CRONACA – MACERATA, OPERAZIONE DELLA GDF A TUTELA DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI. SEQUESTRATI 3.387 ARTICOLI RISULTATI INSICURI PER LA SALUTE – Nell’ambito di un più ampio e specifico piano di interventi, predisposto dal Comando Provinciale di Macerata su tutto il territorio della provincia e finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, con particolare riguardo al settore della contraffazione, dell’abusivismo commerciale e della sicurezza prodotti, i militari della Tenenza di Porto Recanati hanno condotto una mirata operazione di servizio a contrasto del commercio di prodotti insicuri per la salute pubblica. Le attività di Polizia Economico-Finanziaria condotte dai finanzieri sono state orientate principalmente alla verifica del corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore in ordine alle informazioni minime da indicare sulla merce posta in vendita, al fine di assicurare ai consumatori un’oculata e consapevole scelta d’acquisto. Nello specifico, è stato effettuato un controllo nei confronti di un esercizio commerciale operante nel settore della vendita al dettaglio di prodotti non alimentari, all’esito del quale sono stati individuati 3.387 articoli di varia natura, costituiti da prodotti elettrici ed elettronici, tra cui adattatori di prese elettriche e lampadari, nonchè materiali destinati ad entrare in contatto con prodotti alimentari, tutti risultati privi delle avvertenze in lingua italiana e delle istruzioni previste dalla specifica normativa sulla sicurezza dei prodotti destinati al consumo, oltre che carenti delle indicazioni riguardanti i materiali utilizzati e delle precauzioni d’uso. Per tali irregolarità la merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla competente CCIAA per l’irrogazione delle sanzioni previste per la vendita di prodotti privi delle minime indicazioni imposte dal “Codice del Consumo”. GROSSETO, CONTRASTO AL LAVORO IRREGOLARE. INDIVIDUATI DALLA GDF 3 LAVORATORI “IN NERO”. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Grosseto, nel corso del mese di aprile, hanno individuato, in due distinti interventi, tre lavoratori che svolgevano le proprie prestazioni totalmente “in nero”. L’attività di contrasto al lavoro sommerso, che sarà progressivamente intensificata con l’avvicinarsi della stagione estiva, è volta a tutelare sia gli operatori economici che rispettano le regole, sia gli interessi e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Nello specifico, le Fiamme Gialle di Porto Santo Stefano, durante un controllo di Polizia Economico-Finanziaria eseguito nei confronti di un bed and breakfast, hanno riscontrato la presenza di due donne intente ad effettuare la pulizia delle camere in assenza delle prescritte comunicazioni in ordine alla loro assunzione. Tali avvisi, obbligatori per legge per tutte le tipologie di lavoro subordinato, sono stati omessi anche da una rivendita al minuto di Castiglione della Pescaia, dove i finanzieri, dopo aver verificato la memorizzazione elettronica dei corrispettivi, hanno costatato come il commesso che li ha assistiti non sia stato mai formalmente assunto. In entrambi i casi sono state applicate maxi-sanzioni amministrative pecuniarie per lavoro irregolare, che vanno da euro 1.950 a euro 11.700 per ciascun lavoratore “in nero” impiegato per un tempo inferiore a un mese. La violazione perpetrata dal bed and breakfast di Porto Santo Stefano, inoltre, è stata prontamente segnalata all’Ispettorato del Lavoro di Grosseto che ha notificato alla struttura ricettiva il provvedimento di sospensione dell’attività, evitabile solamente con l’immediata assunzione delle due lavoratrici irregolari e con il pagamento di un’ulteriore sanzione di euro 2.500. PISA, PER REATI AMBIENTALI, SEQUESTRATI DALLA GDF UN IMMOBILE, UN’AREA DI 1.646 MQ, 82 TONNELLATE DI RIFIUTI PERICOLOSI E DENUNCIATE 7 PERSONE. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pisa, nell’ambito dell’intensificazione del controllo economico del territorio finalizzato alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia della salute pubblica, ha portato a termine nei giorni scorsi una vasta operazione di Polizia Giudiziaria a tutela dell’ambiente. In particolare, i finanzieri della Compagnia di Pontedera, unitamente a personale della Sezione Aerea di Pisa, a seguito di un’attività info-investigativa, di osservazione e controllo del territorio, individuavano un’area, ubicata nella Valdera nel comune di Calcinaia (PI), ove era presente un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi. Nel corso della preliminare ispezione, svolta altresì con l’ausilio dell’ARPAT di Pisa, nell’area sono stati individuati decine di autoveicoli in stato di abbandono, privi di parti essenziali per l’uso e la conservazione, carcasse di mezzi agricoli, un locale adibito ad officina per la riparazione di auto e numerosi recipienti in plastica contenenti oli esausti. In presenza di un grave pericolo per la salute pubblica, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro l’area, pari a una superficie complessiva di 1.646 mq, un locale adibito ad officina e 82 tonnellate di rifiuti pericolosi. Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria la titolare dell’impresa operante nel settore delle riparazioni meccaniche, una cittadina italiana di anni 58, per reati di inquinamento ambientale e deposito incontrollato di rifiuti, nonchè 6 privati, identificati, quali proprietari dei veicoli abbandonati, per il nuovo reato di deposito o abbandono di rifiuti pericolosi, come previsto per legge. Nel contempo sono stati subito allertati gli Enti competenti al fine di predisporre la verifica della salubrità dell’area e dare tempestivo inizio alle operazioni di bonifica. LATINA, FRODE FISCALE NELLE SPONSORIZZAZIONI DA OLTRE 17 MILIONI DI EURO SCOPERTA DALLA GDF. Nell’ambito di una complessa indagine di Polizia Giudiziaria, svolta dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina su delega della Procura della Repubblica di Latina, dott. Giuseppe Miliano, è stata ipotizzata la commissione di un articolato sistema di frode da parte di numerosi imprenditori, prevalentemente operanti nell’area Sud, basato su sistematiche fatturazioni di fittizie sponsorizzazioni. Le indagini, secondo l’ormai consolidato approccio trasversale del Corpo, hanno consentito di ricostruire nel complesso false fatturazioni per oltre 17 milioni di euro, con lo scopo di ottenere, per ingenti importi, non solo l’evasione di I.V.A. e imposte dirette, ma anche la sottrazione agli obblighi contributivi e previdenziali. In particolare, l’attività, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Fondi, ha coinvolto, in totale, 114 aziende della zona e associazioni sportive dilettantistiche, di svariate discipline, tra cui il calcio, tennis da tavolo, basket, sci, pallavolo, pallamano e ciclismo, dislocate in tutto il territorio della provincia di Latina, le quali, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero fatto ricorso all’utilizzo di false fatturazioni, per documentare costi fittizi con la finalità, per le imprese commerciali, di abbattere l’utile di esercizio, in alcuni casi generando persino delle perdite, e per le associazioni sportive di sfruttare il regime agevolativo della legge 289/2002 per autofinanziarsi pagando le imposte soltanto sul 3% della totalità dei loro ricavi commerciali e versando l’I.V.A. nella misura 50% sulle operazioni imponibili. Dalle prime ricostruzioni dei fatti le associazioni sportive avrebbero sottoscritto contratti con le imprese sponsor impegnandosi all’affissione di striscioni pubblicitari presso i vari campi/strutture di gioco e sulle divise dei giocatori/atleti in occasione di eventi sportivi o mai avvenuti oppure senza alcun impatto mediatico o proiezione esterna. Oltre a questo, che è il filone principale, ulteriori irregolarità sono state ipotizzate a seguito dell’esame della contabilità di alcune società sponsor, con riferimento a diverse fatture relative sia ad acquisti di materie prime provenienti da società esistenti solo sulla carta, totalmente destrutturate per risorse umane e materiali, sovente domiciliate in luoghi o indirizzi inesistenti, sia alla somministrazione illecita di manodopera da parte di società create al solo scopo di assorbire gli oneri contributivi e previdenziali che altrimenti sarebbero ricaduti in capo alle imprese principali. A dirlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, CONTROLLI DEI CARABINIERI NEI QUARTIERI EUR, MAGLIANA E VILLA BONELLI. TRE ARRESTI E DUE DENUNCE. I Carabinieri della Compagnia di Roma Eur, con il supporto dei colleghi del NAS di Roma e del Nucleo Radiomobile – 3^ Sezione Motociclisti di Roma, hanno eseguito una serie di controlli mirati al contrasto di ogni forma di illegalità e degrado nei quartieri Eur, Magliana e Villa Bonelli. I Carabinieri della Stazione di Roma Eur hanno arrestato tre cittadini romeni, senza fissa dimora e con precedenti, sorpresi mentre forzavano la portiera lato passeggero di un veicolo parcheggiato in piazza Gandhi. Sequestrati diversi arnesi atti allo scasso. I Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, invece, con personale specializzato del NAS di Roma, hanno sanzionato il titolare di una paninoteca in via Portuense per inadempienze strutturali e il titolare di un bar in via della Magliana per vendita di generi di monopolio senza autorizzazione. Elevata multa di 3.300 euro e sequestrati 84 pacchetti di sigarette, 10.668 cartine e 5.880 filtri. I Carabinieri hanno, poi, eseguito posti di controllo alla circolazione stradale nel corso dei quali hanno identificato 114 persone ed eseguito verifiche su 40 veicoli. ROMA, VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN POCHE ORE E IN DIVERSI INTERVENTI, I CARABINIERI ARRESTANO TRE UOMINI PER MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI. Nel fine settimana, ancora tre episodi di violenza contro le donne a Roma. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, infatti, hanno arrestato tre persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Nel dettaglio, la sera di sabato 27 aprile, i Carabinieri della Stazione Roma Aventino, a seguito della richiesta di aiuto di una 51enne romana, sono intervenuti in viale Giotto nei pressi dell’abitazione della richiedente poichè ha denunciato che il suo compagno convivente, un 37enne romano già noto alle forze dell’ordine, l’aveva aggredita spingendola contro il muro e minacciata di morte. La donna ha, inoltre, dichiarato che l’uomo aveva anche preso a calci la sua autovettura parcheggiata lungo la stessa strada. La denuncia della vittima, che ha rifiutato le cure mediche del personale del “118“, comunque intervenuto sul posto, ha permesso ai Carabinieri di arrestare il 37enne. Dagli accertamenti dei militari, inoltre, è emerso che l’uomo era recidivo poiché già lo scorso 18 dicembre 2023, un’altra donna, sua ex compagna, una 39enne romena, lo aveva denunciato presso la caserma dei Carabinieri di Roma Santa Maria delle Mole per violenze subite negli ultimi mesi. In quella occasione, i Carabinieri che acquisirono la denuncia-querela, ritirarono anche le armi regolarmente detenute dall’uomo, 2 pistole automatiche, 7 fucili da caccia e 352 cartucce calibro, informando l’Autorità Giudiziaria. Nella stessa serata, invece, una 25enne ucraina si è presentata presso la caserma dei Carabinieri della Stazione Roma Nomentana denunciando reiterate condotte vessatorie, sia fisiche che psichiche, che un 30enne moldavo avrebbe commesso nei suoi confronti nell’ultimo anno e culminate nel pomeriggio quando l’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, dopo averla strattonata e minacciata, avrebbe sfogato la sua rabbia distruggendo parte del mobilio dell’abitazione della vittima. I Carabinieri hanno attivato le immediate ricerche dell’indagato, riuscendo a bloccarlo mentre si trovava ancora nei pressi dell’abitazione della donna. Infine, sempre nella giornata di sabato, una 36enne romana si è presentata presso la caserma dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca denunciando di aver ricevuto minacce di morte dall’ex compagno, un 45enne romano con precedenti, che non si rassegnava alla fine della loro relazione nel 2023. I Carabinieri hanno quindi rintracciato e bloccato l’indagato all’esterno della sua abitazione. Recuperato anche il telefono cellulare con la scheda Sim utilizzata dall’uomo per le minacce. Tutti gli indagati sono stati portati nel carcere di Regina Coeli, dove i loro arresti sono stati convalidati dal Tribunale di Roma che ha disposto per loro il divieto di avvicinamento alla vittima con braccialetto elettronico. TRE ARRESTI, ESEGUITI DAI CARABINIERI NEL FINE SETTIMANA, TRA VALMONTONE E ARTENA. Operazione di controllo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro, impegnati quotidianamente in una sistematica e capillare attività di controllo del territorio tesa a garantire alla collettività maggiori standard di sicurezza. La mirata attività preventiva disposta dal Comando Provinciale di Roma ha consentito di arrestare tre persone, un 48enne, un 33enne ed un 39enne, gravemente indiziate di furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Venerdì scorso, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Norm di Colleferro hanno arrestato un 39enne albanese per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In particolare il 39enne ha attirato l’attenzione dei militari poichè, in piazza della Vittoria ad Artena, ha effettuato manovre di guida pericolose. Quando i militari gli hanno imposto l’alt, l’uomo ha abbandonato il veicolo e si è dato alla fuga venendo prontamente raggiunto e bloccato, ciò nonostante opponeva resistenza agli operanti che riportavano lievi lesioni. L’uomo è stato anche denunciato per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti per la verifica dello stato di ebrezza e per la guida reiterata senza patente. Il veicolo è stato sequestrato poiché sprovvisto della copertura assicurativa. Il G.I.P. ha convalidato l’arresto e condannato, previo patteggiamento, il 39enne a 6 mesi di reclusione con pena sospesa. Nel pomeriggio di sabato, a finire nella rete dei Carabinieri della Stazione di Valmontone sono stati due cittadini peruviani, di 48 e 33 anni, sorpresi subito dopo aver asportato occhiali, del valore di 850 euro, all’interno di un negozio dell’Outlet di Valmontone. La merce è stata restituita al titolare dell’attività e per i due cittadini sudamericani sono scattate le manette. Questa mattina, il G.I.P. ha convalidato i due arresti e disposto per entrambi la misura cautelare dell’obbligo di firma. Tale operazione si inserisce in una più ampia azione di contrasto al fenomeno dei furti nelle attività commerciali avviata dai Carabinieri in collaborazione con il personale della sicurezza interna dei centri commerciali. È quanto dal Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, da domani, da Nord a Sud, tempo in netto peggioramento, come segnalato da “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale