CRONACA – PADOVA, INDEBITE COMPENSAZIONI DI CREDITI FISCALI RITENUTI INESISTENTI. SEQUESTRATE DALLA GDF DISPONIBILITÀ FINANZIARIE PER 550 MILA EURO CIRCA – Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo diretto e/o per equivalente, emesso dal Tribunale fino a concorrenza di un importo pari a 550 mila euro circa, per indebite compensazioni di crediti d’imposta, finanziati con risorse del P.N.R.R., nei confronti del rappresentante legale di una società operante nel commercio all’ingrosso di materiale elettrico. Nel dettaglio, le attività investigative, condotte dai finanzieri della Compagnia di Cittadella, scaturiscono da un controllo mirato a verificare la regolarità di una serie di compensazioni fiscali effettuate tra il 2020 e il 2022 da un’impresa dell’alta padovana, beneficiaria di oltre mezzo milione di euro di crediti di imposta utilizzati per compensare effettivi debiti erariali di pari importo. Come emerso dall’analisi della documentazione contabile acquisita in sede di ispezione, tali crediti sarebbero stati generati dal sostenimento di spese per l’organizzazione di corsi di formazione dei lavoratori dipendenti nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, rifinanziato con i fondi del P.N.R.R. I successivi riscontri documentali, quali, a titolo esemplificativo, i registri presenze e gli attestati di partecipazione, supportati dalle concordanti dichiarazioni di 15 ex dipendenti, hanno permesso di ipotizzare come tali corsi formativi, di fatto, non fossero mai stati somministrati. Al meccanismo considerato fraudolento avrebbe contribuito anche una società bresciana attraverso l’emissione di una fattura di 40 mila euro circa per una docenza ritenuta mai effettuata. Le attività ispettive delle Fiamme Gialle hanno, inoltre, permesso di acclarare che tali costi sono confluiti anche nei bilanci approvati dalla società in rassegna, consentendo di ipotizzare, oltre all’illecito penale tributario, anche la configurabilità della fattispecie di false comunicazioni sociali, con contestuale applicazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa da reato dell’Ente. ROMANIA, ESEGUITO DALLA GDF UN ULTERIORE SEQUESTRO PREVENTIVO DI BENI PER CIRCA € 2,4 MILIONI PER UNA FRODE FISCALE NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI CARBURANTI CHE AVEVA GIÀ PORTATO NEL 2023 AL SEQUESTRO DI 17 “POMPE BIANCHE”. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma, nel mese di marzo 2023, al termine di indagini delegate dalla Procura Europea di Bologna, avevano dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Parma, nei confronti, tra gli altri, di una società parmigiana operante nel commercio di carburanti attraverso n. 17 impianti di distribuzione stradale, ubicati nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Brescia, Lodi e Verona. Secondo il decreto di sequestro, sarebbe stata individuata un’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale nel settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti energetici per autotrazione (benzina e gasolio). In particolare, l’impresa parmigiana avrebbe sfruttato un complesso e ben articolato sistema di frode all’IVA messo in piedi da un’associazione a delinquere costituita da tre soggetti italiani operanti uno da Dubai, uno da Miami e il terzo da Napoli. L’organizzazione criminale in parola avrebbe organizzato una frode carosello nell’acquisto e nella distribuzione sul territorio nazionale di prodotti petroliferi provenienti da raffinerie situate in Slovenia e Croazia, che sarebbero stati ceduti fittiziamente dapprima a imprese del Regno Unito e della Romania e, poi, a società cartiere italiane, tutte gestite dai componenti dell’associazione per delinquere, per essere successivamente ceduti al reale destinatario italiano, ossia l’impresa parmigiana. In tal modo, l’impresa parmigiana otteneva i prodotti petroliferi a prezzi, comprensivi dei costi di trasporto e dei margini riconosciuti agli operatori della filiera commerciale, altamente concorrenziali, spesso pari o addirittura al di sotto del platts che è considerato l’indice che definisce il prezzo della materia prima presso la raffineria in un determinato giorno. Con il citato decreto emesso dal GIP del Tribunale di Parma nel marzo 2023 era stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e, in alternativa, per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità liquide fino alla concorrenza dell’ammontare complessivo di € 149.188.000,00 circa, da eseguire per € 26.168.000,00 nei confronti della società parmigiana e, in alternativa, del suo rappresentante legale. In fase di esecuzione del decreto sul territorio nazionale, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Parma aveva sottoposto a sequestro il deposito commerciale di Parma (avente capacità di stoccaggio di carburanti. LUCCA, SEQUESTRATI BENI PER OLTRE € 125.000, PARI AL PROFITTO DELL’EVASIONE FISCALE PERPETRATA NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI. Continua incessante l’azione dei militari del Comando Provinciale di Lucca per il concreto contrasto dell’evasione fiscale, con l’esecuzione, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Lucca, di un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni, pari al profitto del reato, nei confronti di un imprenditore, rappresentante legale di una società operante in lucchesia nel settore delle costruzioni e dell’edilizia. L’attività trae origine da un’ispezione svolta nei confronti della società da parte della locale Agenzia delle Entrate, al termine della quale veniva deferito all’A.G. il rappresentante legale, rivelatosi essere un mero prestanome, per il reato. Le conseguenti indagini demandate dalla locale A.G. alle Fiamme Gialle del Gruppo di Lucca, hanno consentito di riscontrare il ruolo di dominus in capo al precedente legale rappresentante e confermare l’ipotesi delittuosa segnalata dall’Ufficio finanziario, constatando, in particolare, un’IRES (imposta sul reddito delle società) evasa pari a circa € 60.000, oltre a ritenute d’acconto non versate per oltre € 65.000. Pertanto, notiziato il Pubblico Ministero titolare del fascicolo processuale, quest’ultimo avanzava richiesta, al G.I.P., di sequestro preventivo di beni per un valore pari al profitto dell’evasione fiscale. Giacchè, il G.I.P., ritenendo sussistenti gli elementi investigativi raccolti e compendiati nella richiesta del p.m., emetteva la misura cautelare reale in argomento, disponendo il sequestro di valori nella disponibilità della società e, quindi, degli amministratori di fatto e di diritto, che è stato eseguito in questi giorni dai finanzieri, con l’apprensione di un immobile, ubicato in Campania, e di quote sociali di un’altra azienda. L’operazione sviluppata dalla Guardia di Finanza, in sinergia con l’Agenzia delle Entrate e la Procura della Repubblica di Lucca anche alla luce di un protocollo d’intesa in atto, testimonia, ancora una volta, l’impegno costante nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti economici e finanziari più gravi e insidiosi, come l’evasione fiscale. PISA, ILLECITI CONTRO IL “REDDITO DI CITTADINANZA” SCOPERTI DALLA GDF. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pisa, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo della spesa pubblica nazionale, hanno scoperto e denunciato alla competente Autorità Giudiziaria ulteriori 18 persone che, nel corso del 2023, hanno irregolarmente percepito il “Reddito di Cittadinanza”, per un costo complessivo per lo Stato pari a € 132.553,00. I controlli hanno preso in esame numerose domande di accesso al reddito ed a seguito di mirati approfondimenti, sono state rilevate omissioni nella dichiarazione di situazioni anagrafiche e reddituali rilevanti ai fini della concessione della misura economica, nonchè il mancato possesso del requisito della residenza in Italia, ovvero il nascondere i redditi dei familiari conviventi. I finanzieri in forza alle Compagnie di San Miniato e Pontedera e alla Tenenza di Volterra hanno analizzato le D.S.U. (Dichiarazione Sostitutiva Unica), la cui produzione è funzionale all’ottenimento del beneficio, controllando analiticamente i dati inseriti. In altri casi, l’accertamento è stato avviato a seguito di risultanze anomale nell’ambito di controlli fiscali e amministrativi in genere, ad esempio a seguito dell’individuazione di lavoratori irregolari, in bar, ristoranti o nell’edilizia, poi risultati anche percettori del beneficio. Un caso particolare riguarda una coppia di coniugi italiani i quali hanno presentato un ISEE separato senza indicarsi l’un l’altro ed ottenendo illecitamente, pertanto, un totale di €. 18.000,00, di cui € 6.500,00 già percepiti. Tutti gli individuati sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, così, come previsto, per aver fornito dichiarazioni false e omesso informazioni dovute in sede di richiesta. Oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica di Pisa, i percettori sono stati segnalati all’INPS per la revoca del contributo e per il recupero delle somme già erogate. È quanto informato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, I CARABINIERI ARRESTANO 14 PERSONE PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI NEI VARI QUARTIERI DI ROMA. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella incessante lotta al traffico delle sostanze stupefacenti, hanno eseguito una mirata attività di controllo nei quartieri centrali e periferici che hanno portato all’arresto, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, di 14 persone con il sequestro di centinaia di dosi di sostanze stupefacenti. Al Quarticciolo, nel pieno del pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste hanno arrestato in flagranza, un giovane di soli 18 anni, originario della Tunisia, senza fissa dimora e con precedenti, subito dopo averlo notato cedere, in cambio di denaro, dello stupefacente, ad un uomo che era riuscito a darsi alla fuga. Dopo la cessione, il giovane è stato visto dai militari nascondere la rimanente quantità di droga sotto un palo della segnaletica stradale divelto, dove in seguito i Carabinieri hanno rinvenuto altre 34 dosi tra crack e cocaina pronte per essere vendute. Il complice del giovane, connazionale, che agiva da vedetta durante l’attività di spaccio, non è sfuggito all’attenzione dei militari, che lo hanno fermato e denunciato alla Procura della Repubblica. Nella stessa zona, due uomini, un cittadino romano di 41 anni e un egiziano di 26 anni, con precedenti, sono stati arrestati dagli stessi Carabinieri dopo essere stati sorpresi mentre cedevano dello stupefacente ad un uomo che era riuscito ad allontanarsi. I due, avevano preso la droga da un contatore elettrico in disuso, abbandonato in un’aiuola poco distante da loro, dentro il quale i carabinieri hanno trovato oltre 320 euro, 8 grammi di cocaina e due dosi di crack. In piazza delle Camelie, nel quartiere di Centocelle, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura sospetta con a bordo un cittadino romano di 53 anni con precedenti. Da una perquisizione del veicolo i Carabinieri hanno trovato oltre 47 dosi tra cocaina e crack nascoste nei sedili dell’auto, e 840 euro contanti ritenuti provento dell’attività illecita. Altre sei persone, tutte italiane, tra cui una donna, sono state invece arrestate in diverse battute, per spaccio di sostanze stupefacenti dai, Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro che hanno sequestrato oltre 30 grammi di cocaina e 11 grammi di crack. I Carabinieri della Compagnia di Frascati, invece, in più attività hanno arrestato altri quattro cittadini, tre della provincia di Roma e uno di origine egiziana, e hanno sequestrato oltre 95 grammi di cocaina e 15 di hashish. Tutti gli arresti sono stati convalidati. CASTEL MADAMA, SORPRESO DAI CARABINIERI A SPACCIARE DROGA DALLA FINESTRA DI CASA, AD UN MESE DAL PRECEDENTE ARRESTO. I Carabinieri della Stazione di Castel Madama, nell’ambito della quotidiana attività d’istituto, hanno arrestato un italiano di 20 anni, poiché gravemente indiziato dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Nel corso delle attività di controllo del territorio, una pattuglia dell’Arma ha notato in atteggiamento sospetto un ragazzo proveniente da un comune limitrofo, che stazionava nei pressi di una delle finestre dell’abitazione del 20enne di Castel Madama, che proprio un mese fa era stata già arrestato per detenzione di stupefacenti. Dal controllo del presunto acquirente è stato riscontrato il possesso di una dose di hashish, quantitativo per il quale il predetto è stato segnalato, per uso personale, alla Prefettura di Roma. Ritenendo, quindi, che presso la suddetta abitazione potesse essere rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente, illecitamente detenuta dal giovane ai fini di spaccio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione domiciliare, nonostante il ragazzo avesse tentato con ogni mezzo di opporsi al controllo dei militari, uno dei quali rimasto lievemente ferito. In casa sono stati rinvenuti oltre 700 grammi di sostanza di tipo hashish, divisa in panetti ed in parte già suddivisa in dosi, materiale per il confezionamento ed oltre 2000,00 euro in contanti, ritenuto provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli. Dopo la convalida il Tribunale di Tivoli ha disposto gli arresti domiciliari. CASTEL GANDOLFO, RAPINA IN VILLA. ASPORTARONO PREZIOSI SIMULANDO UN’OPERAZIONE DELLA DIGOS E L’APPARTENENZA ALLA POLIZIA DI STATO. CARABINIERI ARRESTANO UN 63ENNE. I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato un 63enne, con precedenti analoghi, per rapina aggravata in abitazione. Il 12 maggio 2022, i Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo intervennero, su richiesta della vittima, in una villetta isolata nella zona delle “Mole” di Castel Gandolfo, dove era stata appena perpetrata una rapina. Secondo quanto ricostruito con le indagini, tre individui, con mascherine chirurgiche e guanti in lattice, ed uno con una pistola in pugno, poco prima, irruppero nell’abitazione dichiarando di essere agenti della Digos della Polizia di Stato impegnati in un’operazione speciale, invitarono l’uomo, solo in casa, a collaborare, riferendogli che suo padre e suo figlio erano stati fermati e portati nei loro uffici, simulando una perquisizione, rovistarono in tutta la casa, asportando preziosi, contanti e monili presenti, tra i quali un orologio Rolex Day Date, del valore di circa 15.000 euro. Le indagini condotte dai Carabinieri con la Procura della Repubblica di Velletri, anche con l’analisi di tracce biologiche repertate sul luogo della rapina, hanno portato all’identificazione di uno dei presunti autori della rapina, avente un profilo biologico pienamente compatibile con quello rinvenuto nella villetta. L’arrestato è stato associato presso il carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. ROMA E PROVINCIA, FURTI IN CASA, SCATTANO I CONTROLLI DEI CARABINIERI SULLA DETENZIONE DI ARMI. 27 PERSONE DENUNCIATE E 11 SEGNALATE AL PREFETTO. ESEGUITE VERIFICHE SU QUASI 1.500 ARMI. Alla luce di recenti furti in abitazione, nel corso dei quali sono state sottratte anche delle armi detenute legalmente dai proprietari, dei fatti di sangue avvenuti a Roma e provincia nei primi mesi del 2024 che evidenziano sempre più la facilità con cui le armi circolano, il sequestro di armi importanti alla criminalità, hanno messo in luce l’esigenza di maggiori verifiche sulle condizioni con cui le armi vengono conservate e protette. Pistole, fucili che, troppo spesso, vengono lasciate incustodite e preda di ladri che li rubano per, poi, immetterli nel mercato illegale. A tal proposito, se da un lato sono stati messi in campo maggiori pattuglie per prevenire i furti nelle abitazioni i Carabinieri del Gruppo di Ostia hanno intensificato l’attività di prevenzione e controllo sull’osservanza delle prescrizioni in materia di armi nel territorio di competenza che comprende le aree del litorale Nord di Roma fino a Civitavecchia, la zona a Nord della Capitale lungo la via Cassia, i territori delle compagnie di Bracciano e Monterotondo. I Carabinieri, in particolare, hanno focalizzato l’attenzione sulle modalità di custodia e porto delle armi da sparo e relativo munizionamento, sulla tenuta della relativa documentazione amministrativa e sul mantenimento dei requisiti soggettivi (morali, giudiziari, ecc.) richiesti per il possesso di armi. I significativi controlli hanno interessato 478 possessori di armi che hanno comportato 27 denunce in stato di libertà, 11 persone segnalate al Prefetto per la revoca del porto d’armi e 35 diffidate a regolarizzare la certificazione medica di idoneità psicofisica. In linea generale, quindi, il 15% dei soggetti sottoposti a controlli è risultato non a norma. In totale, i Carabinieri hanno ritirato 165 armi da fuoco, tra sequestri e ritiri amministrativi, 26 armi bianche e quasi 5.000 munizioni. Sull’onda dei controlli, alcuni cittadini si sono messi in regola, anche acquistando idonei armadi per la custodia delle armi, altri spontaneamente hanno deciso di disfarsi delle armi e delle munizioni, regalandole ad amici che hanno titolo per la detenzione oppure, come nel caso di 81 tra pistole e fucili e quasi 2.000 munizioni, sono stati consegnati presso le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri competenti per territorio, per la successiva rottamazione. I controlli dei Carabinieri del Gruppo di Ostia hanno consentito di sottoporre a verifica quasi 1.500 armi. Tra le principali violazioni riscontrate ci sono la custodia delle armi in luoghi e con modalità non consentite. Come ad esempio, un fucile era detenuto sotto il letto del figlio minore, un fucile a pompa era detenuto appoggiato su un comodino ed armi detenute in scatole da scarpe o riposte in armadi senza idonea chiusura. Altre violazioni riscontrate dai Carabinieri sono la mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica, il possesso di munizionamento in più rispetto al consentito, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza la prevista autorizzazione, mancanza delle armi regolarmente denunciate, come accaduto alle porte di Roma, con una carabina persa da circa 30 anni, possesso di armi mai denunciate. Ad una singola persona è stato sequestrato un arsenale di quasi 40 armi. A Nord di Roma, 5 pistole e 6 fucili che una donna aveva rinvenuto dopo la morte del marito sono state ritirate amministrativamente. I servizi di controllo del territorio per prevenire i reati predatori dei Carabinieri continueranno su tutto il territorio della provincia di Roma come proseguiranno le verifiche sull’osservanza delle prescrizioni in materia di detenzione di armi. A comunicarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per domani, in Italia, come segnalato da “Il Meteo“, giornata spiccatamente instabile con precipitazioni possibili su gran parte delle regioni, ma più diffuse e moderate al Centro-Nord. Nel corso del pomeriggio il tempo inizierà a migliorare dalle Isole Maggiori verso il resto del Sud. Venti forti di Scirocco, neve sulle Alpi sopra i 900-1.000 metri, a quote ben più alte sugli Appennini.
Rocco Becce
Direttore Editoriale