Nella città olandese di Heerlen, al confine con il Belgio, personale dell’Anti Mafia team e del Dipartimento Investigativo Nazionale di SON della Polizia nazionale olandese, insieme ai colleghi della “DIA” (Direzione Investigativa Antimafia), hanno dato esecuzione ad un ordine di indagine europeo richiesto dalla “DDA” di Torino, a seguito di lunghe indagini del Centro Operativo DIA dello stesso capoluogo piemontese nei confronti di un cittadino belga di origine italiana.
Si tratta di S.P., da anni domiciliato all’estero, ritenuto sodale ad un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico e destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria belga, per l’espiazione di una condanna definitiva a 7 anni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’investigazione e l’Action Day sono state svolte con il fondamentale supporto di EUROJUST ed EUROPOL, utilizzando gli strumenti della Rete @ON finanziata dall’UE (Progetto ISF4@ON), di cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) è “Project Leader.”
L’attività investigativa finalizzata alla ricerca mirata, frutto di una minuziosa attività di analisi delle chat criptate dei telefoni SKY ECC, condotta dagli investigatori italiani della Direzione Investigativa Antimafia e la conseguente e coordinata osservazione della Polizia olandese, ha dato esito positivo.
Durante le operazioni eseguite lo scorso 6 settembre, a cui ha assistito anche il magistrato neerlandese, su precisa indicazione degli investigatori italiani, le forze speciali, dopo avere bonificato l’area, hanno iniziato una minuziosa attività di ricerca anche con l’uso di escavatori, rinvenendo, sotterrati nel giardino pertinenziale all’abitazione ed in particolare, in una zona adibita a pollaio, in precedenza ricoperta con una colata di cemento, 4 fusti resi impermeabili affinchè non subissero alterazioni date dall’umidità.
All’interno di uno dei contenitori è stata trovata e repertata sostanza da taglio ed attrezzatura per il confezionamento di panetti di stupefacenti.
Nell’abitazione, inoltre, sono stati rinvenuti documenti contabili relativi all’organizzazione criminale, oltre a documenti d’identità, con le fotografie dell’arrestato, ma intestati ad altre persone.
Ad esito dell’attività, l’indagato è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria belga.
L’atto eseguito rientra nell’ampia attività di raccordo investigativo condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, di concerto con le Procure delle nazioni estere coinvolte, nei confronti delle articolazioni di matrice ‘ndranghetista operanti nel territorio nazionale ed in ambito internazionale.
In particolare l’indagine, denominata “Nudols“, che costituisce una costola dell’operazione “Platinum DIA” che già nel 2021 aveva portato alla disarticolazione di un gruppo criminale facente capo a famiglie di San Luca (RC) ed all’arresto di 33 persone, ha permesso di verificare e documentare come l’organizzazione criminale investigata, tra l’altro, avesse costituito un’importante base logistica nel Nord Europa tra il Belgio e la cittadina olandese di Heerlen dove venivano stoccati e lavorati ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America insieme a cospicue somme di denaro ed armi.
Redazione