CRONACA – ASTI, ESEGUITE DALLA GDF 5 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE E SEQUESTRO PREVENTIVO AI FINI DELLA CONFISCA DI 4 MILIONI DI EURO PER REATI DI USURA, ESTORSIONE, AUTORICICLAGGIO E TRASFERIMENTO FRAUDOLENTO DI BENI – All’esito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Asti e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione denominata “Fast Cash”, di cui una prima fase si è conclusa il 18 ottobre del 2022, con perquisizioni e sequestri presso il campo nomadi situato in via Guerra, i finanzieri, stamane hanno dato applicazione, con il supporto di altri Reparti del Corpo di Torino, ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di custodia cautelare in carcere per 2 persone e degli arresti domiciliari per altre 3, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di usura, estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e contestuale sequestro preventivo, per equivalente ai fini della confisca definitiva, di 2 aziende, un’autovettura di grossa cilindrata e conti correnti per un complessivo valore stimato di 4 milioni di euro. I destinatari del provvedimento magistratuale restrittivo della libertà personale e di vincolo giudiziario patrimoniale sono alcuni pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio, i quali nell’ultimo biennio risultano aver avviato, con mezzi finanziari opachi, una florida attività di raccolta e commercio di rottami ferrosi, i cui proventi, non dichiarati all’Erario per diversi milioni di euro, venivano in parte destinati all’esercizio dell’usura, a tassi superiori al 2.500%, nei confronti di cittadini in gravi difficoltà economiche, su cui i medesimi perpetravano azioni intimidatorie violente per assoggettarli a condizione di sudditanza per fini di lucro. È stato documentato a seguito delle investigazioni operate dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Asti anche l’autoriciclaggio di alcuni proventi di usura e soprattutto la volontà di schermare il patrimonio illecito accumulato, frutto di plurimi delitti ambientali ed illeciti di evasione fiscale, attraverso l’intestazione fittizia a prestanome, ciò nella consapevolezza degli attori che la pressochè totale assenza di redditi leciti dichiarati, unita al consolidato curriculum criminale, potesse comportare nel tempo a loro carico il rischio di essere attinti da provvedimenti giudiziari di aggressione patrimoniale. Le operazioni di Polizia Giudiziaria Economico Finanziaria delle Fiamme Fialle di oggi, che hanno visto impegnati oltre 30 militari, per l’applicazione delle succitate misure cautelari personali e patrimoniali disposte dall’Autorità Giudiziaria competente, con la contestuale esecuzione di perquisizioni locali e personali, sono state svolte anche presso il campo nomadi, in via Guerra di Asti. LUCCA, SMANTELLATA DALLA GDF UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE DEDITA ALLA PRODUZIONE E ALLA VENDITA DI PELLETTERIA DI LUSSO CONTRAFFATTA. DENUNCIATI 14 PERSONE, SEQUESTRATI 50MILA ARTICOLI FALSI E BENI PER CIRCA MEZZO MILIONE DI EURO. I militari del Comando Provinciale di Lucca, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Firenze – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno portato a termine una complessa e articolata indagine nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata alla produzione, commercializzazione e ricettazione di prodotti di pelletteria di alto pregio recanti famosi marchi contraffatti, che venivano esportati e rivenduti, come originali, anche in vari Paesi d’Europa, America e Asia. Le indagini traggono origine dalle attività condotte dal Gruppo Viareggio, tese alla tutela del distretto turistico della Versilia e del “Made in Italy”, che hanno portato alla ricostruzione dell’intera filiera produttiva dei prodotti di pelletteria contraffatti rinvenuti, inizialmente, nei territori della provincia di Lucca quale mercato di sbocco. Le successive investigazioni, sviluppate attraverso l’esecuzione di attività tecniche, l’analisi di dispositivi informatici, il controllo delle spedizioni internazionali, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno consentito di ampliare il raggio di azione, individuando numerosi responsabili di plurimi reati di realizzazione e commercializzazione di beni falsi, oltre che individuare gli opifici dove venivano realizzati i prodotti e ricostruire le vendite e relative spedizioni di merce illecita dall’Italia verso l’estero. Nel corso delle attività sono emersi, inoltre, precisi indizi di come, una parte dei prodotti in pelletteria contraffatti, venivano fabbricati da società licenziatarie e/o sub lavoranti, delle case di moda titolari dei famosi brands. In particolare, è emerso che tali imprese hanno posto in essere un’illecita sovrapproduzione di beni, con conseguente sottrazione, ai danni delle case di moda, non solo di materie prime necessarie alla produzione dei beni, ma anche del necessario know-how, disegni, modelli e brevetti, riuscendo a generare considerevoli guadagni illeciti, con annessa evasione fiscale. Basti pensare, ad esempio, che una borsa da donna Chanel, modello Boy (medium), commercializzata nelle boutique ufficiali a circa 6.200 euro, veniva realizzata dagli indagati con fattezze e qualità pressochè identiche all’originale e venduta ad un prezzo oscillante tra 1.600 e 2.200 euro. Il fenomeno è probabilmente la tipologia di contraffazione più insidiosa da scovare, data l’identicità quasi totale della merce prodotta a quella originale. Sulla base degli elementi raccolti, la Procura Distrettuale Antimafia ha predisposto l’avviso di conclusione delle indagini, ipotizzando si possa configurare il reato di cui all’art. 416 c.p. in capo a 14 persone, 10 di nazionalità italiana, 3 di nazionalità cinese e 1 cittadino di nazionalità marocchina, poichè facenti parte di una struttura associativa avente il preciso scopo di creare articoli contraffatti di elevata qualità da immettere, poi, sul mercato. ANCONA, LOTTA DELLA GDF AL ‘’CAPORALATO’’ E AL FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA NEL SETTORE AGRICOLO, OPERAZIONE “COUNTRY WORKERS”. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Fermo, hanno concluso un’articolata indagine di Polizia Giudiziaria che ha consentito di stroncare un radicato fenomeno di sfruttamento illecito della manodopera irregolare gestito da uno straniero di etnia pakistana, che ha visto convolti oltre 50 lavoratori e una decina di aziende agricole operanti nella parte meridionale della regione. In particolare, le complesse indagini eseguite dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona, scaturite dall’esame di movimentazioni bancarie sospette, che hanno consentito di risalire alle responsabilità di un imprenditore pakistano. Infatti, domiciliato a Fermo, al fine di fornire manodopera a basso costo alle imprese agricole coinvolte, arruolava connazionali in evidente stato di bisogno, poichè irregolari sul territorio nazionale, oppure, se regolari, con la necessità di lavorare per garantirsi i mezzi necessari sia per rinnovare o ottenere il permesso di soggiorno che per mantenere i propri familiari, destinandoli, poi, al lavoro presso terreni agricoli di terzi, in condizioni di sfruttamento. Secondo la ricostruzione investigativa, i lavoratori venivano sottoposti a turni di lavoro massacranti, senza interruzioni e fruizioni di pausa pranzo, riposi festivi e settimanali, dietro l’erogazione di un compenso, in gran parte dei casi corrisposto in nero, per occultare gli effettivi orari di servizio, ben al di sotto del salario minimo previsto dal contratto nazionale di categoria. Tra l’altro, il caporale, pretendeva da ogni operaio una quota giornaliera di 5 euro per le spese di trasporto e di consumo del carburante e, quando non erano al lavoro nei campi, i braccianti erano costretti a dimorare in abitazioni fatiscenti. All’esito delle indagini, la Procura di Fermo, condividendo le prospettazioni formulate dalle Fiamme Gialle doriche, ha richiesto e ottenuto nei confronti dell’indagato un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita dai militari del G.I.C.O. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. ROMA, BORSEGGI IN DANNO DI TURISTI, I CARABINIERI ARRESTANO 8 PERSONE. 8 persone arrestate in tre giorni, è il bilancio di un’attività di contrasto ai borseggi nella Capitale portata avanti dai Carabinieri del Gruppo di Roma sotto il coordinamento della Procura della Repubblica capitolina. 3 cittadini romeni, di 47, 46 e 42 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Roma Madonna del Riposo perchè gravemente indiziati, all’altezza della fermata metro Flaminia, all’interno del vagone della metropolitana, di avere accerchiato, appena prima di scendere dal mezzo, un turista straniero, allo scopo di distrarlo e di avergli asportato dalla tasca il portafogli. I Carabinieri di pattuglia sul mezzo proprio per degli specifici servizi preventivi hanno notato la scena e sono intervenuti, bloccando i 3 e recuperando il maltolto che è stato restituito al turista. In via Nazionale, invece, all’incrocio con via delle Quattro Fontane, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro hanno arrestato 2 cittadini romeni, una 35enne e un 34enne, gravemente indiziati di aver rubato il borsello ad un turista straniero. I Carabinieri che stavano pattugliando la zona proprio per prevenire furti del genere hanno visto la donna che simulava una caduta per distrarre il turista, che si è offerto di aiutarla a rialzarsi, mentre il compagno gli strappava il borsello. Anche in questo caso i Carabinieri presenti sono subito intervenuti e hanno recuperato la refurtiva. All’interno della fermata Spagna, della metropolitana linea “A”, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato un cittadino romeno di 37 anni, gravemente indiziato di avere asportato con destrezza il portafoglio ad una turista straniera. Un amico della vittima ha dato l’allarme ed un Carabiniere del Reggimento Corazzieri, libero dal servizio è immediatamente intervenuto bloccando l’uomo in attesa dei Carabinieri di pattuglia che lo hanno portato in caserma, restituendo il portafogli. Infine, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia, nei pressi della metro A, fermata Termini, hanno arrestato due cittadini stranieri di 32 e 21 anni, senza fissa dimora, gravemente indiziati di avere asportato con destrezza il cellulare dalla tasca della giacca di un turista italiano, prontamente bloccati dai militari. Per tutti gli episodi di furto, le vittime hanno presentato regolare denuncia querela e gli arresti sono stati convalidati. NETTUNO, I CARABINIERI FERMANO 17ENNE ALLA GUIDA DI UN’AUTO E VIENE ARRESTATO PER DETENZIONE DI SOSTANZA STUPEFACENTE E DI UN FUCILE. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Anzio hanno arrestato un 17enne del posto, gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente e detenzione abusiva di armi. I militari, durante un servizio di controllo del territorio, hanno fermato un’auto, in via Taglio delle Cinque Miglia e il conducente veniva trovato in possesso di circa 94 gr. di hashish. La successiva perquisizione effettuata dai Carabinieri presso il domicilio dell’indagato, ha portato al sequestro di ulteriori 8 kg. di marijuana, divisi in grandi buste da circa 1 chilo e un fucile del tipo doppietta a canne mozze, illegalmente detenuto, unitamente al relativo munizionamento, composto da 30 cartucce calibro 12. Il minore è stato tradotto presso il centro di prima accoglienza della Capitale. RIGNANO FLAMINIO, LOCALE ABITUALMENTE FREQUENTATO DA PREGIUDICATI E TEATRO DI EVENTI DELITTUOSI CHIUSO DAI CARABINIERI PER 15 GIORNI. Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri di Rignano Flaminio hanno notificato, al responsabile della società che gestisce una frutteria, il provvedimento di sospensione della licenza per 15 giorni, ai sensi dell’art.100 T.U.L.P.S., emesso dal Questore di Roma su richiesta degli stessi militari. La richiesta è stata avanzata anche a seguito dei numerosi eventi delittuosi occorsi presso l’esercizio commerciale, cui è seguita un’attività di controllo da parte dei Carabinieri, consistita inizialmente in un’analisi documentale e successivamente nel riscontro di quanto emerso, mediante servizi di osservazione e altre attività dedicate, che hanno permesso di acclarare che l’attività è abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose per l’ordine pubblico, per la moralità e il buon costume, oltrechè per la sicurezza dei cittadini. ANZIO, I CARABINIERI ARRESTANO DUE PERSONE PER DETENZIONE DI SOSTANZA STUPEFACENTE. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Anzio hanno arrestato un 57enne italiano e un 43enne romeno, gravemente indiziati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. I militari, durante un servizio perlustrativo nel quartiere Zodiaco, avevano notato una costante presenza di persone, già note per problemi di tossicodipendenza, nei pressi di uno specifico appartamento della zona. Di conseguenza procedevano con una perquisizione domiciliare all’interno dello stesso, dove erano presenti i due. Al termine, venivano rinvenuti 105 dosi di crack, alcuni gr. di hashish e marijuana, ma soprattutto quattro radio ricetrasmittenti, utilizzate per comunicare con le vedette, al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine e nascondere gli stupefacenti prima del loro arrivo. Inoltre, erano presenti in casa diversi fogli manoscritti, riportanti appunti relativi all’attività di spaccio. Infine, gli stessi avevano creato una fessura nella parte inferiore del portone d’ingresso, dalla quale era possibile eseguire lo scambio tra la sostanza e il denaro, senza alcun contatto tra venditore e acquirente. Al termine delle formalità di rito, l’italiano è stato tradotto presso il proprio domicilio e lo straniero in camera di sicurezza, a disposizione dell’A.G., in attesa del giudizio direttissimo. Al termine, l’italiano è stato sottoposto agli arresti domiciliari e lo straniero è stato tradotto nel carcere di Velletri. PALESTRINA, SERVIZI STRAORDINARI DI CONTROLLO DEL TERRITORIO, 5 PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI A PIEDE LIBERO. I Carabinieri della Compagnia di Palestrina (RM), nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio svolto nell’ultimo fine settimana, hanno deferito in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Tivoli 5 persone. Si tratta di un 51enne trovato in possesso di un veicolo risultato rubato a Rocca di Papa (RM), rintracciato, grazie, al sistema di localizzazione satellitare GPS. Il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario; un 36enne che dopo essere stato sottoposto a controllo aveva fornito false attestazioni sulla propria identità; un 18enne accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; un 50enne che sottoposto a controllo aveva rifiutato di fornire le proprie generalità; un 55enne sorpreso alla guida della sua auto con un tasso alcolemico pari ad 1.80 g/litro, oltre tre volte superiore al limite massimo consentito. Nell’ambito delle attività sono stati segnalate, all’U.T.G. di Roma, 3 persone originarie dei comuni di Colleferro e Zagarolo, trovate in possesso di 15 gr. di hashish. I controlli dei militari dell’Arma si sono concentrati, oltre che lungo le principali vie di comunicazione dei comuni di San Cesareo, Zagarolo e Gallicano nel Lazio, anche nelle rispettive aree residenziali al fine di contrastare il fenomeno dei reati predatori. Le attività, svolte mediante l’impiego di 15 Carabinieri, hanno complessivamente consentito di identificare 68 persone e controllare 449 veicoli. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per la giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, in Italia, cielo sereno o poco nuvoloso, salvo locali addensamenti in Emilia Romagna. Forti gelate notturne in Val Padana. Nubi irregolari sul versante adriatico, ma con tendenza ad ampie schiarite, poco nuvoloso su quello tirrenico. Instabile su bassa Calabria e Sicilia con rovesci e neve sui rilievi dai 500 m., altrove parzialmente nuvoloso ma senza fenomeni. Le temperature, comunque, saranno in lieve rialzo, tra i 5 e 13 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale