POLITICA – IL PARLAMENTARE DENIS NESCI IN VISITA A POTENZA – Il parlamentare Denis Nesci, oggi, lunedì 3 aprile, è arrivato in Basilicata, per una serie di appuntamenti che lo ha coinvolto nei luoghi dove la sua personalità e il suo affetto dimostrato ai lucani è stato premiato anche con la sua recente elezione. Il membro del Parlamento europeo, tra i suoi tanti impegni, ha fatto visita e incontrato molti suoi amici ed elettori. L’evento, si è tenuto a Potenza, intorno alle ore 16:30, nella sede sindacale provinciale “Ente di Patronato EPAS e di Assistenza Sociale“, in via del Gallitello, al civico 291. “È stata l’occasione per alcuni momenti di confronto sul territorio, ma soprattutto per incontrare tanti amici”. È quanto dichiarato, dal politico, 41enne, di “Fratelli d‘ltalia“, alla sua visita effettuata nel primo pomeriggio, a cui hanno preso parte conoscenti e rappresentanti sindacali della nostra regione, alla presenza della responsabile sindacale Annalisa Pace che, ha preparato il tutto, nei minimi particolari, e offerto un gustoso e ricco buffet, di prodotti locali, ai tanti presenti.
CRONACA – COMO, RICETTAZIONE E RICICLAGGIO DI ORO DA E VERSO LA SVIZZERA. SEQUESTRATE DALLA GDF DISPONIBILITÀ FINANZIARIE PER OLTRE 200MILA EURO – Nei giorni scorsi, i finanzieri della Compagnia di Olgiate Comasco, all’esito di una incisiva attività investigativa, svolta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Como, hanno eseguito un Decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale lariano, nei confronti di tre indagati, a vario titolo, per i reati di ricettazione, riciclaggio, commercio abusivo d’oro ed esercizio abusivo dell’attività di compro oro. L’attività d’indagine, scaturita nell’ambito della quotidiana attività di monitoraggio della zona di vigilanza doganale allo scopo di reprimere anche il riciclaggio di proventi illeciti, ha consentito di svelare l’esistenza di un collaudato sistema criminale, perpetrato dai tre, funzionale all’esportazione di oro di provenienza illecita verso la Confederazione Elvetica ed al relativo rimpatriato di somme di denaro in contanti, derivanti dal reimpiego del metallo prezioso all’estero. A supporto delle ipotesi investigative, infatti, sono stati eseguiti numerosi riscontri operativi nel corso dei quali venivano sottoposti a sequestro penale circa 80mila euro in contanti, 800 gr. di oro puro in lamine, nonchè numerosi monili d’oro ed orologi di pregio. In tale contesto investigativo, veniva individuata la figura di un soggetto, operatore nel settore dei compro oro nell’area milanese, amministratore di fatto di una prestigiosa azienda orafa, sita in Milano e ritenuta, all’esito delle indagini esperite, punto di approvvigionamento dell’oro di origine illecita da esportare. A seguito di specifiche attività di perquisizione, delegate dalla Procura della Repubblica di Como, venivano suffragate le paventate ipotesi di reato e, in particolare, è stata appurata la totale assenza di documentazione afferente le operazioni di acquisto e vendita di oro usato, seppure in presenza di ingenti movimentazione e approvvigionamenti di metallo prezioso, monitorate nel corso delle attività d’indagine. Inoltre, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 3 kg. di oro di illecita provenienza, suddiviso in lamine, lingotti e monete, 24.490,00 € in contanti e 4 orologi di pregio. TREVISO, NASCONDEVA IN UN TIR 280MILA EURO IN CONTANTI. AUTOTRASPORTATORE DENUNCIATO DALLA GDF PER RICETTAZIONE. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, a seguito di un controllo su strada volto al contrasto dei traffici illeciti e al monitoraggio dei flussi di valuta, hanno scoperto, occultati nella motrice di un autoarticolato, 280mila euro in contanti. Il fermo del mezzo pesante è avvenuto all’uscita del casello autostradale di Preganziol, dove una pattuglia operativa del Gruppo di Treviso, coadiuvata dall’unità cinofila “Escor”, ha selezionato un autoarticolato, di proprietà di un’impresa di trasporti sarda, per un controllo di polizia. Dopo le prime operazioni di riscontro sulla merce trasportata, il cane antidroga ha segnalato più volte, al proprio conduttore, la possibile presenza di sostanza stupefacente, interessandosi, con insistenza, alla zona della motrice, in corrispondenza delle portiere della cabina. I finanzieri hanno, pertanto, deciso di perquisire l’abitacolo del mezzo, al cui interno, abilmente occultata sotto il letto dell’autista, in sacchetti in cellophane, è stata rinvenuta la rilevante somma di denaro contante. Il conducente, in risposta alle domande sull’origine e la destinazione del denaro, ha fornito una ricostruzione da subito ritenuta inverosimile: a suo dire, la somma sarebbe stata trovata casualmente per terra, all’interno di una busta chiusa, il giorno prima del fermo, subito prima di intraprendere il viaggio, tuttavia, non l’avrebbe aperta e si sarebbe reso conto del prezioso contenuto solamente durante la perquisizione. La ricostruzione dei fatti poco attendibile e l’assenza di logiche spiegazioni sul possesso del contante ha dunque indotto i finanzieri a sequestrare la somma e a denunciare l’autista alla Procura della Repubblica di Treviso per ricettazione. L’Autorità Giudiziaria, alla luce del quadro probatorio, ha chiesto e ottenuto la convalida del sequestro da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, atteso il pericolo che la somma potesse essere dispersa o utilizzata per commettere altri reati. Non è la prima volta che pattuglie del Gruppo di Treviso intercettano, su strada, valuta a bordo dei veicoli sottoposti a controllo. BOLOGNA, MAXI SEQUESTRO DELLA GDF PER FRODE SUI CARBURANTI. EVASIONE PER OLTRE 9 MILIONI DI EURO DI ACCISA. Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per 8 milioni di euro circa, anche nella forma “per equivalente”, emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, dott. Sandro Pecorella, a carico di una società operante nel commercio di carburanti, già con sede nella provincia felsinea, oltrechè del suo legale rappresentante. L’importo del provvedimento è stato parametrato all’ammontare complessivo delle accise evase dalla società nell’ambito di un’articolata frode architettata da un sodalizio criminoso con la complicità di diverse imprese ubicate sul territorio nazionale. È stato così applicato il Decreto Legge n. 124 del 2019 che, introducendo il novello comma 1-bis nell’articolo 44 del Testo Unico Accise, ha previsto la confisca obbligatoria, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo dei delitti in materia di accise commessi a partire dal mese di ottobre del 2019. L’adozione dell’odierna misura cautelare e indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, è stata coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Marco Imperato e culminata nella denuncia di 112 persone, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati in materia di accise e tributari, nonchè di riciclaggio, auto riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Dalle complesse indagini, durate più di 3 anni, è emerso che la società bolognese, formalmente gestita da un soggetto privo di competenze nel settore dei prodotti petroliferi e apparentemente domiciliata presso la sede di un business center, ha sistematicamente sfruttato la licenza di esercizio di un distributore di gasolio situato nella provincia di Barletta-Andria-Trani, tanto da diventare il vero e proprio cardine dello strutturato disegno illecito. L’impresa, infatti, nella veste di destinatario registrato, figura, prevista e disciplinata dalla normativa di settore, che identifica gli operatori autorizzati a ricevere prodotti in regime di sospensione, vale a dire per i quali l’imposta non è ancora stata versata, ha acquistato 15 milioni di litri di gasolio dai depositi di prodotti petroliferi coinvolti nella frode, per un controvalore di 8 milioni di euro, da destinare cartolarmente a uso motopesca, comparto per il quale vige un regime fiscale di esenzione da imposte, evadendo, nel complessivo arco temporale oggetto di indagini, oltre 9 milioni di euro di accise, di cui 8 milioni, evasi a partire dal mese di ottobre del 2019, sottoponibili a confisca. LUCCA, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 1.700 CONFEZIONI DI SIGARETTE E CIRCA 4.500 PRODOTTI ACCESSORI A UN ESERCIZIO COMMERCIALE PER VENDITA NON AUTORIZZATA. I finanzieri del Comando Provinciale, nell’ambito del controllo economico del territorio a presidio della legalità, hanno eseguito un sequestro di tabacchi lavorati posti illecitamente in vendita da un esercizio commerciale della Valle del Serchio, privo della prescritta autorizzazione. In particolare, l’operazione dei militari della Tenenza di Castelnuovo di Garfagnana è stata preceduta da un’accurata attività di osservazione, nel corso della quale sono stati acquisiti elementi di sospetto che, riscontrati con le banche dati in uso al Corpo, hanno orientato il servizio presso il citato operatore economico per verificare eventuali contesti di irregolarità. Giacché, le fiamme gialle hanno potuto constatare l’effettiva vendita di tabacchi in assenza di patentino (scaduto a fine 2022), procedendo alla denuncia del responsabile dell’attività e a cautelare quanto rinvenuto, 1.703 confezioni di tabacchi lavorati, di varie marche, e circa 5mila prodotti accessori ai tabacchi da fumo, per un ammontare complessivo di kg. 34,060. ASCOLI PICENO, OPERAZIONE “MAKEOVER“, TRUFFA BONUS DA RISTRUTTURAZIONI FACCIATE. SEQUESTRATI DALLA GDF BENI IMMOBILI, DISPONIBILITÀ FINANZIARIE, ARREDAMENTI ED OGGETTI DI LUSSO. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria in stretta sinergia con la Sezione di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Ascoli Piceno, hanno dato attuazione ad un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente, per oltre 4 milioni di euro. Nell’ambito dello stesso fascicolo processuale, nello scorso mese di febbraio, erano state eseguite 4 misure cautelari di cui due in carcere, una agli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione. Contestate le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni. L’attività investigativa, anche di natura tecnica, svolta seguendo le puntuali direttive della Procura di Ascoli Piceno, ha raccolto consistenti elementi di prova riguardo un fraudolento meccanismo illecito, attuato ripetutamente mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate. Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi. Sulla base del quadro indiziario raccolto il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un Decreto di Sequestro Preventivo anche per equivalente del profitto del reato. I finanzieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno hanno provveduto a cautelare nei confronti dei 4 indagati, 22 immobili, situati nei comuni di San Benedetto del Tronto, Monteprandone e Monsampolo, di cui alcuni schermati con Trust, due autovetture, un autocarro, due moto, un orologio “Rolex Datejust’, con indici in diamanti, arredamenti di pregio e disponibilità finanziarie. CAMPOBASSO, SCOPERTI DALLA GDF 20 LAVORI IN NERO, 7 DEI QUALI PERCEPIVANO IL REDDITO DI CITTADINANZA. Continua, l’impegno della Guardia di Finanza di Campobasso, nel contrasto al lavoro irregolare. A seguito di apposita attività info-investigativa, i finanzieri della Tenenza di Larino hanno scoperto, nel basso molisano, 20 lavoratori in nero, dei quali, 7, sono risultati anche percettori del “Reddito di Cittadinanza”. Conseguentemente, venivano contestate le relative sanzioni in materia, aggravate in relazione ai lavoratori percettori del predetto beneficio di assistenza. In relazione alle violazioni riscontrate, inoltre, i datori di lavoro venivano segnalati agli Uffici Territoriali del Lavoro, al fine di provvedere alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e i percettori del reddito di cittadinanza agli Uffici Territoriali I.N.P.S., al fine di rivedere l’indebita fruizione ed operare le successive attività di recupero delle somme di denaro. Nell’occasione, è stata accertata, altresì, un’evasione fiscale, di quasi mezzo milione di euro. LATINA, SEQUESTRATA DALLA GDF RARA COLLEZIONE DI REPERTI ARCHEOLOGICI DELL’ANTICA GRECIA E DELL’ETÀ ROMANA. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, a seguito di una mirata intensificazione del controllo del territorio e a contrasto dei traffici illeciti hanno individuato e sequestrato una rara collezione di beni archeologici indebitamente detenuti. Il piano d’azione è stato sviluppato dai finanzieri della Compagnia di Terracina che, a seguito di complessa attività informativa e investigativa, hanno eseguito un controllo mirato rinvenendo, in una privata abitazione, numerosi beni di varia natura e ben conservati. In particolare, sono state ritrovate più di 500 monete di periodo magno-greco, bizantino, romano risalenti ad un periodo storico ricompreso tra il IV a.C. ed il III d.C., di utilizzo corrente in diversi periodi della storia romana, come ad esempio, il periodo imperiale di Augusto, Traiano, Nerone, Vespasiano, Adriano, Marco Aurelio, Commodo, Caligola, Caracalla, Diocleziano, Giulio Nepote. Inoltre, sono state recuperati 13 pezzi tra anfore e vasellame vario di origine greca, alcuni dei quali appartenenti ad una prestigiosa raccolta denominata “Navarra”, risalente al VII e al VI secolo a.C., la cui originaria composizione era data da più di 600 esemplari, di stile protocorinzio, corinzio, ionico e attico con un valore stimato di oltre mezzo milione di euro, e anche una spada bronzea risalente all’età del ferro (IX-VII a.C.). Si tratta di un rilevante quantitativo di beni e reperti, anche di carattere numismatico, di primario interesse storico-archeologico, cosi come confermato dalle valutazioni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina, che avrebbero fruttato, se immessi sul mercato clandestino, anche internazionale, un ingente guadagno. La normativa di settore prevede infatti che qualunque cittadino che viene in possesso o scopre fortuitamente cose immobili o mobili di valore storico-archeologico ne deve fare denuncia entro 24 ore al soprintendente o al sindaco ovvero all’autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di esse, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute. NAPOLI, CONTROLLI IN TUTTA LA PROVINCIA A PRESIDIO DELLA LEGALITÀ NEL SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO. 48 ESERCIZI COMMERCIALI CONTROLLATI, 31 MACCHINETTE E TOTEM SEQUESTRATI, 73 CASI DI VIOLAZIONI ACCERTATE E SANZIONI CONTESTATE PER OLTRE 230MILA EURO. Nei giorni scorsi, finanzieri del Comando Provinciale Napoli, in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno dato esecuzione in tutta la provinciale partenopea ad un piano straordinario di interventi a contrasto del gioco illegale e irregolare. Sono stati controllati 48 esercizi commerciali e centri raccolta di scommesse che hanno rivelato la presenza di multiformi situazioni, tra cui esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, mancate esposizioni delle tabelle dei giochi proibiti, secondo la disciplina del TULPS, nonchè possesso di apparecchi destinati al gioco non omologati, non autorizzati o connessi a reti telematiche non ufficiali. Il dispositivo di contrasto messo in campo ha portato al sequestro di 31 apparecchi e alla denuncia di 7 responsabili all’Autorità Giudiziaria per ipotesi penali, oltre ad ulteriori 66 segnalati per complessivi 237mila euro di violazioni amministrative. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
METEO In Italia, come segnalato da “3B Meteo“, per la giornata di domani, cielo poco nuvoloso, salvo residui addensamenti all’estremo Nordovest. Freddo invernale al mattino. Instabilità sul versante adriatico e in Appennino con isolati piovaschi e neve dai 500 ai 600 m., poco o parzialmente nuvoloso altrove. Spiccata variabilità con schiarite e annuvolamenti associati a rovesci sparsi e qualche temporale tra Calabria e Puglia. Temperature in ulteriore calo, tra i 10 e 17 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale