Nuova operazione della “Direzione Investigativa Antimafia”, in Sicilia, che ha confiscato beni per 4 milioni di euro ad un imprenditore della provincia di Enna.
Il decreto è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta nei confronti di una persona gravata da precedenti penali che nel loro complesso ne caratterizzano l’elevata pericolosità sociale.
Ciò, fa seguito ad un provvedimento di sequestro eseguito nel 2019 su proposta del Direttore della “DIA” che scaturisce dalle risultanze di un’attività di indagine avviata dagli investigatori nel 2010.
All’epoca era emersa la sproporzione tra l’elevato tenore di vita ed il consistente patrimonio immobiliare posseduto dall’uomo, rispetto agli esigui redditi fiscalmente dichiarati.
Le risultanze probatorie scaturite dalle attività di indagine sono risultate determinanti per accertare le condotte illecite poste in essere dall’indagato, con riferimento al reato di usura che ha fatto emergere la fitta rete di complicità di cui godeva nell’ambito della criminalità ennese.
Per tali fatti, nel 2017, il presunto indagato, era stato condannato in primo grado, sentenza divenuta definitiva nel 2022 a seguito di pronuncia della Corte di Cassazione.
Il provvedimento, ha interessato l’intero capitale sociale e rilevanti quote di partecipazioni in diverse società, tra cui un rinomato bar-ristorante situato all’interno del centro commerciale outlet di Agira (EN), imprese operanti nei settori dell’estrazione di inerti, della produzione di calcestruzzo, della costruzione di edifici residenziali, del commercio di apparecchiature telefoniche, della gestione di sale giochi e della ristorazione.
Inoltre, figurano 14 beni immobili, tra i quali una lussuosa villa con piscina a Nissoria (EN) e diversi terreni di rilevante valore economico situati nell’area commerciale di Catania, oltre a numerosi rapporti bancari e polizze assicurative.
Redazione