CRONACA – BOLOGNA, SEGNALATI DALLA GDF, ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE, IMPORTI PER OLTRE 30 MILIONI DI EURO, IN CAPO A DENUNCIATI PER CONDOTTE PENALMENTE RILEVANTI – I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna, nell’ambito delle azioni di contrasto all’evasione fiscale, hanno condotto specifiche attività investigative finalizzate all’emersione di redditi derivanti dalla commissione di illeciti di natura penale. Le attività di indagine, concluse dal locale Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e conseguenti a specifica azione sinergica con la Procura della Repubblica di Bologna, hanno permesso di ricondurre a tassazione redditi non dichiarati per circa 30 milioni di euro. Si tratta di ricchezze che sarebbero state illecitamente accumulate, mediante la commissione di reati di varia natura, riscontrati nell’ambito di indagini condotte anche da altre Forze di Polizia operanti sul territorio felsineo. In merito, la norma di riferimento, prevede specifiche condizioni per la sottoposizione a tassazione di proventi derivanti da illecito, anche penale. I controlli hanno riguardato, in particolare, 7 persone, segnalate a vario titolo per reati, dai quali avevano tratto un ingente profitto economico, quali quelli di circonvenzione di incapace o peculato, perpetrati da amministratori di sostegno e tutori legali di persone in particolare stato di bisogno, autoriciclaggio, finalizzato a “ripulire” capitali illeciti attraverso l’investimento in strumenti finanziari, false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, a motivo dei quali sono anche stati truffati ignari investitori, per importi milionari. In alcuni casi il profitto illecito ricostruito dagli investigatori è risultato così elevato che gli interessati sono stati denunciati anche per la commissione di reati fiscali. L’attività della Guardia di finanza di Bologna testimonia il costante impegno nel contrasto alle più gravi forme di evasione fiscale. Gli interventi operativi eseguiti si inquadrano nell’ambito delle proiezioni investigative di polizia economico-finanziaria, capaci di valorizzare con trasversalità gli elementi informativi acquisiti nel corso delle attività svolte in tutti i comparti della missione istituzionale. FIRENZE, PROSTITUZIONE NEI CENTRI MASSAGGI. DUE ARRESTI ESEGUITI DALLA GDF. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale capoluogo su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due donne, di origini cinesi, ritenute gestori di altrettanti centri massaggi situati in città, indagate per l’ipotesi di reato di esercizio di una casa di prostituzione e di sfruttamento e reclutamento ai fini della prostituzione. A seguito di un’attività informativa e di controllo del territorio, le Fiamme Gialle fiorentine effettuavano, in un breve arco temporale, un’attività investigativa nei confronti di un centro massaggi situato nel quartiere 5. Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa vagliata dal GIP, i finanzieri avrebbero rilevato che nei confronti dei clienti, durante le sedute condotte da giovani operatrici, sarebbero state proposte prestazioni particolari in cambio di pagamenti extra. Nell’ultimo periodo le indagate avevano esteso i loro affari aprendo un ulteriore centro massaggi nel centro storico del capoluogo toscano. Oltre all’esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare, i finanzieri hanno proceduto, altresì, a sottoporre a sequestro entrambi i locali. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini. TREVISO, RAGGIRANO GLI AMMINISTRATORI DI UN HOTEL ALTOATESINO IN DIFFICOLTÀ, PROMETTENDO LORO UN PRESTITO DI 4 MILIONI DI EURO. TRE DENUNCIATI DALLA GDF. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito dei controlli volti a garantire un adeguato presidio del circuito creditizio regolamentato, hanno denunciato tre professionisti, ritenuti responsabili di un raggiro ai danni di due imprenditori altoatesini proprietari di un hotel in provincia di Bolzano, in difficoltà finanziarie, ai quali avevano promesso l’ottenimento di un prestito obbligazionario di 4 milioni di euro, a fronte del pagamento di 140 mila euro per una consulenza. Le indagini sono state avviate a seguito della querela, presentata dai due imprenditori bolzanini, i quali, al fine di risolvere le problematiche finanziarie della società da loro amministrata, sono stati indotti da un consulente bergamasco a reperire un finanziamento “alternativo”. Quest’ultimo li ha indirizzati a un consulente trevigiano che, a sua volta, ha proposto quale intermediario una società rumena, che avrebbe dovuto agire di concerto con un fondo estero, rappresentato da un avvocato romano. È stato quindi quest’ultimo a proporre l’emissione, tramite il fondo da lui rappresentato, di un’obbligazione da 4 milioni di euro, da collocare sul mercato privato statunitense, con pagamento annuale dei soli interessi e il rimborso del capitale solamente al momento della scadenza dell’obbligazione. Sulla base di queste premesse, i due imprenditori e i loro soci sono stati indotti a firmare un mandato di consulenza con il quale, in cambio dell’emissione obbligazionaria, si impegnavano a versare la somma di 140 mila euro su un conto corrente rumeno. Tuttavia, nonostante il pagamento della consulenza, il prestito obbligazionario non è stato mai emesso. Successivamente, gli stessi indagati hanno fatto sottoscrivere alle vittime un “addendum al contratto di mandato di consulenza”, con il quale un’altra impresa, poi dichiarata fallita, sostituiva la società rumena, liberandola da qualsiasi obbligo contrattuale nei confronti dell’hotel altoatesino. Sono state le indagini dei finanzieri del Gruppo di Treviso a dimostrare che il denaro accreditato alla società rumena, dopo pochi giorni, era finito nella disponibilità dei tre indagati, l’advisor finanziario trevigiano, l’avvocato romano e il consulente bergamasco, denunciati, quindi, in concorso, per il reato di truffa, aggravata dal danno di rilevante entità e dall’abuso di prestazione d’opera.
GDF ROMA: TENTA DI CORROMPERE MILITARI PER EVITARE IL SEQUESTRO DI OLTRE 30.000 PRODOTTI CONTRAFFATTI E NON SICURI. ARRESTATO Pur di evitare il sequestro di accessori per la telefonia, il commesso di una rivendita al dettaglio al Pigneto ha provato a corrompere una pattuglia di Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, offrendo loro 500 euro. Le Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma erano entrate nell’esercizio commerciale per verificare la liceità della merce posta in vendita, rilevando che gli articoli recavano il marchio contraffatto di una nota casa produttrice, oltre che privi della certificazione di conformità di sicurezza. L’uomo, un quarantenne di nazionalità cinese, ha avvicinato con un pretesto uno dei militari mentre era in corso la stesura degli atti di polizia giudiziaria, mostrando una “mazzetta”, rivelatasi poi costituita da dieci banconote da 50 euro ciascuna. Il dipendente è stato arrestato per l’ipotesi di reato di istigazione alla corruzione e processato con rito c.d. “direttissimo” dalla Sezione Collegiale del Tribunale Ordinario di Roma, mentre il titolare della ditta individuale cui è riconducibile l’attività commerciale dovrà rispondere di frode in commercio e di introduzione nel territorio nazionale di merce contraffatta. È quanto segnalato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
LABICO, ESTORSIONE AD UNA DONNA ANZIANA E AL TITOLARE DI UN MINIMARKET. 60ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI. I Carabinieri della Stazione di Labico hanno arrestato un 60enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di estorsione. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di una donna 78enne e di un 37enne titolare di un minimarket. La donna ha raccontato ai Carabinieri che, l’uomo, da tempo le richiedeva denaro volte all’acquisto di generi alimentari, a cui la stessa inizialmente ha acconsentito perché l’uomo non usava minacce o violenze. Infatti, nei giorni successivi aveva anche modificato il suo comportamento arrivando ad introdursi all’interno dell’abitazione, in cui l’anziana viveva da sola, contro la sua volontà, richiedendole la somma di 25 euro, per poi minacciarla ed intimorirla con il fine di costringerla ad effettuare un prelievo al bancomat dell’Ufficio Postale e, infine, a recarsi con lui presso un vicino supermercato per l’acquisto di generi alimentari.
Il 37enne di origini straniere, titolare di un minimarket nel centro di Labico, ha denunciato alcuni episodi risalenti al mese di ottobre scorso, quando il 60enne, abitante della zona, con frequenza quasi giornaliera aveva fatto ingresso nella sua attività ed aveva prelevato alcuni prodotti senza pagarli dal valore complessivo di circa 80 euro. Nell’ultimo periodo al diniego del titolare del negozio di non acquistare più prodotti e/o bevande a credito, il 60enne ha assunto una condotta minacciosa prima nei confronti della commessa e poi contro il titolare dell’attività chiedendo contestualmente anche somme di denaro. Le reiterate condotte sono, dunque, sfociate nell’emanazione dell’ordinanza cautelare e l’indagato è stato condotto nel carcere di Velletri. VELLETRI, DROGA ORDINATA DAL CARCERE CON TELEFONINI E PAGATA DAI FAMILIARI CON RICARICHE SU CARTE PREPAGATE. I CARABINIERI ESEGUONO ORDINANZA CHE DISPONE MISURE CAUTELARI NEI CONFRONTI DI 33 PERSONE. Su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri della locale Compagnia, nelle province di Roma, Viterbo, Frosinone, Rieti, Latina e Chieti, con il supporto dei comandi dell’Arma territorialmente competenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Velletri, nei confronti di 33persone, per lo più italiane (di cui 5 donne), 11 destinatarie di custodia cautelare in carcere e 22 agli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, estorsione, ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. 16, delle persone destinatarie delle misure cautelari sono già detenute in carcere. L’articolata e complessa indagine portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a vari episodi di spaccio all’interno della casa circondariale di Velletri, oltre a due episodi di estorsione, per percosse e minacce subite da uno degli indagati e da alcuni familiari, per forniture di sostanze stupefacenti non pagate, commessi tra gennaio e giugno 2023 all’interno del citato istituto di pena per un volume d’affari di circa 80.000 €. Nel corso dell’indagine sono emersi elementi indiziari in ordine alla presenza di un collaudato sistema, finalizzato all’ingresso nella casa circondariale dello stupefacente, sia cocaina che hashish, che veniva occultato, unitamente a generi alimentari confezionati sottovuoto e beni di prima necessità, all’interno di pacchi destinati ai detenuti, inviati tramite spedizionieri e una volta all’interno della struttura ceduta anche a terzi. Gli ordini di droga venivano pagati tramite ricariche su carte prepagate da parte di figli, mogli, fidanzate, fratelli, nonni, zii e amici dei detenuti. MONTEROTONDO, ARRESTATO UN UOMO GRAVEMENTE INDIZIATO DI DETENZIONE ILLECITA DI SOSTANZE STUPEFACENTI AI FINI DI SPACCIO. I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo (RM) hanno arrestato un 43enne, di cittadinanza albanese, gravemente indiziato di detenzione illecita di sostanza stupefacente. I fatti risalgono alla notte del 19 maggio scorso, quando i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, nell’ambito di servizio di controllo del territorio, hanno notato degli strani movimenti in una stradina del centro eretino, hanno, così, proceduto al controllo dell’uomo che, in quel momento, era appoggiato all’autovettura a noleggio, tra l’altro già utilizzata da altro soggetto arrestato qualche giorno fa sempre per spaccio, col telefono in mano. Alla vista dei militari, l’uomo, non ha saputo giustificare la sua presenza in loco. A quel punto i Carabinieri sono entrati in azione, constatando che all’interno del veicolo erano occultate oltre 100 dosi di cocaina, per un totale di 65 grammi, e che il fermato aveva con sé oltre 600 euro in banconote di piccolo taglio. Gli ulteriori accertamenti presso l’abitazione dell’uomo hanno consentito di rinvenire un cospicuo quantitativo di materiale per il confezionamento, nonchè una pistola a salve, 2 proiettili e 8 bossoli cal. 380. Dopo l’arresto, l’uomo è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa di convalida, mentre il materiale è stato sequestrato. Il risultato, frutto dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio, è ulteriore testimonianza della particolare attenzione posta dai Carabinieri della Compagnia di Monterotondo nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, è in atto un’intensa fase di maltempo su gran parte del Nord e del Centro, e non è finita, anzi, nelle prossime ore, a causa di intense piogge e diffusi temporali, si temono nuovi episodi alluvionali, dopo quelli gravi della scorsa settimana. Particolarmente colpite dal maltempo, in queste ore, vaste zone del Trentino e Alto Adige, con forti piogge e intensi rovesci segnalati sulle città di Trento e Bolzano. Ad informarlo è “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale