CRONACA – BOLOGNA, INTERCETTATI DALLA GDF BIGLIETTI NON VALIDI PER UN VALORE RECORD DI 200 MILA EURO AL “GRAN PREMIO DEL MADE IN ITALY E DELL’EMILIA ROMAGNA“. SEQUESTRATI OLTRE 5 MILA ARTICOLI NON SICURI – I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, durante il “Gran Premio di F1 del Made in Italy e dell’Emilia Romagna“, che ha richiamato la partecipazione di oltre 200 mila tifosi, svoltosi dal 17 al 19 maggio, scorso, nell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, sono stati impegnati nello svolgimento di numerosi servizi istituzionali a carattere straordinario. In particolare, una preventiva attività di intelligence, corroborata da stringenti controlli presso i varchi di accesso all’Autodromo, ha permesso ai militari della Compagnia di Imola, in collaborazione con i funzionari della SIAE, di intercettare 1.300 persone, in possesso di biglietti di ingresso non validi, per un valore commerciale complessivo di circa 200 mila euro. Nella maggior parte dei casi si è trattato di biglietti acquistati a prezzo ridotto, per lacategoria under 12 anni, modificati, graficamente, in biglietti a prezzo intero per, poi, essere rivenduti, tramite portali di secondary ticketing, a ignari acquirenti che, vista l’età, evidentemente non avevano diritto alla riduzione. Ai soggetti fermati è stato impedito l’accesso all’evento se non previo acquisto in loco di un valido biglietto. Sono in corso accertamenti finalizzati a ricostruire la catena di acquisti per individuare i promotori del meccanismo. Sono state altresì svolte attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti, nell’ambito del controllo economico del territorio che, per l’occasione, è stato specificatamente sviluppato nei pressi del luogo dell’evento. In tal modo le Fiamme Gialle hanno sequestrato, a un pakistano, più di 5.500 articoli di bigiotteria varia, elettronica e cancelleria, privi dei contenuti minimi d’informazione e di tutte le altre indicazioni riferibili alla composizione e all’eventuale presenza di sostanze nocive per la salute umana. Il venditore è stato segnalato alla Camera di Commercio di Bologna per violazioni previste dal “Codice del Consumo”. Infine, sono state contestate violazioni amministrative relative ai divieti previsti dalle Ordinanze del Sindaco di Imola in occasione del Gran Premio. Nello specifico, è stata scoperta la vendita non autorizzata su aree pubbliche di 464 gadgets vari, nonchè la somministrazione di bevande in contenitori di vetro e lattine. PADOVA, SEQUESTRATA DALLA GDF AREA ADIBITA A DEPOSITO NON AUTORIZZATO DI 20 QUINTALI DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI. Nell’ambito del controllo del territorio, i finanzieri del Comando Provinciale di Padova, in collaborazione con personale della Sezione Operativa Navale di Chioggia, hanno individuato sul territorio del comune di Arzergrande (PD) un’area di oltre 2 mila metri quadri adibita a deposito di circa 20 quintali di rifiuti classificati, sulla base di una preliminare analisi, come speciali non pericolosi. L’intervento è stato eseguito dalla Compagnia di Piove di Sacco a seguito di riscontri sul posto e sorvoli eseguiti della Sezione Aerea di Venezia. In particolare, sull’area individuata, insistente su un terreno privato circondato da campi agricoli coltivati e abitazioni, è stata rilevata, in totale violazione delle prescrizioni normative in materia ambientale, la presenza di rifiuti potenzialmente dannosi per l’ambiente, quali elettrodomestici, pneumatici, materiale plastico di vario genere, una pressa per imballaggi, materiale edile e ferroso, rottami, motocicli, batterie di autoveicoli, nonchè un intero fabbricato fatiscente, anch’esso colmo di rifiuti di varia natura. Una verifica più approfondita, anche mediante la consultazione del Catasto Nazionale dei Rifiuti, ha consentito di accertare l’assenza di autorizzazioni per l’esercizio di attività di centro di stoccaggio o discarica. I rifiuti presenti, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, convalidato dal competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Padova, mentre il proprietario del terreno è stato segnalato alla Procura patavina per l’ipotesi di reato di attività di gestione di discarica non autorizzata. VICENZA, COLTIVAVA IN CASA MARIJUANA DESTINATA ALLO SPACCIO. DENUNCIATO DALLA GDF UN 43ENNE DI CAMISANO VICENTINO E SEQUESTRATE 14 PIANTE DI CANNABIS, 31 GRAMMI DI MARIJUANA ESSICATA E VARIO MATERIALE PER LA COLTIVAZIONE ED IL CONFEZIONAMENTO. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio investigativo, disposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, volta a prevenire la diffusione degli stupefacenti nelle scuole e negli altri luoghi di aggregazione giovanile, i finanzieri del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno avviato una specifica attività di osservazione in alcune piazze e in prossimità di varie scuole site nella provincia vicentina. In particolare, i militari della Sezione Mobile hanno concentrato la propria attenzione su un 43enne di Camisano Vicentino con numerosi precedenti specifici, visto aggirarsi nelle zone limitrofe ad alcuni plessi scolastici e nei pressi di alcune note piazze di spaccio della zona Sud-Est della provincia. Alla luce delle preliminari risultanze info-investigative, nelle scorse ore i finanzieri hanno eseguito una perquisizione d’iniziativa presso l’abitazione del sospettato, individuando una piantagione domestica di cannabis composta da 14 esemplari con numerose infiorescenze, 31 gr. di marijuana in fase di essiccazione, 19 semi di cannabis autofiorenti “Fast Buds”, 1 lampada per serra, 6 litri di sostanza chimica per coltivazione, 1 bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento. Sulla scorta delle evidenze probatori acquisite, lo stupefacente rinvenuto ed il materiale sono stati posti sotto sequestro, con la conseguente denuncia a piede libero del responsabile alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di spaccio di stupefacenti. RAVENNA, SOCIETÀ MAROCCHINA VENDEVA MACCHINE INDUSTRIALI DOPO AVERNE SOTTRATTO I PROGETTI AD AZIENDA LUGHESE. OCCULTATI REDDITI PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO. All’esito di complesse indagini volte alla tutela della proprietà industriale, nel mese di ottobre 2023 e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ravenna avevano dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 325.000 euro. Quattro i destinatari della misura, di nazionalità italiana e marocchina, ritenuti responsabili dei reati di accesso abusivo a sistema informatico, furto aggravato ed auto riciclaggio. Era emerso, infatti, come alcuni dipendenti infedeli di una società di Lugo, attiva nel settore della progettazione e produzione di impianti industriali, si fossero impossessati di oltre 1.000 disegni tecnici di proprietà della medesima società attraverso accessi abusivi ai sistemi informatici. Comportamenti, questi, funzionali ad avviare un mercato parallelo di vendita di macchinari che, basandosi sui medesimi disegni, replicavano le caratteristiche tecniche degli “originali”, sottraendo ai titolari della proprietà industriale possibili quote di mercato e pregiudicandone gli introiti. Quindi, in virtù delle peculiari competenze tecniche degli investigatori, gli accertamenti sulla vicenda sono proseguiti sul versante fiscale al fine di ricostruire la misura degli illeciti profitti complessivamente realizzati. Infatti, l’accurata analisi della documentazione acquisita nel corso delle indagini ha permesso di accertare come le vendite dei citati macchinari siano state veicolate attraverso una società che solo formalmente aveva sede in Marocco, con l’effetto di occultarne i ricavi al Fisco italiano. In realtà, invece, tutte le operazioni venivano congeniate e poste in essere nella sede effettiva, cioè, quella di Faenza, con conseguenti ricadute su obblighi di dichiarazione e versamento delle imposte omessi. In particolare, all’esito della verifica fiscale, che ha riguardato i periodi di imposta dal 2017 al 2020, la società marocchina ha omesso di dichiarare al fisco italiano ricavi per quasi 1,2 milioni di euro ed evaso imposte per circa 130 mila euro. TERNI, ESECUZIONE DI UN PROVVEDIMENTO CAUTELARE PATRIMONIALE NEI CONFRONTI DI 42 PERSONE FISICHE E DI 39 PERSONE GIURIDICHE, PER UN TOTALE DI 12.552.360,53 EURO, SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE E ALL‘ESTERO. A partire dalle ore 07.00 di stamani oltre 50 uomini della Guardia di Finanza di Terni, con il supporto di militari del Servizio Centrale I.C.O. e dei Reparti del Corpo sub-delegati, sono impegnati, in Italia e all’estero, nell’esecuzione di un provvedimento cautelare patrimoniale nei confronti di 42 persone fisiche e di 39 persone giuridiche, per un totale di 12.552.360,53 Euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Terni, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, alle indebite compensazioni, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, al riciclaggio ed all’autoriciclaggio. Sono stati individuati e colpiti da provvedimento ablativo complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie degli indagati nel territorio di Terni e di altre 14 province, tra cui Milano, Torino, Novara, Verona, Lucca, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Roma, Napoli, Potenza, Catania, Sassari e Nuoro, nonchè in Romania, grazie alla collaborazione delle Autorità giudiziarie tramite EUROJUST. LATINA, AGENZIA DI RISCOSSIONE TRIBUTI ABUSIVA. DENUNCIATA, DALLA GDF, LA TITOLARE. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, nell’ambito dei compiti di Polizia Economico Finanziaria, hanno recentemente concluso una mirata attività investigativa finalizzata al contrasto di condotte di truffa e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria per i servizi di pagamento nei confronti di un numero elevato di cittadini. In particolare, militari del Gruppo di Latina hanno effettuato un’attività di indagine di iniziativa, scaturita da autonoma attività informativa svolta sul territorio e, poi, confluita nella delega di indagine rilasciata dalla Procura della Repubblica di Latina, nei confronti di un’agenzia, operante sotto l’egida di “poste telematiche” e dedita all’attività di riscossione di tributi, ma in realtà utilizzata per appropriarsi indebitamente delle somme in buona fede corrisposte dagli ignari cittadini in buona fede. In tale ambito, sarebbe emerso che la titolare della citata agenzia avrebbe raccolto da numerosi privati, dal 2017 in poi, somme di denaro in assenza delle prescritte autorizzazioni, asseritamente destinate al pagamento di tributi locali, rilasciando false ricevute di pagamento e trattenendo per sé gli interi importi, non versandoli come in realtà lasciato intendere agli utenti. A seguito di riscontri effettuati presso il Comune di Latina su centinaia di posizioni e l’analisi di documentazione amministrativo contabile, nonché l’effettuazione di accertamenti bancari richiesti e disposti dall’A.G. e l’escussione in atti di numerose persone, a vario titolo coinvolte, sono stati ricostruiti elementi probatori per ipotizzare la commissione di uno strutturato meccanismo di truffa, protratto nel tempo, che ha consentito all’imprenditrice di raccogliere il relativo profitto a discapito di un numero elevato di cittadini, prevalentemente persone anziane. Dai minuziosi accertamenti svolti, è stato infatti riscontrato che le somme riscosse, sia a titolo di imposte che per le “prestazioni di servizio” eseguite, non venivano versate al Comune di Latina, nonostante la titolare dell’Agenzia avesse rilasciato false attestazioni di pagamento; in taluni casi, invece, le somme incassate venivano versate parzialmente a favore dell’ente comunale e solo a seguito di rimostranze dei clienti, che a loro volta avevano precedentemente ricevuto avvisi bonari di pagamento delle imposte locali se non addirittura la notifica di cartelle esattoriali. La donna, è stata, pertanto, deferita all’A.G. A comunicarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
TRUFFE AGLI ANZIANI, I CARABINIERI NOTIFICANO ORDINANZA CHE DISPONE CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE E AI DOMICILIARI PER 17 PERSONE. Dalle prime luci dell’alba, su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella provincia di Napoli, supportati dai comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 17 persone, 7 in carcere e 10 ai domiciliari, di cui 13 gravemente indiziate di appartenere a un sodalizio criminale, dedito a truffe ed estorsioni, in danno di anziani e gli altri 4 di avere avuto un ruolo nell’esecuzione dei colpi. Come riscontro, nel corso dell’attività di indagine, i Carabinieri hanno inoltre eseguito 10 arresti, in flagranza di reato, per truffe consumate a Roma in danno di anziani, con contestuale recupero e restituzione della refurtiva. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere avente sede a Napoli e capeggiata dai membri di una specifica famiglia, dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati, per lo più truffe e talvolta estorsioni, in danno di persone anziane dimoranti in Roma e nel Lazio, ma anche in altre regioni italiane, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a 80 episodi consumati nelle province di Roma, Napoli, Latina e Viterbo, nell’arco temporale tra il 13.09.2022 e 20.03.2023. Fingendosi impiegato delle poste, assicuratore, avvocato o carabiniere, il “telefonista” diceva che un familiare doveva saldare il debito per ritirare un pacco o che aveva provocato un incidente stradale, che l’assicurazione era scaduta e che, per “sistemare” le cose, era necessario consegnare denaro o gioielli. In seguito un complice passava a prelevarli a casa delle vittime, che solo ore dopo, parlando con il figlio o il nipote in questione, scoprivano il raggiro. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine al ruolo di tutti gli indagati che in varie batterie composte da due persone, partivano tutti i giorni da Napoli con auto prese a noleggio. Le vittime venivano scelte casualmente tramite ricerche fatte in internet o sulle pagine bianche, contattate da telefonisti e, poi, raggiunte da corrieri. Nel corso delle perquisizioni, tuttora in corso, i Carabinieri hanno rinvenuto anche un manuale di istruzione con una dettagliata descrizione delle cose che il telefonista doveva dire alle vittime per compiere le truffe oltre a denaro contante, centinaia di schede telefoniche, decine di telefoni cellulari e un grosso quantitativo di gioielli. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per la giornata di domani, come segnalato da “Il Meteo“, spiccata instabilità al Nord e su parte del Centro. Per il fine settimana, seguirà un andamento molto simili con i fenomeni che tenderanno a concentrarsi principalmente sui rilievi alpini e prealpini, in particolare di Piemonte, Lombardia e Triveneto, con precipitazioni che risulteranno più diffuse e intense durante le ore pomeridiane, momento in cui la situazione meteorologica si mostrerà decisamente più turbolenta.
Le condizioni miglioreranno sulla Valle Padana dopo alcune piogge sparse al mattino, ma anche al Centro-Sud, dove gli unici disturbi saranno rappresentati da temporanei addensamenti nelle ore più calde, a ridosso della dorsale appenninica
Rocco Becce
Direttore Editoriale