I giovani, per sentirsi vivi, oggi, hanno bisogno di ascoltare il proprio cuore, la parte del bambino che è all’interno di loro, così, per vedere realizzato quel loro sogno.
Per realizzarlo, però, la strada non è lunga, come tutti fanno credere, quindi, godetevi il cammino, le cadute, i piccoli momenti di felicità perchè arrivati al traguardo finale si presentano altre ambizioni e la strada deve ricominciare sempre, tra momenti belli e meno belli.
Per essere giovani, vincenti, bisogna essere entusiasti e credere giorno per giorno nei propri sogni, essere resilienti, che essi siano ricchi di tenacia, determinazione, coraggio, forza e gentilezza verso i colleghi e i propri superiori.
La grandezza dei giovani sta nel riuscire ad aiutare un collega in difficoltà,
ed è lì che lascia la sua immagine di persona viva e vera nel corpo e nell’anima.
Infatti, bisogna voler far arrivare tutti a quell’obiettivo, quel sogno ed è proprio questa che fa la differenza nelle persone, l’umiltà.
Questo a scuola non viene insegnato, purtroppo, ma è la parte più bella di quel cammino del giovane assetato nel vedere lì realizzato il proprio sogno.
Per vederlo vivo, bisogna avere modelli, esempi di vita proprio come Virgilio e Beatrice che lo erano per Dante.
Sicuramente il cammino è ricco di ostacoli e momenti bui, ma il giovane non deve arrendersi mai, deve continuare a credere perchè nessuno al posto suo lo potrà fare.
Le relazioni, le esperienze lavorative, il dialogo dei nonni sarà per i nostri giovani punto di partenza all’inizio e punto di arrivo un domani.
Le vostre esperienze di vita, la vostra cultura, è per voi, ma, quello che vi farà crescere, sarà la vostra testardaggine quando i momenti di sconforto si presenteranno e ci saranno sicuramente quelle persone che vi hanno incoraggiato e portato fin lì ad essere una persona nuova.
Cari giovani una volta che sarete arrivati lì, al vostro sogno continuate a puntare sempre più in alto con la mente positiva e il corpo sano, come diceva Giovenale nelle Satire “Orandum est sit men in sana in corpore sano”.
(Ripropongo una proposta già pubblicata nel 2021 sul QuiUcal).
Ad informarlo è Federica Corbisiero.
Redazione