CRONACA – VENEZIA, CARNEVALE SICURO CON I CONTROLLI DELLA GDF – In occasione dei festeggiamenti, il Comando Provinciale di Venezia ha avviato una serie di controlli, che proseguiranno nei prossimi giorni, finalizzati a contrastare i principali fenomeni illeciti connessi alla notevole affluenza di turisti in città. Nella prima settimana, sono state messe in campo oltre 80 pattuglie, sia in centro storico che nell’area mestrina, che hanno consentito di individuare molteplici violazioni sia della normativa a tutela del made in Italy, a salvaguardia delle storiche tradizioni di sapiente artigianalità del territorio lagunare, riconosciute in tutto il mondo sia in materia di sicurezza dei prodotti, a tutela dei consumatori. In tale ambito, i militari del 1° e del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, affiancati dai “Baschi Verdi”, hanno proceduto al sequestro di oltre 110mila articoli, tra maschere, accessori, bigiotteria e decorazioni per capelli, in vendita presso negozi e ambulanti situati in posizioni strategiche per il passaggio del flusso di turisti, segnalando complessivamente 9 persone alle Autorità competenti. Si tratta, in parte di prodotti sui quali non erano riportate, in lingua italiana, tutte quelle informazioni indispensabili per il consumatore come la presenza di sostanze nocive e/o pericolose, le eventuali precauzioni d’uso, nonchè la composizione ed i materiali costitutivi del prodotto e l’indicazione del produttore. In parte di merce, nello specifico maschere del tutto simili a quelle che si rifanno alla storia dell’arte veneziana, riportanti la falsa indicazione del “made in Italy”, pur essendo di provenienza extra UE, importati proprio dall’Albania. E’ bene precisare che l’assenza dei requisiti di conformità sui prodotti commercializzati incide, tra l’altro, anche sui relativi costi di vendita, rendendoli più competitivi di quelli regolari, oltre che potenzialmente dannosi per i consumatori. Infine, a seguito di un intervento simultaneo eseguito, negli scorsi giorni, presso 6 negozi veneziani, riconducibili a 3 persone, sono stati sequestrati, dai militari del 1^ NOM, del 2^ NOM e dei finanzieri, oltre 2mila accessori di abbigliamento, risultati contraffatti. Gli stessi sono stati denunciati. VICENZA, FATTURE FALSE PER MEZZO MILIONE DI EURO. SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 100MILA EURO AD UNA SOCIETÀ. Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, su delega della Procura della Repubblica di Verona, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale scaligero, finalizzato alla confisca di beni e disponibilità finanziarie a carico di una società di Montecchio Maggiore, attualmente in liquidazione, che aveva operato nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici ed elettronica e, anche per equivalente, nei confronti del legale rappresentate e dell’amministratore di fatto, per un valore complessivo di €. 102.264,75. Il provvedimento cautelare, che ha permesso di sottoporre a sequestro somme di denaro giacenti su uno dei conti correnti societari, trae origine da un intervento di Polizia Economico-Finanziaria condotto dalle Fiamme Gialle di Arzignano che si era concluso con la denuncia all’Autorità Giudiziaria del titolare e del prestanome della società per aver indicato, nella dichiarazione dei redditi per l’anno 2012, costi fittizi per € 589.239,75 mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al solo scopo di evadere l’imposta sul valore aggiunto. La meticolosa attività d’indagine aveva permesso di scoprire un’articolata frode fiscale, grazie all’interposizione di una serie di società fittizie, operanti come cartiere. La società controllata, infatti, quale cessionario finale, aveva beneficiato insieme ad altri soggetti economici, tutti operanti nel settore del commercio di materiale tecnologico/informatico, di un complesso meccanismo di frode carosello all’Iva mediante la reiterata emissione/utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. In particolare, si era avvalsa di fatture soggettivamente inesistenti emesse da una “società filtro”, o “buffer” di Vicenza, inattiva dal 2011, rappresentata dalla compagna dell’amministratore di fatto dell’azienda. In tal modo erano stati allungati i passaggi documentali riferiti alla merce proveniente da fornitori comunitari, ostacolando, quindi, la ricostruzione del flusso reale dei beni, e consentendo al beneficiario della frode di ottenere un duplice vantaggio: fiscale, derivante da un credito Iva pari a €. 