Un’altra tragedia assurda, da approfondire meglio, quella accaduta a Roma, oggi giovedì 1 giugno.
Un agente della Polizia di Stato dopo aver assassinato a colpi di pistola una sua collega, ha rivolto l’arma su sè stesso e si è suicidato.
Quindi, sarebbe un caso di omicidio-suicidio, ciò avvenuto nella Capitale, davanti ad un portone, in un palazzo di via Rosario Nicolò.
La vittima, P.P.R., era sposata con un collega, in servizio in un commissariato della città, con il quale aveva un figlio di 22 anni.
In servizio insieme alla donna, anche M.C., l’agente che l’avrebbe assassinata con alcuni colpi sparati con la sua pistola di ordinanza.
Dopo l’omicidio, l’uomo si sarebbe allontanato in auto e, poco dopo si sarebbe sparato.
Ad allertare la Sala Operativa della locale Questura, intorno alle ore 11:30, è stata una telefonata nella quale una donna aveva segnalato alcune esplosioni e di aver visto, poco dopo, un uomo allontanarsi a bordo di un veicolo di colore bianco.
Ad intervenire sul posto, alcuni colleghi che hanno constatato il decesso della donna e attivato le ricerche, individuando poco distante il corpo senza vita del poliziotto, all’interno della sua auto.
Rocco Becce
Direttore Editoriale