In un Paese che non funziona davvero nulla, da Nord a Sud, con chiunque vada a governare, soltanto per propri interessi e lobby collegate, ritorniamo ad occuparci della ditta campana “Slem“, di Piano di Sorrento (Na).
È nota in tutta Italia, ma soprattutto in Basilicata, per aver licenziato, senza alcun preavviso, anni addietro, una 52enne di Avigliano, nella foto di allora, ammalata di tumore al seno, all’epoca in servizio da oltre 22 anni nella mensa agenti della Polizia Penitenziaria del carcere “Antonio Santoro” di Potenza, mentre effettuava la radioterapia al “Crob” di Rionero in Vulture, nel potentino, dopo aver fatto dei cicli di chemioterapia presso la struttura sanitaria del “San Carlo” di Potenza.
La storia, raccontata da noi e ripresa da molte testate giornalistiche e radiotelevisive, finì con la vittoria e il rimborso delle spettanze alla lavoratrice D.L., all’epoca 50enne, ora guarita, ma sempre sotto stretto controllo sanitario, grazie alla forza di volontà e pazienza che la donna ha avuto insieme ad uno dei suoi legali, l’avv. Giusy Cataldo, oltre che alla propria famiglia.
Ovviamente, da allora, nell’istituto di pena potentino, nella foto, la mensa è andata man mano decadendo, sino alla chiusura totale.
Altre situazioni simili, portate a conoscenza alla nostra redazione, hanno visto ancora una volta dipendenti della ditta in questione senza stipendio a fine mese.
Un ennesimo caso è stato segnalato da un 59enne della Lombardia che, ovviamente, lavorava in una struttura sanitaria.
L’uomo, dopo diversi mesi vedeva assumere sempre figure nuove, ma non capiva il perchè, sino a quando lui, non è stato neanche pagato per un misero mese di lavoro, soltanto in questi ultimi giorni retribuito, ma, ora, ancora disoccupato.
Il tutto, continua ancora in Basilicata ad Avigliano, nella locale mensa scolastica ed a Venosa, nella mensa del locale Presidio Ospedaliero, ma, chissà, in quanti altri posti, c’è da dedurre.
Quindi, ancora persiste tale stato di agitazione alla mensa scolastica del Comune di Avigliano, nonostante i ripetuti solleciti verbali e scritti e dopo l’emissione di ben 15 ingiunzioni di pagamento da parte del Tribunale di Potenza, Sezione Lavoro.
Le somme dovute, in questo caso, risalgono ormai alla mensilità di novembre 2022 e, addirittura, non è stato neanche pagato il bonus una tantum previsto dal Governo nel mese luglio per far fronte al caro energia.
La mancata regolarità dei pagamenti, peraltro, è ormai diventata purtroppo una consuetudine, tanto da costringere i lavoratori a rivolgersi al Tribunale per il tramite della UILTuCS a tutela del diritto alla retribuzione.
Ad oggi però, neanche questa iniziativa ha sortito effetto e, pertanto, fermo restando le azioni esecutive individuali che i dipendenti andranno ad esperire sulla base dei decreti ingiuntivi decorsi i termini di legge, azioni che sono già state preannunciate anche al comune di Avigliano quale stazione appaltante ai fini dell’esperimento dei poteri ispettivi e di vigilanza e, anche, al fine di trattenere lo somme dovute all’appaltatore, la UILTuCS Basilicata si vede costretta a proclamare lo stato di agitazione, riservando ogni altra iniziativa a tutela dei propri iscritti.
Fino ad oggi, nonostante la ferma stigmatizzazione del comportamento della società appaltatrice, la UILTuCS, a tutela anche dei bambini fruitori del servizio e delle rispettive famiglie, ha evitato tali iniziative che, però, visto il comportamento arbitrario ed ingiustificabile del datore di lavoro, non sono più procrastinabili e chiede al comune di valutare la possibilità di recedere il contratto d’appalto con la ditta.
Nel secondo caso, anche questo emblematico, non c’è che dire, in riferimento ad una nota della Filcams–CGIL pervenuta nei giorni scorsi all’Azienda Sanitaria di Basilicata, sede di Potenza, riguardante i lavoratori del servizio mensa del Presidio Ospedaliero di Venosa, nuova presa di posizione della Asp che dopo aver liquidato le spettanze fino a tutto il mese di gennaio alla Slem s.r.l., ditta che gestisce il servizio, ha intimato alla stessa di saldare le ultime 4 mensilità spettanti ai dipendenti.
Tra l’altro, spiega il Direttore Generale f.f. Luigi D‘Angola “alla ditta sono stati versati anche gli oneri aggiuntivi Covid, per cui è palese da parte della ditta la messa in atto di un comportamento lesivo dei diritti dei lavoratori che comporta inevitabilmente il rischio concreto di disservizi relativamente alla continuità nell’erogazione dei pasti all’utenza ospedaliera”.
Per la situazione in atto, la Filcams–CGIL di Potenza ha chiesto un incontro al Prefetto per risolvere bonariamente la problematica.
Pertanto, il Direttore ASP, con una sua missiva, ha invitato la Slem a liquidare le spettanze dovute ai lavoratori interessati entro e non oltre 15 giorni producendo, ad evidenza, i cedolini di pagamento.
In mancanza di ciò, l’Asp Basilicata adotterà i poteri sostitutivi e procederà al pagamento diretto delle mensilità dovute.
Quindi, la storia continua, senza alcuna vergogna da parte di nessuno.
Rocco Becce
Direttore Editoriale