Polemiche sui social network, interviene il sindaco di Potenza
Ce ne siamo accorti già da tempo, i social network, per più motivazioni, sono molto peggiorati.
Finalmente, su storie e dissidi inconcepibili, in città e dintorni, interviene il sindaco della città, Vincenzo Telesca che, giustamente, devo dire, chiede pacificazione, dopo le sterili querelle sulla nuova apertura del “McDonald’s“, in pieno centro storico cittadino, oltre ad affidamenti ed intitolazione allo scomparso Nino Postiglione.
Ecco, integralmente, quanto dichiarato oggi, lunedì 6 gennaio, dal primo cittadino del capoluogo lucano.
“Ho lasciato trascorrere le festività natalizie prima di intervenire sulle recenti polemiche, di ogni genere che vanno dall’apertura del McDonald’s in centro cittadino, alla ipotetiche spese pazze in Comune, passando per le recenti intitolazioni in città. Prima di entrare nel merito delle questioni, mi sia consentita, però, una premessa di ordine generale. La nostra città ha bisogno, mai prima d’ora, di una pacificazione sociale e culturale. Troppo livore e acredine abbiamo registrato ultimamente sulle questioni più futili. Mi rendo conto di aver preso in mano una situazione complessa, con una comunità esasperata che non a caso mi ha voluto sindaco con il 65% dei voti, il doppio dell’altro candidato Francesco Fanelli. Tutto ciò, evidentemente, ha creato molte, forse troppe, aspettative su ciò che si deve e può fare. Attenzione, voglio essere chiaro, faremo tutto ciò che abbiamo detto in campagna elettorale, ma la situazione trovata, come ogni cambiamento importante, è necessario del tempo. Non a caso una consiliatura dura 5 anni e non 5 mesi. È necessario, da parte di tutti, moderare i toni. Si può, e in alcuni casi si deve, essere in dissenso, ma mai bisogna perdere il lume della ragione e trasformare il dibattito in violenza verbale. Potenza merita di più e, questo, lo dico tanto a chi è minoranza, quanto alla mia parte politica in talune circostanze. I toni diffamatori e al limite del delinquenziale sulla questione degli affidamenti non sono tollerabili e non mi riferisco solo a chi fa politica attiva, ma anche a qualcuno che la fa in maniera strumentale sotto altre spoglie. Venendo al merito, sulla questione McDonald’s non mi dilungherò, ho già espresso tutto il mio compiacimento per il lavoro della famiglia Cirillo e per il supporto tecnico di un professionista, come Alessandro Lamorgese. Mi sono state però riferite anche su questo una serie di polemiche che trovo alquanto bizzarre. Si è aperta un’attività che ha daro circa 40 nuovi posti di lavoro e, poi, sin da subito, ha mostrato quale importante contributo alla rivitalizzazione ha dato e può dare, con migliaia di persone che hanno in questi giorni ripopolato luoghi da troppo tempo rimasti vuoti. Bisogna vivere il presente, con uno sguardo non solo al passato, ma soprattutto al futuro. Mi fanno un pò sorridere, ad esempio, i nostalgici che avrebbero preferito la riapertura dell’Upim. Anche io conservo il ricordo di quei luoghi quando erano adibiti ad altro, ma è ovvio che le cose vanno contestualizzate. Anche a me, piacerebbe tornare ragazzino e riavere la latteria di mia nonna, dove andare a passare i pomeriggi, ma, crescere, significa anche far tesoro dei ricordi più belli, consapevoli che il tempo cambia le necessità e le possibilità. Quanto alle contestazioni sugli affidamenti, pochi spiccioli rispetto al bilancio di un Comune capoluogo, non sono meravigliato del modo e delle fandonie che organi strumentali da tempo ormai usano nei confronti di questa parte politica. Mi sono, invece, molto meravigliato dei toni della minoranza. Anch’io prima di questa esperienza ho seduto dall’altra parte dei banchi e ho evidenziato le tante criticità della precedente amministrazione, ma mai sono uscito fuori dai toni di una critica costruttiva, mai mi sono soffermato sugli affidamenti fatti, nel rispetto della legge, ma che per opportunità avrebbero potuto essere oggetto di serie contestazioni. Ricordo a chi fa finta di averlo dimenticato che fino ad oggi il mio lavoro è stato proprio quello di gestire appalti pubblici. Conosco bene le norme e, senza ombra di dubbio, posso affermare che gli uffici comunali hanno operato pienamente nel rispetto della norma, delle procedure e delle rotazioni sugli affidamenti diretti che l’Anac prescrive. Tanto più che, chiunque abbia mai governato un Ente pubblico sa che ci sono capitoli destinati e da spendere entro fine anno per non perdere le risorse o doverle riprogrammare con i tempi biblici della P.A. Ecco che, quindi, per far sì che alcune risorse non andassero perse, come tutte le amministrazioni, a fine anno si sono spesi i soldi che erano stati già destinati e accantonati in quei capitoli di bilancio, nulla di nuovo, nessun “bancomat”. Si è solo dato corso a quanto, già oggetto tra l’altro di precedenti polemiche, programmato nei mesi scorsi. Per essere ancora più chiari, per chi non è tecnico, voglio spiegare che procedere con gli affidamenti programmati, entro il 31 dicembre, significa riuscire a dare risposte ai cittadini già all’inizio del nuovo anno. Diversamente, bisognerebbe attendere l’approvazione del nuovo bilancio disattendendo le attese di mettere in campo azioni concrete e non vuote parole. Per fare un esempio, il Dipartimento Ambiente nello scorso mese di dicembre, ha affidato servizi e forniture per 500.000,00. Se non programmiamo già oggi le attività consequenziali, come si crede che ad aprile si possano dare esecuzione alle attività? La programmazione, come ho sempre detto anche in campagna elettorale, è alla base della buona amministrazione che mi sono prefisso di dare a Potenza. A tal proposito, a dirla tutta, non sono nemmeno del tutto soddisfatto degli affidamenti fatti al 31 dicembre, avrei, infatti, preferito finalizzarne anche altri di quelli già programmati, ma su questo affinerò ancora di più la mia azione per rendere la macchina comunale super efficiente. In ultimo, un passaggio brevissimo sulla questione delle imprese locali. Chi pensa che la mia amministrazione possa favorire imprese che in questo territorio non vivono, non operano e non pagano le tasse, se ne deve fare una ragione, non sarà, mai, così. Nel pieno rispetto della legge, nell’autonomia che contraddistingue i lavori degli uffici, l’indicazione politica sarà sempre quella di attuare una rotazione tra gli operatori esistenti sul nostro territorio. Mi fa sorridere chi dice che “tra coloro che rientrano in questa rotazione, come per legge, ci siano anche miei amici o miei elettori”. Sono stato votato da tre quarti della città, cosa dovremmo fare? Vietare a tre quarti degli imprenditori locali, che tra l’altro anche con la precedente amministrazione lavoravano, di contrarre con il Comune? Dovremmo dire a questi signori di licenziare tutti i loro dipendenti e di chiudere le aziende perchè ci hanno votato? Dai, su, siamo seri! Ultima questione, quella delle intitolazioni. Voglio anche su questo punto essere subito chiaro. Sul belvedere Nino Postiglione, la Giunta, che ha votato il provvedimento all’unanimità, ha operato nel giusto sia in termini legale che sostanziali. Non appena sarà possibile, infatti, organizzeremo la cerimonia di intitolazione, come recentemente fatto anche per altri importanti conterranei che hanno dato lustro ai nostri territori. Ai pochi che chiedono di soprassedere voglio, però, in trasparenza spiegare perchè ciò non è possibile. Era da 4 anni che tutto il centrosinistra potentino si batteva per questa intitolazione. Ricordo che la mozione per intitolare un luogo della città a Postiglione la presentammo nel 2021. Una mozione, figlia di un sentimento spontaneo, e che, a differenza di come qualcuno la vuole raccontare, non mi è pervenuta dalla famiglia Postiglione, che all’epoca a malapena conoscevo. Ma fu la REA – RadioTv Europee Associate, organizzazione avente circa 500 emittenti, che a seguito di un’indagine conoscitiva, scoperto un documento del gennaio del 1973, certificò che la prima radio libera in Italia, denunciata alla Camera di Commercio, fu “Radio Potenza Centrale”. E, per questo motivo, la REA chiese a tutte le amministrazioni d’Italia di individuare un luogo dove celebrare le radio libere, nel ricordo del suo pioniere, visto il ruolo fondamentale di Postiglione nella battaglie di libertà e legalità che portarono alla storica sentenza della Corte Costituzionale che nel 1976 liberalizzò l’etere. A questa proposta risposero positivamente da tutta Italia, con intitolazioni di piazze, stadi, sale stampe, mozione e quanto altro, da Varese a Cinisi in provincia di Palermo, quest’ultimo paese natio di Peppino Impastato, vittima della mafia, ucciso proprio per le denunce che fece con la sua Radio Aut alla fine degli anni 70. Cinisi volle ricordare Postiglione con un apposito Consiglio Comunale alla presenza della nipote, Luisa. Chiedemmo nel 2021, prima con una mozione e, poi, con una interrogazione, di supportare questa iniziativa della Rea perchè ci sembrava paradossale che Napoli, Salerno, Cosenza e chi più ne ha, più ne metta, ricordavano Postiglione e la sua città natia, a cui aveva voluto anche intitolare il nome della Radio, non lo facesse. A qualcuno che fa il distratto, devo ancora ricordare che sempre nel 2021 tutto il centrosinistra potentino fu compatto e dopo qualche mese dalla mozione fece un’interrogazione a firma dei consiglieri Bianca Andretta, candidata sindaco del csx, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e il sottoscritto per sollecitare l’amministrazione a intitolare un luogo a “Postiglione, un figlio illustre della città di Potenza” (testuale). Tranne chi non si è più candidata, quella nutrita pattuglia di rappresentanti del centro sinistra dell’epoca è stata rieletta dai potentini e oggi molti di loro rivestono, come me, anche ruoli apicali nell’assise comunale. Inoltre, durante la mia campagna elettorale, ho più volte ribadito di voler rivedere la toponomastica cittadina ed, infatti, quella di Postiglione è la quarta intitolazione dal mio insediamento ed altre sono in lavorazione. Chi ci ha votato, dunque, era ben consapevole di ciò che con gli altri eletti avremmo fatto. Trovo strumentale per questo motivo, quanti oggi fanno finta di non ricordare tutto questo, anche perchè, da quando il centrosinistra potentino presentò la mozione per la intitolazione a oggi, la nostra azione in memoria di Postiglione è sempre stata, pure, pubblicamente, sostenuta dai vertici anche nazionali del Pd e suoi alleati. D’altro canto, anche in Basilicata sono una ventina i comuni che già gli hanno intitolato uno spazio, molti dei quali a guida centrosinistra, quando lo fecero e nessuno gridò all’indignazione, anzi si dissero compiaciuti. Anche per questo, con difficoltà, comprendo la presa di posizione di certa stampa. Non mi riferisco a coloro che sono stati contro di noi sempre e a prescindere. Ma a coloro che ne hanno sin qui condiviso il percorso. Devo, infine, ricordare che chi pensa che la scelta di questa amministrazione sia quella di ricordare il politico Postiglione commette un clamoroso errore. Anche perchè, sarebbe ingeneroso per la storia del pioniere dell’etere. Postiglione non lo ricordiamo di certo per le sue eventuali simpatie politiche, molte delle quali anche fantasiose. Non risulta, infatti, aver mai aderito nè essere stato iscritto a Forza Nuova, ma si candidò, come è possibile vedere su Eligendo, con un suo movimento civico, Nuovo Progetto, con l’appoggio elettorale di quello che era 25 anni fa un nascente movimento molto diverso da quello che, poi, negli anni a seguire sarebbe diventato. Nè è mia intenzione cadere nella trappola di personaggi in cerca di 5 minuti di visibilità come l’ex eurodeputato Roberto Fiore che, strumentalmente, si è voluto inserire nella polemica, forse proprio con la speranza che con il suo intervento noi retrocedessimo, dandogli l’alibi per diventare “martire dei comunisti mangiatori di bambini”. A questo gioco, questa amministrazione non ci sta. A noi, non interessa l’orientamento politico o religioso, che pure qualcuno ha tentato di strumentalizzare, di Postiglione, perchè, non è per quello che lo ricordiamo”.
Redazione