ESTERO – 38 MORTI E NUMEROSI FERITI, UN BILANCIO ASSURDO DI UN INCIDENTE FERROVIARIO, IN GRECIA – A seguito di uno scontro frontale, tra un treno passeggeri e uno merci, avvenuto nella notte, nei pressi della città greca di Larissa, 38 è il bilancio delle vittime, sino ad ora, e almeno 70 i feriti. Tragedie che continuano senza alcun senso, ovunque nel mondo. Questa volta, a finire in manette, il capostazione. COAN, MAXI SEQUESTRO DI HASHISH IN ACQUE TERRITORIALI SPAGNOLE EFFETTUATO DAL PATTUGLIATORE P.V. 10 PETRUCCI IMPIEGATO NELL’AMBITO DELLA JOINT OPERATION INDALO 2023 – Un Ingente sequestro di hashish, di circa 1.000 kg., è stato effettuato alcune ore fa, in acque territoriali spagnole, dal P.V. 10 Petrucci, unità navale del Corpo impiegata nell’ambito dell’Joint Operation Indalo 2023. Il Pattugliatore del Gruppo Aeronavale di Taranto, rischierato presso il porto di Almeria nell’ambito dell’operazione congiunta dell’Agenzia Europea Frontex, Indalo 2023, posta in essere a tutela delle frontiere europee, durante una crociera operativa di pattugliamento, alle prime luci dell’alba, ha avvistato nel tratto di mare antistante Almeria un natante cabinato diretto verso le coste iberiche. L’imbarcazione all’avvicinarsi dell’unità del Corpo si è data alla fuga. Dopo un breve inseguimento il natante è stato fermato ed al suo interno sono stati rinvenuti 30 colli contenti sostanza stupefacente. Sotto la direzione del rappresentante delle autorità iberiche presente a bordo si è altresì proceduto all’arresto dei 4 membri dell’equipaggio di nazionalità spagnola e marocchina. L’imbarcazione, modello fisher Astinor di 8.40 metri, è stata condotta nel porto di Almeria per il prosieguo dell’attività di Polizia Giudiziaria ad opera delle competenti Autorità territoriali.
CRONACA – COMO, DANNO ERARIALE DI 4 MILIONI DI EURO PER FRODE SUI CONTRIBUTI AGRICOLI. CONDANNATE AL RISARCIMENTO LE PRIME DUE AZIENDE AGRICOLE. Al termine di un procedimento penale per truffa ai danni dello Stato, incardinato presso la Procura della Repubblica di Sondrio, la Compagnia della Guardia di Finanza di Menaggio redigeva apposita notizia danni, alla Procura Regionale della Corte dei conti per la Lombardia, segnalando un danno erariale per illecita percezione di contributi eurocomunitari, erogati dalla Regione Lombardia nell’ambito della Politica Agricola Comune (P.A.C.) di sostegno alle attività agricole e di allevamento in territori montani, nei confronti di 88 aziende agricole. Queste ultime si erano rese responsabili di aver presentato domande uniche di aiuto contenenti dati ideologicamente falsi in merito ai requisiti per poter accedere ai benefici. Il tutto, per un danno complessivo all’erario di oltre 4 milioni di euro, nel periodo dal 2009 al 2013. In particolare, le aziende agricole, al fine di ottenere i contributi liquidati, attraverso i fondi europei agricoli di garanzia e per lo sviluppo rurale, indicavano nelle domande di aiuto una serie di pascolatori per conto terzi, cioè pastori che impiegano il proprio bestiame su terreni montani non di loro proprietà per conto di altre aziende agricole. Nel corso delle indagini, però, i militari della Guardia di Finanza procedevano ad acquisire informazioni dagli stessi pascolatori, i quali dichiaravano di non aver mai pascolato i propri animali presso i terreni indicati nelle domande di aiuto né, tantomeno, di conoscere le aziende agricole che avevano ricevuti i contributi. L’attività svolta dalla Guardia di Finanza, con il costante coordinamento della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Lombardia, ha permesso la messa in mora e la redazione di inviti a dedurre nei confronti di tutte le 88 aziende agricole risultate beneficiarie dei contributi, nonché, al momento, il sequestro conservativo di 306.674,74 euro nei confronti di una prima azienda e il recupero di 106.933,51 euro tramite compensazione spontanea nei confronti di ulteriori cinque aziende. Infine, vanno segnalate le prime due condanne a versare gli importi indebitamente percepiti all’ente danneggiato, la Regione Lombardia, in capo a due aziende agricole aventi le sedi a Bergamo e Mantova. La Corte ha dichiarato, infatti, che, sotto il profilo soggettivo, i rappresentanti legali delle aziende agricole hanno agito con dolo e che la prescrizione del danno erariale, in quanto occultato dolosamente, è da far partire dal momento della sua scoperta. Proprio l’occultamento doloso, collocando il dies a quo della prescrizione al mese di aprile 2021, permetterà di poter procedere al recupero di tutte le somme indebitamente percepite dalle aziende agricole, che nel frattempo hanno visto archiviate le proprie posizioni nell’ambito del procedimento penale per decorsa prescrizione. PADOVA, TRUFFA NEGLI AIUTI “COVID“ PER 200MILA EURO, EVASIONE FISCALE E BANCAROTTA FRAUDOLENTA, SCOPERTA DALLA GDF – Nei giorni scorsi si sono concluse le indagini preliminari, condotte dai Finanzieri del Comando Provinciale di Padova sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, indagate, in concorso e a vario titolo, in ordine a reati tributari, fallimentari, societari e a un’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in qualità di amministratori di fatto e di diritto di una società operante nella provincia di Padova nel settore dell’allevamento e del commercio di bovini e carne da macello. Nel dettaglio, le articolate attività investigative delle Fiamme Gialle della Compagnia di Este, durate oltre un anno, traggono origine da una verifica fiscale conclusa nei confronti dell’impresa in rassegna, all’esito della quale è stata proposta per il recupero a tassazione un’imposta evasa di oltre 6 milioni di euro. Inoltre, nel corso dell’ispezione sono stati svolti approfondimenti in merito a tre finanziamenti, pari a 200mila euro, erogati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia, colpita dalla crisi derivante dalla pandemia da “Covid–19“. In particolare, è stato rilevato che la società in parola, ritenuta priva di qualsivoglia struttura aziendale, ha dapprima beneficiato dei contributi di cui al “Decreto Rilancio” e, a seguito dell’introduzione di nuove misure volte al sostegno di determinate categorie economiche, “Decreto Ristori” e “Decreto Natale”, avrebbe simulato lo svolgimento di un’attività di ristorazione, senza di fatto mai esercitarla. Tali disponibilità finanziarie non sarebbero state destinate alle finalità previste dalla normativa emergenziale, ma, dopo essere state indebitamente percepite, sarebbero state interamente trasferite, mediante bonifici bancari, su conti correnti ubicati in Lituania e Polonia. Nel corso degli ulteriori accertamenti nei confronti del soggetto economico, è stato riscontrato che le quote di tale società sono state cedute nel 2018 dai precedenti soci a un soggetto diverso, divenuto anche rappresentante legale e considerato mero prestanome di due fratelli campani. A partire da quell’anno, i tre indagati avrebbero dapprima apparentemente rafforzato la situazione economicofinanziaria della società in parola con un aumento del capitale sociale da 10mila a 750mila euro mediante l’utilizzo di riserve disponibili ritenute fittizie, al solo fine di offrire al mercato e agli istituti di credito un’immagine florida della stessa, e successivamente avrebbero collocato l’impresa in un meccanismo evasivo destinato a favorire numerose società con sede nella provincia di Napoli. PRATO, LA GDF INSIEME ALLA POLIZIA MUNICIPALE HA SEQUESTRATI OLTRE MEZZO QUINTALE DI TABACCHI LAVORATI ESTERI. Le Fiamme Gialle pratesi, nell’ambito del consueto svolgimento delle attività di servizio, mirate al controllo economico-finanziario del distretto industriale, negli ultimi giorni, unitamente al personale del Comando della Polizia Municipale, hanno focalizzato l’attenzione su alcune delle fenomenologie illecite radicate sul territorio, e tra queste anche quella afferente il settore della commercializzazione di sigarette di contrabbando. L’iniziativa operativa, svolta nell’ambito dell’operazione “No Smoking”, ha tratto origine dalla valorizzazione di probanti elementi indiziari acquisiti nel corso di mirate attività di controllo economico del territorio ed orientate all’individuazione, in particolare, di quelle casistiche connesse al commercio di sigarette prive dei previsti sigilli del Monopolio di Stato. Le attività di servizio sono state originate da un’efficace attività investigativa tesa a risalire la filiera della commercializzazione dei prodotti privi di sigillo, attraverso numerosi servizi di pedinamento ed osservazione nonchè incrociando e sviluppando dati ed elementi acquisiti anche attraverso la consultazione delle banche dati. Al termine delle attività preliminari, nell’ambito delle quali sovvenivano sospetti verso un sito ove poteva celarsi lo stoccaggio dei prodotti di contrabbando, veniva individuata una quarantaquattrenne che, intercettata all’uscita della propria abitazione, occultava alcune stecche di sigarette in due buste. Immediato l’intervento degli operanti che, a seguito dei previsti controlli, hanno dunque constatato l’irregolarità dei prodotti. La successiva perquisizione domiciliare ha poi ulteriormente confermato i sospetti, rinvenendo cospicui quantitativi di tabacchi lavorati esteri. Le ricerche effettuate hanno permesso di rilevare la presenza di oltre mezzo quintale di sigarette, contenute in stecche e singoli pacchetti tutti privi del sigillo dei Monopoli di Stato e quindi introdotte sul territorio nazionale illegalmente. La responsabile è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica, mentre i tabacchi lavorati esteri, pari a 225 stecche ed oltre 2.300 pacchetti sfusi, tutti privi del sigillo di Monopolio, sono stati sottoposti a sequestro. Inoltre, dalla perquisizione dell’immobile della responsabile sono state rinvenute oltre 200 confezioni di farmaci. ROVIGO, AUTORICICLAGGIO E TRUFFA AGGRAVATA, UNA MISURA CAUTELARE PERSONALE E SEQUESTRI PER CIRCA 400MILA EURO. Importante operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza rodigina che, nei giorni scorsi, ha dato esecuzione a un’ordinanza interdittiva e a una decina di perquisizioni e sequestri in provincia per circa 400mila euro disposte dal GIP di Rovigo, dott.ssa Nicoletta Stefanutti. Il provvedimento di sequestro ha riguardato numerosi conti correnti intestati a persone fisiche e associazioni operanti nel campo sociale, di cui il responsabile è amministratore o rappresentate legale e che si proponevano, anche nella denominazione, come di supporto al mondo dell’imprenditoria ovvero nei confronti di soggetti che necessitavano di finanziamenti. Le indagini, condotte dal Gruppo di Rovigo sotto la direzione della Procura cittadina, si sono protratte per oltre un anno e hanno permesso di delineare le responsabilità di un professionista residente in provincia ma operante in città che agiva in veste di intermediario finanziario pur non essendo iscritto all’albo. Secondo le ricostruzioni investigative, con riferimento al reato di truffa aggravata, l’indagato ha persuaso alcune persone, accomunate dalla necessità impellente di risolvere problemi di liquidità, a versare significative somme di denaro su conti correnti a lui intestati ovvero a società/associazioni sempre a lui riconducibili senza in realtà mai erogare ai clienti la liquidità che aveva promesso loro, anzi distraeva le somme ricevute dirottandole verso sue realtà economiche, inventando scuse per la mancata erogazione del prestito ovvero pretesti per non restituire le somme ricevute. Nei confronti delle vittime si accreditava, pur non essendolo, come intermediario finanziario in ottimi rapporti con il mondo bancario. In almeno un caso, questa condotta ha impedito alla persona offesa di poter acquistare una abitazione all’asta, non avendo ricevuto il finanziamento promesso ma addirittura sborsando di tasca propria circa 15mila euro per diventare socio di un’associazione tramite la quale ottenere il finanziamento perdendo anche la caparra anticipata per bloccare l’acquisto. In un altro caso, l’indagato si proponeva come esperto consulente aziendale specializzato in ristrutturazione di posizioni debitorie nei confronti delle banche. Ottenuto un incarico dalla vittima di turno, esposta nei confronti di alcune banche, non solo faceva naufragare l’operazione, poiché mai l’aveva avviata seriamente, ma riusciva a farsi dare, per intavolare la trattativa, circa 250mila euro dirottati su un proprio conto privato, successivamente dirottati verso altre attività economiche facendone perdere le tracce. Inoltre, a fronte della legittima richiesta di restituzione delle somme versate dalla vittima. CHIETI, LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE. RICOSTRUITI RICAVI PER OLTRE 2,7 MILIONI DI EURO, EVASA IVA PER 600MILA EURO. Il Comando Provinciale Chieti, nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale, ha concluso un’attività ispettiva, scaturita da un’approfondita indagine nei confronti di una società di capitali, operante nel settore della lavorazione di manufatti in ferro ed alluminio. Il particolare indice di rischio che ha indotto i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ad attenzionare una società a responsabilità limitata è stata la circostanza che l’unico socio, ed amministratore unico della stessa, emergeva in diverse segnalazioni di operazioni sospette, di norma generate in occasione di presunte attività di riciclaggio o di fondi la cui provenienza potrebbe derivare da azioni criminose, nel caso di specie relative a numerose movimentazioni su conti correnti, versamenti e prelevamenti di denaro in contante, intestati ad una ditta individuale, facente capo sempre al medesimo amministratore e a quelli della società ispezionata. L’attività di verifica fiscale eseguita, finalizzata al riscontro dell’anomala condotta, è stata svolta attraverso l’accesso presso la sede operativa della società che ha consentito di rinvenire documentazione extracontabile, a conferma dell’esistenza di diverse cessioni di beni effettuate in nero, ricorrendo a pagamenti rigorosamente in contanti che, successivamente, confluivano sui predetti conti correnti. Per cristallizzare le cessioni di beni avvenute senza la relativa documentazione fiscale, le operazioni di verifica sono state integrate da ulteriori controlli che hanno permesso di riscontrare l’effettiva consegna, da parte di un’azienda di trasporti incaricata dalla società, del materiale venduto da quest’ultima ai propri clienti. A conclusione delle operazioni ispettive, relativamente agli anni d’imposta dal 2016 al 2022, sono stati ricostruiti elementi positivi di reddito sottratti a tassazione per oltre 1.460.000 euro, elementi negativi di reddito indeducibili per oltre 1.260.000 euro nonchè un’imposta sul valore aggiunto evasa per 600.000,00 euro. L’Agenzia delle Entrate competente per territorio, condividendo appieno quanto constatato dalla Guardia di Finanza, provvedeva ad emettere, relativamente al 2016, in quanto annualità in scadenza di termini, avviso di accertamento nei confronti della società interessata. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. POMEZIA, SERVIZIO STRAORDINARIO DI CONTROLLO DEL TERRITORIO. I CARABINIERI PROCEDONO ALL’ARRESTO DI 3 PERSONE. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio nell’ambito del Comune di Pomezia e di alcune zone del IX Municipio di Roma, finalizzato, in particolare, al contrasto dei reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti. Nel corso dell’attività svolta a Pomezia, i Carabinieri hanno arrestato un 26enne albanese, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante un normale controllo alla circolazione stradale, nel corso di una perquisizione personale e veicolare, il ragazzo, già noto ai militari, veniva trovato in possesso di 6 dosi di cocaina e quasi 700 € in contanti. Sempre a Pomezia i Carabinieri della locale Stazione, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, hanno proceduto all’arresto di un 23enne, resosi responsabile, quando ancora era minorenne, dei reati di rapina, lesioni personali e furto. Infine, in esecuzione di un ulteriore ordine per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, veniva arrestato un 55enne di origini iraniane, gravemente indiziato del reato di rapina in due diverse occasioni. Durante il servizio di controllo, i militari hanno controllato, complessivamente, 71 persone e 54 veicoli in transito sul territorio di competenza. CENTOCELLE E ACILIA, CONTROLLI MIRATI DEI CARABINIERI ALLE PERSONE SOTTOPOSTE AGLI ARRESTI DOMICILIARI, DUE IN MANETTE. Nel corso di mirati controlli alle persone sottoposte al regime degli arresti domiciliari, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato due romani di 48 e 37 anni, con precedenti, gravemente indiziati del reato di evasione e nei confronti del 48enne anche del reato di falsa attestazione sulla propria identità. I due, sono stati sorpresi all’esterno delle proprie abitazioni, senza essere in possesso di un permesso regolare. In particolare il primo arresto è stato effettuato dai Carabinieri della Stazione di Roma Acilia nel pomeriggio di ieri. I militari hanno raggiunto l’abitazione del 37enne, ristretto ai domiciliari e dopo aver suonato più volte, senza ricevere alcuna risposta, sono dovuti intervenire e soccorrerlo poiché si era infortunato mentre cercava di raggiungere l’abitazione utilizzando la grondaia. L’evaso, accortosi della presenza della pattuglia dei Carabinieri sotto casa, nel tentativo di entrare dalla finestra laterale dell’abitazione si è infortunato ed è stato soccorso dal personale medico del “118” che lo ha accompagnato presso l’ospedale Sant’Eugenio. Dopo essere stato medicato è stato condotto in caserma e trattenuto. Il secondo, invece, è stato fermato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina, in viale Palmiro Togliatti, ieri sera nel corso di un controllo. I militari transitando hanno notato l’uomo mentre stava conversando con una persona, probabilmente una ragazza che si prostituiva e alla loro vista si è subito dileguato. La pattuglia lo ha raggiunto e una volta fermato, all’atto dell’identificazione ha fornito false generalità. Sono bastati però pochi minuti per risalire alla sua vera identità e al fatto che doveva trovarsi agli arresti domiciliari. Entrambi gli arrestati sono comparsi dinanzi al Tribunale di Roma che ha convalidato gli arresti. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
TRAGEDIA IN MARE A CROTONE, SALE IL NUMERO DELLE VITTIME – È salito a 67 il bilancio ufficiale dei morti del naufragio di Crotone. L’ultimo corpo ad essere recuperato in mare, nelle ultime ore, è quello di una bambina. La salma è stata trasferita al Palamilone, dove, da oggi è aperta la camera ardente per rendere omaggio ai migranti deceduti in seguito alla tragedia verificatasi tra sabato 25 e domenica 26 febbraio scorso, in cui, per l’ennesima volta, non pagherà nessuno.
EVENTO – MARGHERITA CASSANO, DI ORIGINI LUCANE, NOMINATA, OGGI, PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE – Per la prima volta il Csm ha nominato una donna presidente della Cassazione. È Margherita Cassano, di origini lucane, in passato presidente della Corte d’appello di Firenze e attualmente vice del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio, a cui subentra. Già, nei giorni scorsi, in un nostro articolo, ne avevamo annunciato la sua candidatura, portata a compimento oggi.
METEO In Italia, per la giornata di domani, tempo nuvoloso con piogge su Piemonte, bassa Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e neve sui rilievi dai 500-900m., specie su Ovest Alpi, schiarite su Liguria e Friuli Venezia Giulia. Ancora variabilità con piogge sparse tra Lazio, Marche e Abruzzo, parziali schiarite altrove. Temporali tra Sardegna, Molise e Campania, variabilità altrove, con ampie schiarite sul versante jonico. Le temperature, come segnalato da “3B Meteo“, saranno stazionarie, tra i 7 e 16 gradi,
Rocco Becce
Direttore Editoriale