Tra Puglia e Basilicata, dopo le risultanze investigative prodotte dal Comando Compagnia dei Carabinieri di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, su presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti per la gestione dei rifiuti, un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Brindisi, Milto De Nozza e che negli stessi anni la Procura condusse un’inchiesta parallela che a febbraio 2016 fece finire agli arresti domiciliari, l’allora sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, accusato di avere preso tangenti per favorire un’altra società che coordinava la raccolta dei rifiuti in provincia, nella mattinata di oggi, lunedì 23 ottobre, i militari dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi.
12 le persone finite agli arresti, per le solite mazzette in cambio di appalti, un sistema oramai quasi consolidato in questo Paese è questa volta riguarda la gestione dei rifiuti, dove sono stati consegnati soldi a politici, sopratutto in campagna elettorale e anche ad amministratori comunali che venivano “sostentati” pure con incontri di escort molto, ma molto disponibili, purchè pagate bene.
L’operazione denominata “Hydra“, da quanto si evince dalla documentazione in nostro possesso, ha portato allo scoperto un’altra melma nascosta, gestita da politici corrotti e che soltanto grazie ad indagini certosine iniziate nel 2014, i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno potuto, così, eseguire 10 ordinanze di custodia cautelare, 2 in carcere e 10 agli arresti domiciliari, nelle province di Bari, Brindisi, Foggia e Potenza, dove risultano indagate 27 persone.
Come illustrato nella conferenza stampa, iniziata intorno alle ore 11.00 e conclusasi nella tarda mattina, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, sono stati illustrati tutti i dettagli dell’operazione alla presenza del Colonnello Giuseppe De Magistris e a finire in manette, i principali promotori, Cosima Celino, Pasquale Leobilla, Angelo Pecere e Francesco Pecere, il referente della Pubblica Amministrazione, il lucano Giuseppe Velluzzi, consulente dell’ufficio tecnico e direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici – Ase di Manfredonia, in provincia di Foggia, che avrebbe prodotto la documentazione necessaria, in modo occulto per favorire la Reteservizi SRL con sede a Carovigno, in provincia di Brindisi, in via Duca degli Abruzzi 62, nell’aggiudicarsi i bandi di gara, il sindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli, che avrebbe ricevuto 3mila euro come contributo per la campagna elettorale comunale a favore della lista civica “rinnoviAmo Torchiarolo-Nicola Serinelli sindaco”, il vicesindaco di Torchiarolo, Maurizio Nicolardi, uomo fidato del sindaco, che avrebbe intrattenuto rapporti con il Pecere per assumere amici in cambio di soldi, il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Pasquale Caliandro, per una mazzetta da 5mila euro e una falsa testimonianza a favore della Reteservizi SRL, il vicesindaco di Poggiorsini (Area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi, utilizzato per corsie preferenziali e il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Squinzano, Michele Zaccaria e vari altri incaricati di pubblico servizio.
LA Procura della Repubblica di Brindisi ha, inoltre, contestato agli indagati anche altri reati, tra i quali il finanziamento illecito ai partiti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e favoreggiamento della prostituzione e un’escort che operava anche nell’hotel “Sotto le Stelle” del posto, situato in contrada Caselli, gestito da Giuseppe Guarini, si era sistemata in un appartamento di Carovigno, tramite un funzionario comunale compiacente che le aveva procurato una serie di documenti, tra cui carta di identità, codice fiscale, certificato di residenza, un conto corrente, un falso contratto di lavoro e assistenza sanitaria.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale