Accusati di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio, un 56enne e un 58enne, sono stati tratti in arresto e condotti, rispettivamente, nelle carceri di Melfi e Potenza.
Ad eseguire i fermi, nel fine settimana, i militari dell’Arma del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Luca D‘Amore, nella foto.
I due gravi episodi, che hanno turbato la tranquillità dello scorso week-end, sono accaduti nella tarda serata di venerdì, a Melfi, dove, nel corso di un alterco familiare, un fratello, più piccolo, aveva aggredito la madre con un coltello, lasciandola sanguinante e con una ferita al polso.
L’anziana donna, è stata poi, soccorsa ed accompagnata al locale Pronto Soccorso, per le cure del caso.
Da quanto emerso dagli accertamenti degli investigatori dell’Arma, l’evento si andrebbe ad aggiungere ad altri già denunciati dalla donna.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza ha, poi, convalidato l’arresto e disposto a carico dell’indagato, la sottoposizione a perizia psichiatrica.
Nella giornata di sabato, invece, i Carabinieri della Compagnia di Acerenza, sono stati chiamati ad intervenire, per un grave fatto, di sangue, accaduto nel territorio delle “Dolomiti Lucane”, dove è stato arrestato il 58enne, accusato di tentato omicidio.
Nello specifico, nel pomeriggio, un 66enne si era presentato ai Carabinieri con una vistosa ferita alla testa, ma prima di perdere i sensi, è riuscito a raccontare agli investigatori di essere stato picchiato, poco prima, da un suo conoscente che, dopo i fatti, si era allontanato, velocemente, a bordo del suo mezzo, subito dopo, rintracciato, in una zona boschiva, bloccato e trovato in possesso della spranga, in ferro, utilizzata per colpire la vittima.
L’immediata attività investigativa, come informato in redazione, ha consentito di ricostruire l’intera vicenda, iniziata con un banale diverbio e culminata con un’inaudita violenza che è costata al malcapitato, dichiarato fuori pericolo di vita dai medici del “San Carlo” di Potenza, un trauma cranico, una frattura alla scapola e diverse ferite lacero-contuse.
Rocco Becce
Direttore Editoriale