102.264,75 per l’acquisto di beni in regime ordinario, imposta non assolta già in origine dall’importatore/società cartiera (o “missing trader”), economico, dato dalla possibilità di presentarsi sul mercato con prezzi più competitivi rispetto alle aziende di settore sane e rispettose delle regole, che operano senza utilizzare artifici contabili. MACERATA, OPERAZIONE DELLA GDF A CONTRASTO DELL’EVASIONE E DELLE FRODI FISCALI. DENUNCIATI 19 IMPRENDITORI E CHIUSE 10 AZIENDE. SEQUESTRO DI BENI PER CIRCA 3 MILIONI DI EURO – Conclusa, dai finanzieri del Gruppo di Macerata, un’articolata indagine di Polizia Economico-Finanziaria e giudiziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di una serie di imprese, dislocate anche fuori dal contesto provinciale di Macerata. La capillare indagine, che ha interessato, in particolare, ben 33 imprese operanti nel distretto industriale del tessile e dell’abbigliamento, ha preso le mosse dall’analisi di approfondimenti di natura antiriciclaggio, in ciò avvalendosi dei poteri di Polizia Valutaria esclusivi della Guardia di Finanza, e si è, quindi, sviluppata mediante il minuzioso esame delle contabilità aziendali e dei conti bancari dei titolari, nonchè attraverso ulteriori riscontri investigativi operati sul campo. Le società indagate erano, nella maggioranza dei casi accertati, accomunate da un breve se non brevissimo ciclo di vita aziendale che, generalmente, non superava i tre anni, salvo poi proseguirlo con altri soggetti giuridici ovvero con soggetti compiacenti, un reticolo di imprese cosiddette “apri e chiudi”. Ammontano a circa 20 milioni di euro le basi imponibili, ai fini delle imposte sui redditi, complessivamente evase. Mentre sono 19 gli imprenditori segnalati all’Autorità Giudiziaria per svariati illeciti penali. Il sistema di frode consisteva, in sostanza, nell’aprire svariate attività commerciali per mezzo delle quali effettuare lavorazioni tessili conto terzi, con emissione delle relative fatture di vendita, ma omettendo, quasi sistematicamente, la presentazione delle corrispondenti dichiarazioni fiscali. Inoltre, è stato accertato che diverse aziende controllate, avvalendosi di alcune società cosiddette “cartiere”, registravano in contabilità fatture di acquisti relativi ad operazioni inesistenti, in modo da abbattere la propria base imponibile e di conseguenza versare meno imposte all’Erario. Successivamente, dopo una breve vita aziendale, i responsabili si rendevano irreperibili. Ma non solo evasione fiscale. È stato anche accertato che una società, non più operativa, è risultata beneficiaria dell’importo di oltre 42mila euro, quale contributo a fondo perduto previsto dal cosiddetto “Decreto Sostegni”. Una misura, questa, destinata a contenere gli effetti economici e sociali conseguenti all’emergenza epidemiologica. LIVORNO, AGENTE IMMOBILIARE NON PAGA I DEBITI COL FISCO E RIACQUISTA LA PROPRIA CASA ALL’ASTA. FIGLI E NUORA COMPLICI, DENUNCIATE DALLA GDF 5 PERSONE. Debitore verso l’erario da più di vent’anni per oltre 700mila euro, un agente immobiliare, ha fraudolentemente trasferito a figli e nuora oltre 240 mila euro sottratti al pagamento di cartelle esattoriali, al fine di riacquistare i propri immobili messi all’asta dal Tribunale di Livorno, ricorrendo ad uno dei figli quale prestanome nella procedura di gara. Nell’ambito dei controlli finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, i finanzieri della Compagnia Cecina, coordinati dal Comando Provinciale di Livorno, hanno individuato anomali trasferimenti di denaro tra i componenti della famiglia del citato agente immobiliare, risultato essere destinatario sin dagli inizi degli anni 2.000 di diversi avvisi di pagamento, debitamente notificati, ma mai onorati da oltre vent’anni. Dall’analisi della documentazione bancaria acquisita, i trasferimenti di denaro operati dall’imprenditore nei confronti dei suoi parenti sarebbero risultati finalizzati non solo a sottrarsi al pagamento delle imposte maturate nel corso degli anni, ma anche a recuperare illecitamente i propri immobili esecutati dal Tribunale di Livorno. L’agente in parola, infatti, sarebbe riuscito a riacquistare i citati immobili facendo partecipare all’asta, quale prestanome, uno dei suoi figli, risultato essere a tale scopo il destinatario finale unico delle somme di denaro originariamente movimentate dal padre e passate tra i conti correnti dei familiari per eludere la procedura di riscossione esattoriale a suo carico e rendere difficoltosa la possibilità di ricondurle all’operazione di acquisto del figlio. Pertanto, l’imprenditore in parola è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e turbativa d’asta, in concorso con i familiari coinvolti. Le investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, a tutela della pretesa erariale e del regolare funzionamento delle procedure di gara, hanno consentito di sottoporre a sequestro l’immobile illecitamente riacquistato. Inoltre, nell’ottica della trasversalità dell’azione della Guardia di Finanza, nei confronti del citato imprenditore è stato eseguito anche un controllo fiscale che ha consentito di recuperare a imposizione elementi positivi di reddito ed I.V.A. per oltre 100mila euro. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. ROMA, I CARABINIERI ARRESTANO 2 UOMINI PER AVER SPACCIATO DROGA DA UN’AUTO IN SOSTA. Ieri pomeriggio, nel corso di un mirato servizio di controllo, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato due romani di 46 e 44 anni, con precedenti, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, notati dai Carabinieri mentre si aggiravano in modo sospetto nei pressi del complesso di edilizia popolare di via di Donna Olimpia, a bordo di un’utilitaria. Fermati per un controllo, i militari hanno deciso di approfondire il controllo anche al veicolo. La perquisizione ha permesso ai militari di rinvenire e sequestrare 49 involucri di cocaina. I due, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e successivamente condotti presso le Aule di piazzale Clodio per il rito direttissimo. Al termine dell’udienza gli arresti sono stati convalidati, uno degli indagati è stato rimesso in libertà in attesa del processo, per l’altro il Tribunale ha disposto gli arresti domiciliari. Quindi, come vedete, grazie ai nostri politici, che tutelano le loro personalità, in carcere, è sempre più difficile entrarci e, lo avete potuto notare con un calo enorme degli italiani alle urne, alle ultime elezioni. ROMA, VIGILIA DI “SAN VALENTINO“, CONTROLLI DEI CARABINIERI A TRASTEVERE, 4 PATENTI RITIRATE E 2 ESERCIZI COMMERICIALI SANZIONATI. I Carabinieri del Gruppo di Roma, unitamente ai colleghi del N.A.S, del N.I.L. e con l’ausilio delle unità cinofili, hanno effettuato un servizio straordinario finalizzato al controllo del territorio e alla prevenzione generale di reati e fenomeni di degrado nell’ambito della movida, all’interno dell’area storica del quartiere Trastevere, cosi, come pianificato in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Bruno Frattasi. Oltre alle consuete pattuglie in uniforme sono state impiegate anche pattuglie in borghese, pattuglie dotate di strumentazione per la verifica del tasso alcolemico e sono stati svolti maggiori controlli sul consumo di alcol e droga. Il bilancio dell’attività è di 120 persone controllate, 48 veicoli e 9 esercizi commerciali ispezionati. Nel corso delle verifiche, alla circolazione stradale, nelle vie adiacenti al quartiere “Trasteverino” i militari hanno sorpreso 5 conducenti alla guida dei propri veicoli con il tasso alcolemico oltre il limite consentito, pertanto è scattato il ritiro delle patenti di guida tra cui anche quella di un neopatentato, eseguito un fermo amministrativo per guida di veicolo estero senza documentazione idonea, perchè residente in Italia da diversi anni, con patente estera valida, ma mai convertita e sequestrato il veicolo, mandato, poi, al deposito giudiziario. Durante i controlli agli esercizi commerciali, i militari hanno denunciato a piede libero la titolare di un ristorante ubicato nei pressi di Ponte Sisto poichè hanno constatato la presenza di un impianto di video-sorveglianza all’interno del locale senza la prescritta autorizzazione. Un altro ristorante di cucina Messicana è stato sanzionato per 2mila euro, per mancata applicazione manuale di autocontrollo. ROMA, UOMO DECLINA FALSE GENERALITÀ PER SFUGGIRE ALLA CATTURA. ARRESTATO DAI CARABINIERI. Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 35enne di origini romene, in flagranza di reato poichè gravemente indiziato di falsa dichiarazione a Pubblico Ufficiale sulla identità e successivamente in esecuzione di mandato d’arresto europeo per i reati di violenza sessuale e lesioni personali, commessi nel suo Paese. In particolare, nel corso di un normale servizio perlustrativo per la prevenzione dei reati, una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Roma – Divino Amore, effettuando controlli alla circolazione stradale, ha fermato un veicolo con a bordo due soggetti stranieri, uno dei quali, privo di documenti, ha declinato generalità che subito sono sembrate sospette. I Carabinieri, infatti, non convinti delle informazioni ricevute, hanno deciso di accompagnare la persona in caserma per approfondimenti sulla sua identità, accertando come lo stessa avesse effettivamente declinato false generalità, motivo per cui è stata arrestata in flagranza. Accompagnato in Tribunale, l’arresto è stato convalidato ed è stato rimesso in libertà in attesa del processo. Successivamente, all’esito di ulteriori accertamenti, con la reale identità, i Carabinieri hanno scoperto che l’uomo era anche destinatario di un mandato di arresto europeo per i reati di violenza sessuale e lesioni personali, commessi in Romania con la complicità di una donna e per cui era già stato condannato. A quel punto l’uomo è stato arrestato nuovamente, accompagnato prima dinanzi alla Corte di Appello di Roma e successivamente presso il carcere di Regina Coeli in attesa dell’estradizione. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, cielo sereno o poco nuvoloso con banchi di nebbia nelle ore più freddo lungo il Po, entro sera nubi in aumento sulla Liguria di Levante. Nubi basse e qualche nebbia in Toscana, cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso altrove. Cielo poco nuvoloso, salvo locale variabilità in Sardegna e sui settori tirrenici della Basilicata, Calabria e Sicilia. Le temperature, come segnalato da “3B Meteo“, saranno in lieve calo, massime tra gli 11 e i 16 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale