Veneto, Emilia Romagna, Basilicata e Puglia.
Sono le 4 regioni italiane che nella mattinata di oggi, mercoledì 19 ottobre, la Guardia di Finanza dei rispettivi Comandi Provinciali, con 200 finanzieri e militari dell’Arma, hanno dato il via ad un decreto di perquisizione, emesso nei confronti di 51 persone fisiche, 7 società ed uno studio di un commercialista.
L’attività investigativa trae origine da un controllo effettuato da una pattuglia della Stazione dei Carabinieri di Palo del Colle, nel corso del quale sono stati rinvenuti, in possesso di due imprenditori del settore edile, numerose carte prepagate e denaro contante.
I successivi approfondimenti sono stati delegati ai militari del Nucleo Investigativo dell’Arma e al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari.
Da ciò, è emerso l’esistenza di un sodalizio criminale, con basi logistiche a Bari ed Altamura (BA), dedito ad avanzare indebite richieste di accesso ai “bonus edilizi” per fittizi interventi di ristrutturazioni immobiliari.
In tale contesto, è emerso il ruolo di numerose persone compiacenti, prive di qualsivoglia capacità reddituale e patrimoniale, in molti casi gravate da precedenti di Polizia, prestatesi a comunicare, nell’apposita piattaforma informatica, crediti d’imposta per un valore complessivo di oltre 17 milioni di euro.
I riscontri hanno consentito di accertare la fittizietà dei crediti d’imposta correlati ai bonus, in considerazione dell’attestazione di dati non veritieri, quali la disponibilità di beni immobili inesistenti, appartenenti a persone estranee ai fatti, con l’esecuzione di lavori edili di rilevante entità, in realtà mai eseguiti.
I crediti sarebbero stati successivamente ceduti ad un intermediario abilitato e parte del denaro, circa 3,9 mln di euro, versato su conti corrente creati ad hoc, per essere successivamente veicolato in ulteriori rapporti finanziari intestati ad aziende cartiere e/o prestanome, al fine di occultarne la provenienza e impedirne, così, il tracciamento.
Ciò anche mediante una serie di simulati pagamenti di finti fornitori e dipendenti, con ricariche di carte prepagate intestate a persone compiacenti, per effettuare successivi prelevamenti presso vari ATM.
Le perquisizioni eseguite, hanno avuto lo scopo di reperire tutta la documentazione utile al successivo sviluppo delle indagini.
A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
Rocco Becce
Direttore Editoriale