CRONACA – MILANO, ASSOCIAZIONE DEDITA ALLA COMMISSIONE DI VARI REATI AGEVOLATRICE DELLA COSCA “ACCORINTI–MELLUSO“. SEQUESTRI DELLA GDF PER CIRCA 10 MILIONI DI EURO E 12 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, in queste ore, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo e dodici ordinanze di custodia cautelare, emessi dal Tribunale di Milano nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminale operante in Lombardia. L’articolata indagine di polizia giudiziaria, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano e svolta della Compagnia di Gorgonzola, ha permesso di individuare un’organizzazione criminale operante da tempo che ha conseguito proventi illeciti per circa 10 milioni di euro ponendo in essere articolate frodi fiscali mediante la somministrazione fraudolenta di manodopera. Nel sistema criminoso sono coinvolte a vario titolo 31 persone fisiche di cui 7 destinatarie di misura cautelare in carcere e 5 ristrette agli arresti domiciliari, alcune delle quali risultano aver agevolato la cosca ‘ndranghetista “Accorinti–Melluso“, operante nella provincia di Milano. L’operatività del sodalizio si basava sull’utilizzo distorto e strumentale di società con un ciclo di vita ridotto, spesso rappresentate da cosiddette “teste di legno”, che dissimulavano, attraverso fittizi contratti d’appalto per prestazioni di servizi, somministrazioni irregolari di manodopera a favore di aziende operanti, tra gli altri, nel settore del movimento merci, al fine di conseguire profitti illeciti derivanti dal mancato pagamento delle imposte, delle ritenute da lavoro dipendente e dei contributi previdenziali ed assicurativi. Dopo l’utilizzo strumentale alla perpetrazione degli illeciti, le società intestate a prestanome venivano depauperate dei beni e rimpiazzate nello schema di frode con nuove persone giuridiche. MANIAGO, OPERAZIONE CONGIUNTA DELLA GDF A TUTELA DEL MADE IN ITALY CON L‘AGENZIA DOGANE E MONOPOLI. SEQUESTRATI OLTRE 5.400 ARTICOLI DI COLTELLERIA PRODOTTI IN CINA, MA CERTIFICATI “MADE IN ITALY”. I finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone ed i Funzionari del locale Ufficio delle Dogane hanno rinvenuto e sequestrato 5.400 articoli di coltelleria, prodotti in Cina, falsamente contrassegnati “Made in Italy”. Denunciato, per violazione dell’art. 517 C.P., il rappresentante legale della società, parimenti deferita per la responsabilità amministrativa derivantele dal D.Lgs. nr. 231/2001. Altri 1.600 coltelli, privi delle informazioni obbligatorie sull’origine dei prodotti e pronti per la vendita, sono stati sequestrati in via amministrativa. Sviluppando gli elementi emersi negli incontri volti alla comune valutazione dei profili di rischio, intensificatisi a seguito della stipula di un articolato protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza e la Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), le Fiamme Gialle della Tenenza di Spilimbergo e i funzionari ADM di Pordenone hanno controllato una fabbrica di coltelli maniaghese per verificare il trattamento e la destinazione dei prodotti importati dall’estero. Le operazioni, condotte nella sede e nell’unità locale, hanno fatto emergere la detenzione per la vendita di 5.400 articoli di coltelleria riportanti, sulla confezione e sull’etichetta, unitamente al marchio della società, la dicitura “Made in Italy”, sconfessata dall’inequivocabile origine estera attestata dalla documentazione contabile e doganale. Finanzieri e Doganieri hanno, quindi, sequestrato i prodotti e denunciato alla Procura della Repubblica di Pordenone sia il rappresentante legale dell’azienda, per violazione dell’art. 517 C.P., che punisce la vendita di prodotti recanti segni mendaci, che la stessa società, per la responsabilità amministrativa. Sulle confezioni di ulteriori 1.650 articoli, privi dell’indicazione “Made in Italy” ma anch’essi importati dalla Cina, non sono, invece, state rinvenute le informazioni obbligatorie sull’origine dei prodotti. Per questi prodotti, sequestrati in via amministrativa, Guardia di Finanza e ADM hanno comminato all’azienda una sanzione da euro 10.0000,00 a euro 250.000 per le violazioni. L’AQUILA, OPERAZIONE DELLA GDF A TUTELA DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI, SEQUESTRATI CIRCA 3.000 ARTICOLI DI BIGIOTTERIA. Resta alta l’attenzione dei Finanzieri della Compagnia di Sulmona nell’attività di ricerca e repressione delle violazioni in materia di commercializzazione di beni riportanti segni falsi e non conformi alla normativa europea e nazionale sulla sicurezza dei prodotti. Il sequestro di numerosi articoli di bigiotteria, tra fermagli per capelli, orecchini e ganci di metallo, esposti sui banconi di un negozio gestito da un cinese, operante in Sulmona, è il frutto della quotidiana attività di controllo economico del territorio, anche finalizzata alla tutela della salute e della sicurezza del consumatore. Si tratta di chincaglieria non conforme alla normativa europea sulla sicurezza dei prodotti, essendone stata riscontrata l’irregolarità nell’etichettatura della merce, del tutto carente delle indicazioni relative alla presenza di sostanze potenzialmente nocive come cadmio, nichel e piombo, che possono arrecare danni alla salute del consumatore. Le Fiamme Gialle hanno, dunque, sottratto dal mercato circa 3000 articoli di bigiotteria, del valore commerciale al dettaglio che si aggira intorno ai 5.000 euro circa. Nei confronti del titolare dell’attività controllata verranno elevate sanzioni amministrative che potrebbero raggiungere la soglia dei 25.823,00 euro. L’attività descritta fa parte di un più ampio progetto a livello Provinciale, che si prefigge lo scopo di tutelare, prontamente e nel modo migliore possibile, i cittadini da prodotti potenzialmente pericolosi per la loro salute, in armonia con le indicazioni del legislatore nazionale ed anche con le raccomandazioni dell’Unione Europea in materia. AVEZZANO, MAROCCHINO ARRESTATO DALLA GDF. SEQUESTRATI CIRCA 500 GRAMMI DI SOSTANZE STUPEFACENTI. La Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, diretta dal Cap. Francesco Mattiace, costantemente attiva nel settore del contrasto al traffico e allo spaccio di stupefacenti ha arrestato in flagranza di reato uno straniero di nazionalità magrebina per spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, durante un servizio di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, sottoponevano a controllo un’auto con a bordo due persone che dai primi accertamenti risultava gravata da fermo amministrativo. Alla vista dei finanzieri l’autista dell’autovettura mostrava sin da subito segni di nervosismo che insospettivano i militari operanti, che decidevano di approfondire il controllo. La perquisizione effettuata sul veicolo consentiva di individuare un borsello contenente un involucro in cellophane con all’interno grammi 46 di sostanza stupefacente tipo cocaina e una somma di denaro pari a € 100,00. Pertanto la perquisizione veniva estesa anche all’abitazione all’interno della quale i militari rinvenivano ulteriori 400 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish oltre ad un coltello da cucina utilizzato per il taglio dello stesso. Dell’operato veniva informata la Procura della Repubblica di Avezzano che, nella persona del Sost. Proc. dott. Ugo Timpano, disponeva l’arresto e il trasferimento presso il carcere di Avezzano (AQ) a disposizione dell’A.G. L’attività posta in essere conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle e della Compagnia di Avezzano nel contrasto quotidiano alla diffusione delle droghe, alla repressione del traffico di stupefacenti che, oltre ad arrecare irreversibili danni psicofisici a chi ne fa uso, consente enormi guadagni a persone senza scrupoli. OSIMO, SCOPERTA DALLA GDF PROMOTRICE FINANZIARIA CHE HA TRUFFATO I RISPARMI DI OLTRE 30 PERSONE, 4 MILIONI DI EURO SVANITI NEL NULLA. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona ha concluso in questi giorni un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona nei confronti di una donna osimana di 48 anni indagata per abusivismo finanziario, autoriciclaggio e truffa in danno di numerose persone, per lo più residenti ad Osimo. La complessa attività investigativa condotta dai finanzieri della Tenenza di Osimo ha consentito di scovare una ex promotrice finanziaria, radiata dall’albo, che ha truffato oltre 30 ignari risparmiatori che si erano rivolti a lei per investire i risparmi di una vita, sottraendo loro oltre 4 milioni di euro. Durante le indagini sono state perquisite sia la casa della falsa promotrice finanziaria che il suo centralissimo ufficio di Osimo, rinvenendo computer, telefoni cellulari e voluminosi fascicoli, utilizzati nell’attività illecita, sottoposti a sequestro. Le indagini finanziarie e l’attenta analisi della moltitudine di dati informatici e documentazione cartacea sequestrata ha portato alla luce la tipica truffa finanziaria a “Schema Ponzi” in cui ci sono degli investitori iniziali a cui vengono promessi cospicui guadagni che in un primo momento vengono garantiti dalle somme versate da nuovi ignari clienti della promotrice, e così via per i successivi nuovi investitori fino a quando tale schema finanziario collassa e si appalesa la truffa. Ai clienti truffati sono stati sottratti circa 4 milioni di euro che le indagini hanno dimostrato essere confluiti su decine di conti correnti dell’indagata, di società alla stessa riconducibili, nonchè su wallet, ovvero portafogli elettronici, creati su particolari piattaforme di network marketing. Come emerso dalle indagini, infatti, il broker finanziario ha creato e gestito diversi account digitali registrati su network di vendita dove sono stati virtualmente generati voucher di spesa poi utilizzati per spese personali. Non solo, durante le perquisizioni sono stati anche rinvenuti numerosi documenti artefatti con intestazioni di note società collocatrici di prodotti finanziari utilizzati dalla finta promotrice finanziaria per tranquillizzare le proprie vittime sulla bontà degli investimenti. Durante le indagini sono stati in totale 31 coloro che hanno deciso di denunciare l’ex promotrice dopo essersi resi conto di essere stati truffati perchè sentiti dai finanzieri nel corso delle attività o perchè avvisati da conoscenti; la finta promotrice non ha permesso il disinvestimento delle somme e non ha più dato notizie di sé. Tra le vittime vi sono commercianti, pensionati e dipendenti, insomma persone di ogni estrazione sociale che hanno affidato all’ex promotrice i risparmi di una vita. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, CONTROLLI DEI CARABINIERI NELL’AREA ARCHEOLOGICA DEL COLOSSEO. 6 PROCACCIATORI ABUSIVI SANZIONATI E ALLONTANATI PER 48 ORE. I Carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia, con il supporto dei militari della Compagnia Speciale di Roma, hanno messo in atto un servizio di controllo in tutta l’area del parco archeologico del Colosseo al fine di contrastare ogni forma di degrado. L’attività rientra nell’ambito di un più ampio piano strategico pianificato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per contrastare situazioni di degrado, abusivismo e illegalità, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma, Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Nello specifico, i Carabinieri hanno sorpreso sei persone, tutte prive di autorizzazioni, mentre cercavano di procacciare turisti, offrendo loro la vendita di tour guidati per il Colosseo o biglietti per bus scoperti. I Carabinieri hanno fatto scattare per tutti le sanzioni amministrative, per un totale di 8.500 euro ed hanno sequestrato, badge e tutto il materiale pubblicitario in loro possesso. Inoltre, i militari hanno notificato a tutti i sanzionati l’ordine di allontanamento dall’area per le successive 48 ore. Infine, un cittadino senegalese di 35 anni, è stato sanzionato amministrativamente e anche lui allontanato per 48 ore, poichè sorpreso mentre offriva e vendeva braccialetti ai turisti. ROMA, I CARABINIERI, SEQUESTRANO IL PATRIMONIO DI G.M., AL VERTICE DELLA LOCALE DI ‘NDRANGHETA DI ANZIO E NETTUNO. Nei comuni di Anzio, Nettuno ed Aprilia, nelle ultime ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione a un Decreto, emesso dalla III Sezione “Misure di Prevenzione” del Tribunale Penale e Civile di Roma su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia -, che ha disposto il sequestro anticipato di beni, finalizzato alla confisca nei confronti di G.M., attualmente detenuto a seguito dell’indagine antimafia convenzionalmente denominata “Tritone“, eseguita nel febbraio dello scorso anno dal Nucleo Investigativo di Roma. Il sequestro scaturisce dagli accertamenti, delegati dalla Procura di Roma-DDA ai Carabinieri della Sezione Misure di Prevenzione del Nucleo Investigativo CC, volti alla ricostruzione del profilo criminale e del patrimonio dell’indagato. Sono state definite la carriera criminale che qualifica la pericolosità sociale e le cointeressenze economiche presenti e cessate, anche nel contesto famigliare di origine. La pericolosità sociale è riconducibile al fatto che il predetto è oggi ritenuto al vertice di una locale ‘ndrangheta insediatasi nei comuni di Anzio e Nettuno e territori limitrofi del litorale laziale a sud della Capitale. Attraverso i dati fattuali emergenti dai procedimenti penali e dalle relazioni in ambito criminale, a partire dalla metà degli anni ‘70 e fino ad oggi, è stato delineato il quadro degli illeciti realizzati nel corso del tempo dal predetto e la sua caratura criminale, da ultimo chiaramente emersa dalle indagini che hanno visto l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma il 18 febbraio 2022, nell’ambito dell’indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci. L’appartenenza dell’uomo alla ‘ndrangheta ne connota all’evidenza la pericolosità qualificata a cominciare dagli anni 80/90, epoca del trasferimento nell’area sud di Roma e delle immediate relazioni con altre stabili famiglie ‘ndranghetiste. Considerato il sistema meritocratico di ascesa alle posizioni apicali dell’organizzazione, è evidente che la posizione raggiunta a capo di un locale sia indice non solo di una carriera criminale all’interno della ‘ndrangheta, ma anche della possibilità avuta di crescere commettendo reati su un territorio già controllato dalle citate cosche calabresi. Le investigazioni hanno anche messo in evidenza come l’elevato tenore di vita dell’uomo e di tutti i suoi familiari non sia compatibile con i redditi e le altre fonti lecitamente percepiti nell’arco temporale 1980-2020, facendo emergere una sperequazione di oltre 1,7 milioni di euro nel periodo temporale investigato. Il patrimonio accumulato, riconducibile alle attività illecite poste in essere, è stimato in oltre 3 milioni di euro. Il sequestro ha interessato diversi immobili, terreni, società e veicoli. È quanto informato dal Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, tempo in gran parte soleggiato, salvo foschie e nebbie al mattino sulla Val Padana, in dissolvimento con il passare delle ore. Schiarite prevalenti, salvo residui rovesci fino al mattino sul basso Abruzzo, in esaurimento con ritorno a tempo soleggiato. Instabilità diffusa con piogge e temporali fino al pomeriggio, in attenuazione entro sera, con schiarite da Nord. Le temperature saranno in calo tra i 14 e 22 gradi, come segnalato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale