CRONACA – BOLLATE, ILLECITI AMBIENTALI. SEQUESTRATA DALLA GDF DISCARICA ABUSIVA. DENUNCIATO IL TITOLARE DELLA SOCIETÀ PROPRIETARIA DELL’AREA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano e del Reparto Operativo Aeronavale di Como hanno concluso una complessa attività di polizia ambientale che ha permesso di individuare, nel comune di Bollate, una discarica abusiva all’interno della quale erano presenti numerosi cumuli di materiale ferroso a contatto diretto con il terreno non impermeabilizzato. Le indagini, iniziate a dicembre 2021, si sono sviluppate attraverso sorvoli effettuati dalle unità della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Varese, a seguito dei quali sono stati individuati rifiuti in evidente stato di abbandono, disseminati in un’area di oltre 7.000 m2, di proprietà di una società milanese attiva nel commercio all’ingrosso di metalli ferrosi. I successivi riscontri, svolti dalla Compagnia di Paderno Dugnano, hanno avvalorato l’ipotesi investigativa che il sito sia stato destinato, da diversi anni, allo stoccaggio e al deposito illecito di rifiuti, in violazione della normativa. Le Fiamme Gialle, pertanto, avvalendosi del supporto dei tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Lombardia, hanno proceduto al sequestro dell’area e a denunciare, alla Procura della Repubblica di Milano, l’amministratore della società proprietaria del sito, per aver realizzato e gestito una discarica non autorizzata. La stessa società è stata segnalata ai fini della responsabilità amministrativa e sarà tenuta a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi. L’attività di servizio, svolta attraverso una stretta sinergia tra la componente territoriale ed aeronavale del Corpo, testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nelle attività di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia ambientale. BOLOGNA, ILLECITI CONTRO IL “REDDITO DI CITTADINANZA“. DENUNCIATE DALLA GDF 40 PERSONE PER OLTRE 430MILA EURO DI INDEBITE PERCEZIONI. I militari del Comando Provinciale di Bologna, nell’ambito delle attività di Polizia Economico Finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’Inps, hanno individuato 40 persone che avrebbero indebitamente percepito il reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo di oltre 430mila euro. Le attività condotte dalle Fiamme Gialle felsinee hanno, altresì, consentito di bloccare l’ulteriore erogazione di integrazioni al reddito riconducibili alla misura, per circa 91mila euro. Le ipotesi di indebita percezione riscontrate dall’attività della Guardia di Finanza ed ora al vaglio degli organi competenti, hanno visto coinvolte persone dimoranti sia nel capoluogo emiliano, sia nei Comuni della città metropolitana. Tra le ipotesi riscontrate si annoverano situazioni di soggetti risultati privi del requisito della residenza nel territorio dello Stato e di altri ancora che hanno omesso di comunicare di avere un componente del proprio nucleo familiare sottoposto a misura cautelare personale. Altri indebiti percettori non hanno indicato la titolarità di altre fonti reddituali, ovvero il possesso di immobili. Numerosi sono stati i casi di percettori del reddito di cittadinanza risultati lavorare in nero. Gli indebiti percettori sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni previste, in materia. Inoltre, è stata segnalata, per gli accertamenti necessari, la condotta dei datori di lavoro che hanno impiegato in nero i soggetti percettori, consentendo, così, a questi ultimi di continuare a percepire indebitamente il reddito. FA INGRESSO IN ITALIA FINGENDOSI UN’ALTRA PERSONA. ARRESTATO DALLA GDF UNO STRANIERO ALL’AEROPORTO DI TREVISO. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale presso il locale scalo aeroportuale, hanno tratto in arresto uno straniero, entrato nel territorio italiano utilizzando indebitamente l’identità di un’altra persona. L’immigrato, originario dell’Africa centrale, già richiedente asilo politico in Italia nel febbraio di quest’anno, era sbarcato da un volo partito da Malta con un passaporto e un permesso di soggiorno falsi, intestati a una terza persona, originaria del Mali. Sono stati i finanzieri del Gruppo Treviso, in servizio presso l’area arrivi dell’aeroporto “Antonio Canova”, a rendersi conto che il passeggero straniero viaggiava con documenti di riconoscimento contraffatti: nel corso del controllo, infatti, sono apparse immediatamente contraddittorie le dichiarazioni rilasciate dall’arrestato sulla propria identità, anche alla luce della mancanza, nei documenti di riconoscimento esibiti, di alcune importanti caratteristiche volte a garantirne l’autenticità. Ricostruendo gli spostamenti dell’indagato, è emerso che l’uomo, dopo essere sbarcato clandestinamente sull’isola di Pantelleria agli inizi del 2023, nel febbraio dello stesso anno si era trasferito a Treviso, dove aveva chiesto protezione internazionale, salvo, poi, emigrare a Malta per accettare un’offerta di lavoro stagionale nel settore della ristorazione. Terminata l’esperienza lavorativa all’estero, ha, poi, deciso di fare nuovamente rientro a Treviso, utilizzando però una falsa identità, allo scopo di eludere il divieto imposto dalle Autorità italiane di lasciare il territorio nazionale, in attesa della conclusione della procedura di richiesta di assistenza umanitaria, già avviata nei suoi riguardi. L’arresto è stato convalidato dalla locale Autorità Giudiziaria, insieme al sequestro dei documenti contraffatti e l’uomo dovrà rispondere del reato di possesso di documenti di identificazione falsi, punito con la reclusione fino a 5 anni. AEROPORTO DI OLBIA, TURISTA IN PARTENZA PER L’OLANDA TROVATO IN POSSESSO DI UN REPERTO ARCHEOLOGICO DI EPOCA ROMANA. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Sassari e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM), nel corso della stagione estiva, hanno intensificato la loro azione nei porti ed aeroporti della provincia finalizzata ad impedire l’illecita esportazione di sabbia e ciottoli dagli arenili, ma anche di beni di interesse archeologico, come testimonia ancora una volta l’attività di servizio svolta presso l’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia. In particolare, i finanzieri del Gruppo di Olbia, unitamente ai funzionari ADM della Sezione Operativa Territoriale di Olbia, nel corso delle quotidiane attività di controllo svolte presso lo scalo aeroportuale, hanno fermato un cittadino svedese, originario della Lituania, diretto in Olanda, trovato in possesso di un manufatto in terracotta, di forma cilindrica, possibile elemento costruttivo di epoca romana, nascosto nel proprio bagaglio. Dall’esito dei preliminari accertamenti è emerso che il manufatto sarebbe stato rinvenuto in mare, nelle acque dell’isola di La Maddalena. L’uomo è stato denunciato al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania per le valutazioni di sua competenza e il reperto archeologico è stato sottoposto a sequestro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti del caso. PIANO D’AZIONE “STOP FAKE”, A PESCARA ROMA E NAPOLI SCOPERTO DALLA GDF IL TRIANGOLO DELLA CONTRAFFAZIONE CINESE. SEQUESTRATI OLTRE 16MILA CAPI DI ABBIGLIAMENTO. Da un negozio al dettaglio del pescarese ai centri di stoccaggio merce disseminati tra Roma, Napoli e San Giuseppe Vesuviano, piccolo fazzoletto dell’immensa provincia partenopea. È triangolare la rotta della contraffazione ricostruita dalle Fiamme Gialle pescaresi all’esito delle indagini condotte in materia di sicurezza prodotti e tutela del Made in Italy, nell’ambito del piano d’azione “Stop Fake“. Oltre 16mila i capi d’abbigliamento ritirati dalla vendita e sequestrati, perché privi di etichettatura conforme alla normativa del Regolamento Europeo e del “Codice del Consumo”. Violazioni per cui sono state irrogate sanzioni con massimali da 20mila euro. Le investigazioni, sulla scorta dell’esame della documentazione contabile rinvenuta, hanno portato i militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria a risalire la filiera illecita della merce e scoprire così tre diversi opifici per grossisti gestiti da cinesi. I responsabili, attivi sul mercato con ampi depositi e magazzini destinati all’esposizione per il commercio e la vendita di articoli non sicuri sul territorio nazionale, sono stati segnalati alle competenti Camere di commercio. Il settore moda si conferma come tra i più colpiti dal business della contraffazione. Secondo l’ultimo rapporto Censis, l’abbigliamento sportivo, casual e intimo, e oltre 100.000 esemplari tra hand bag, pochette e zaini, rappresentano le principali tipologie di articoli sequestrati. La Cina è il principale luogo di origine dei pezzi. Dalla Via della Seta proverrebbe, inoltre, più del 60% della merce non sicura e potenzialmente tossica circolante nel sommerso nazionale. A Napoli, in particolare, sembrerebbe essere operativa una vasta filiera del falso per la produzione e la commercializzazione di capi di abbigliamento lungo i corridoi adriatici e tirrenici della penisola. Le quantità enormi di queste tipologie di prodotti accendono i riflettori sui traffici illeciti mondiali, dove l’ipertrofia della contraffazione ha ormai un attore assoluto, il crimine organizzato transnazionale. Difatti, le organizzazioni criminali spesso sono attratte dalla produzione o distribuzione di merce contraffatta, attività scarsamente rischiose e, al contempo, altamente lucrative. È quanto segnalato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, LABARO PRIMA PORTA, CONTROLLI DEI CARABINIERI. 10 PERSONE DENUNCIATE E SANZIONI AMMINISTRATIVE PER 7.000 EURO. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia, con la collaborazione dei militari del N.A.S. di Roma e del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno svolto due servizi straordinari nei territori di Labaro e Prima Porta, volti alla tutela della salute dei consumatori e al contrasto dei reati predatori e al controllo del territorio. Nello specifico, i Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta, nel corso dei controlli agli esercizi commerciali, hanno denunciato i titolari di due bar tavola calda per furto di energia elettrica, poichè i militari hanno scoperto che il contatore delle loro attività era allacciato abusivamente alla rete pubblica. I titolari di due frutterie e due minimarket sono stati sanzionati amministrative per un importo di 4.000 euro, per la mancanza dei requisiti generali in materia di igiene e degli adempimenti delle procedure di autocontrollo “HACCP”. Il titolare di un bar-ristorante di Labaro, invece, è stato sanzionato per 3.000 euro, poichè i militari hanno accertato la presenza di alimenti privi di tracciabilità. Inoltre, è stato denunciato anche per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e occupazione, in qualità di datore di lavoro, di un lavoratore straniero privo di regolare permesso di soggiorno nei cui confronti veniva subito emesso un decreto di espulsione dal territorio italiano. Infine, sono stati denunciati, in stato di libertà, per invasione di terreni o edifici 7 romeni, tutti con precedenti e senza fissa dimora, che occupavano abusivamente un’area rurale di via Tiberina alimentando il degrado urbano della zona. OSTIA ANTICA, I CARABINIERI ARRESTANO 2 GIOVANI ROMANI CON OLTRE 30 KG TRA HASHISH E MARIJUANA. I Carabinieri della Stazione di Ostia Antica e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ostia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato due romani incensurati di 18 e 21 anni, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nello specifico, in via Ceneselli, i giovani sono stati notati da alcuni residenti di zona, mentre lasciavano la loro auto in sosta in un’area isolata ed hanno avvertito una pattuglia dei Carabinieri in transito. I militari, al termine di un servizio di osservazione hanno notato i due rientrare nell’autovettura, risultata poi a noleggio, e insospettiti hanno deciso di effettuare un controllo approfondito. La perquisizione effettuata sul posto, ha permesso di rinvenire e sequestrare nella disponibilità dei due indagati, circa 13 kg di marijuana, circa 19 kg di hashish, già suddivisi in dosi, e la somma contante di 1.400 euro, occultati in due borsoni. Dalla droga sequestrata si sarebbero potute ricavare circa 300.000 dosi che avrebbero fruttato un ingente guadagno. Gli arresti sono stati convalidati ad esito del rito direttissimo ed entrambi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per la giornata di domani, in Italia, molte nubi fin dal mattino al Nord Ovest con deboli piogge in estensione alla Lombardia. Maggiori aperture altrove. Temporali in serata in Liguria. Disturbi in Toscana con piogge e rovesci intermittenti, ampie schiarite sulle altre regioni. Tempo stabile e ampiamente soleggiato sulle peninsulari, addensamenti innocui sulla Sardegna. Le temperature saranno in lieve rialzo, comprese tra i 17 e 28 gradi, come segnalato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale