Nella giornata di oggi, mercoledì 28 dicembre, 26 persone sono state tratte in arresto dalla Polizia di Stato.
Gli indagati, di Cerignola e Foggia, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio ed in particolare furto, ricettazione e riciclaggio di veicoli.
L’ordinanza di applicazione di misura cautelare è stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile, dal Commissariato di P.S. di Cerignola e dalla Sezione Polizia Stradale di Foggia, coordinate dalla locale Procura, l’attività delittuosa avrebbe consentito ai coinvolti di percepire un profitto, allo stato stimato in misura pari quantomeno ad € 1.250.000,00, per il quale è stato emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria dei beni, in denaro, beni immobili e mobili, titoli di credito, strumenti finanziari, etc., di cui gli indagati abbiano la disponibilità.
Le investigazioni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero disvelato l’esistenza di una compagine associativa, composta da numerose persone, a loro volta facenti parte di quattro sottogruppi, stabilmente dedita alla commissione di delitti contro il patrimonio ed in particolare alla ricettazione e al riciclaggio di veicoli di provenienza furtiva attraverso il loro smontaggio, sezionamento e l’asportazione dei riferimenti identificativi impressi o stampigliati sulle componenti di ciascuno di essi.
Dal materiale indiziario raccolto sarebbe emerso che i presunti indagati si fossero durevolmente e stabilmente organizzati al fine di commercializzare componenti e pezzi di ricambio su scala nazionale, sia mediante vendita diretta al cliente che online, tramite pubblicità inserita su siti internet.
All’interno del sottogruppo, ciascuno dei coinvolti sarebbe stato investito di compiti ben precisi in quanto ogni aggregazione si caratterizzava per una ripartizione di ruoli e mansioni alquanto definita e per una evidente compartimentazione, verosimilmente conseguente anche dell’elevato numero di associati.
Si tratta di connotati degni di una realtà imprenditoriale vera e propria che gestiva l’intera filiera della merce, dal reperimento, mediante numerosi furti aggravati di autoveicoli, alla successiva vendita al dettaglio.
Il centro operativo dell’associazione per delinquere era ubicato in Puglia, a Cerignola, perchè l’oggetto dei traffici delittuosi compiuti dagli associati era immagazzinato e commercializzato principalmente in quel centro e la destinazione di tutti i veicoli, provento dei furti, era proprio la città ofantina.
L’associazione per delinquere oggetto dell’indagine avrebbe dato prova di funzionare come un’entità imprenditoriale ben strutturata, specie per quanto concerne i profili dell’efficienza, della flessibilità e dell’ovvia, ma costante, propensione alla ricerca del massimo profitto, avendo a disposizione numerose risorse e mezzi, che vanno dal denaro a beni strumentali di varia natura, quali immobili, apparecchi telefonici, veicoli di provenienza lecita, nascondigli, disponibilità di account di posta elettronica e di spazi su internet utilizzati a scopo pubblicitario, oltre che di società create appositamente e fittiziamente intestate ad alcuni partecipi al fine di attribuire, attraverso l’emissione di false fatture, una mera parvenza di liceità agli oggetti commercializzati.
L’articolata attività d’indagine ha permesso di disarticolare un insidioso e solido gruppo criminale, ben organizzato, dedito alla commercializzazione di componenti e pezzi di ricambio provenienti dallo smontaggio di un numero esorbitante di veicoli rubati, in grado di produrre un profitto lordo di elevate dimensioni.
A segnalarlo è la Polizia di Stato.
Rocco Becce
Direttore Editoriale