CRONACA – BOLOGNA, CON L‘AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 400 CHILI DI MERCE CONTRAFFATTA – Nel corso dell’ultimo trimestre, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro, presso l’aeroporto internazionale “G. Marconi” di Bologna, merce contraffatta per circa 1.500 pezzi, occultata nei bagagli di circa 90 passeggeri in arrivo sul territorio nazionale. Si tratta di piccoli quantitativi, sino a 20 pezzi o 5 chili, di merce per uso personale, recanti marchi contraffatti. Tra i marchi più popolari quelli del lusso e di abbigliamento sportivo. L’introduzione nella UE di merce contraffatta, seppure in piccole quantità, costituisce violazione di una norma sulla tutela della proprietà intellettuale. La merce viene sottoposta a confisca amministrativa e distruzione a spese dell’autore della violazione L’autore della violazione è inoltre punito con la sanzione amministrativa da 100 a 7mila euro. UTILIZZAVA CONTRIBUTI DELLO STATO PER SPESE PERSONALI. DENUNCIATA DALLA GDF TITOLARE DI UNA PIZZERIA DI PORTO TORRES. La Compagnia di Alghero, coordinata dal Comando Provinciale di Sassari, a seguito di autonoma attività ispettiva a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, ha individuato, nel comune di Porto Torres, una pizzeria beneficiaria di 60.000 euro di contributi e finanziamenti pubblici, rientranti nella misura a favore dei giovani nel Mezzogiorno denominata “Resto al Sud”. I contributi pubblici, erogati dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbero dovuti servire per spese di ristrutturazione e acquisto di attrezzature, macchinari necessari per l’attività d’impresa. Dall’esame della documentazione contabile acquisita dalle Fiamme Gialle in sede di controllo e dall’analisi dei conti correnti dell’impresa, invece, è emerso che parte dei finanziamenti pubblici erogati erano stati utilizzati per finalità diverse da quelle previste. Tramite prelievi in contanti e pagamenti bancomat, infatti, una rilevante quantità di denaro è stata destinata a spese personali, estranee all’attività d’impresa. Al termine dell’indagine, la titolare della pizzeria è stata segnalata alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, per il reato di malversazione di erogazione pubbliche, per un importo di circa 17.000 euro. RAVENNA, OPERAZIONE “WORK VIRUS” DELLA GDF. AGENZIA INTERINALE IMPIEGAVA OLTRE 1.000 LAVORATORI SENZA VERSARE I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E PAGARE IMPOSTE. EMESSE FATTURE FALSE PER OLTRE 15 MILIONI DI EURO. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Cervia, a conclusione di una complessa e articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ravenna e svolta in collaborazione con personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’I.N.P.S. di Ravenna, hanno disarticolato una compagine criminale facente capo ad un imprenditore 53enne originario di Mirandola (MO) che procurava forza lavoro a basso costo a centinaia di aziende operanti nei più disparati settori economici, da quello turistico-alberghiero a quello della logistica, sfruttando a proprio vantaggio una sistematica evasione contributiva-previdenziale, nonché l’omissione di tutti gli obblighi di natura fiscale. Il medesimo imprenditore, ideatore e realizzatore della truffa era già gravato da precedenti penali e di Polizia e aveva spostato i suoi interessi illeciti in Romagna in piena pandemia alloggiando in un lussuoso albergo di Milano Marittima e servendosi di prestanome reclutati tra persone a loro volta in cerca di lavoro e in evidente stato di bisogno. A tal fine, per acquisire credibilità nei confronti di questi ultimi clienti committenti millantava contatti con uffici pubblici e la disponibilità di cosiddetti “Buoni Lavoro”, coperti da garanzie statali rivelatesi totalmente fittizie. L’ufficio, ubicato in pieno centro a Milano Marittima ed allestito con l’esposizione di bandiere della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea, era dunque un vero e proprio call center, all’interno del quale avveniva il reclutamento di lavoratori attratti da offerte di impiego in varie regioni d’Italia e pubblicati in rete sui principali social network. Agli ignari dipendenti, assunti con la promessa di una stabile occupazione, veniva anche fatta sottoscrivere, al costo di 250 euro, un’adesione ad una ipotetica cooperativa risultata, di fatto, anch’essa completamente fittizia. L’articolata truffa prevedeva, in particolare, che i lavoratori, dopo essere stati formalmente assunti da società riconducibili agli indagati in Cervia e in provincia di Modena, venivano effettivamente impiegati presso centinaia di imprese ubicate nel Nord Italia, mediante contratti di appalto/sub-fornitura non genuini, sottoscritti in spregio a tutte le norme a tutela dell’incolumità dei lavoratori stessi, che venivano impiegati privi di copertura assicurativa e dei previsti corsi di formazione finalizzati a tutelare la loro sicurezza sui luoghi di lavoro. Sempre al fine di fornire una parvenza di legalità alle operazioni poste in essere, l’artefice del network criminale raggirava i propri dipendenti sostenendo la presenza di una copertura sanitaria attraverso un finto “Fondo Integrativo al Sistema Sanitario Nazionale”, risultato anch’esso frutto di invenzione e totalmente inesistente. CIVITAVECCHIA, ILLECITI DEL “REDDITO DI CITTADINANZA” SCOPERTI DALLA GDF. Terminata la stagione estiva, le Fiamme Gialle Aeronavali di Civitavecchia stanno analizzando i dati fiscali raccolti in mare durante gli oltre 1600 controlli di Polizia svolti dalle unità navali nell’anno 2023. Le posizioni fiscali degli armatori delle imbarcazioni da diporto sono state sottoposte a controlli incrociati utilizzando le banche dati informatiche a disposizione della Guardia di Finanza per verificare la corrispondenza tra le dichiarazioni tributarie presentate dagli indagati e loro familiari, con il tenore di vita reale. In questa rete di controlli incrociati sono stati individuati 8 persone che hanno reso dichiarazioni false durante la presentazione delle domande per l’ottenimento del reddito. Nella fattispecie sono state omesse informazioni circa il possesso di imbarcazioni da diporto, anche nell’ambito dello stesso nucleo familiare, ed in alcuni casi anche di numerose partecipazioni societarie tra coniugi. Gli ultimi soggetti, in ordine di tempo, sono stati quelli individuati dalla Sezione Operativa Navale di Anzio e dalla Stazione Navale di Civitavecchia. Ad Anzio l’indagine approfondita tramite la consultazione delle banche dati informatiche, nei confronti dei controllati in mare, ha permesso di individuare un indebito percettore. Approfondendo la sua posizione, è stato appurato che le domande presentate dal percettore del sussidio erano irregolari perchè aveva omesso di indicare, nelle dichiarazioni sostitutive uniche, rilevanti partecipazioni societarie costituenti il patrimonio mobiliare ed, inoltre, aveva omesso di comunicare la variazione occupazionale di un componente familiare relativamente ad un rapporto di lavoro intrapreso durante la percezione del sussidio. L’attività d’impresa, operante nel settore della vendita al dettaglio, svolta in forma di partecipazione dall’indebito percettore, è stata individuata grazie all’incrocio di dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo e dalle informazioni assunte dai vari social network. L’interessato è stato deferito alla Procura della Repubblica competente e all’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite, complessivamente pari ad € 45.000,00. Nel secondo caso, le Fiamme Gialle Aeronavali della Stazione Navale di Civitavecchia, sottoponendo a controllo in mare un cittadino italiano possessore di un’imbarcazione a vela con bandiera belga, riscontravano che il soggetto, mediante artifizi e raggiri, era riuscito ad ottenere il reddito, trasferendo la nazionalità dell’imbarcazione da italiana ad estera. I militari hanno, così, segnalato l’interessato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia che ha disposto il sequestro per equivalente di due conti correnti, un autocarro e dell’imbarcazione a vela. È quanto segnalato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
TORVAJANICA, DROGA IN UN SEMINTERRATO. I CARABINIERI ARRESTANO UN 28ENNE ALBANESE. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un cittadino albanese di 47 anni, gravemente indiziato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel dettaglio, i Carabinieri della Stazione di Torvajanica, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia degli stupefacenti e della criminalità diffusa, nel transitare tra viale Francia e via Marsiglia, hanno notato un cittadino straniero a loro noto alla guida di un’auto. Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, i militari hanno deciso di fermare il 47enne, che, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di 11 dosi di cocaina. Perquisita anche l’abitazione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato altri 10 grammi della medesima sostanza e 1.570 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita. L’indagato, su disposizione della Procura di Velletri, è stato condotto presso il proprio domicilio in attesa della convalida. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, tempo nuvoloso su Alpi/Prealpi, pianure centro orientali, Liguria con qualche pioggia, maggiori aperture altrove. Rovesci intensi nella notte in Liguria. Variabilità sulla fascia tirrenica, con qualche pioggia a carattere isolato. Rovesci intensi in nottata sull’alta Toscana. Le condizioni di tempo saranno, comunque, stabili su tutte le regioni, con cielo sereno o poco nuvoloso. Le temperature, come segnalato da “3B Meteo“, avranno variazioni tra i 18 e 26 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale