gay, nella sua sede, ne ha illustrato tutti gli aspetti nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il Procuratore Aggiunto, Francesco Basentini, il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Potenza, il Maggiore Antonio Milone, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Colonnello Daniele Scardecchia e il Tenente Armando Barbaruolo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale