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CRONACA – PORDENONE, GUIDA CON FALSA PATENTE PACHISTANA, DENUNCIATO DALLA GDF – I finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un cittadino di nazionalità pachistana per il possesso di una patente falsa. Nel corso degli ordinari servizi a presidio del territorio, le Fiamme Gialle del Gruppo di Pordenone hanno
sottoposto a controllo un automobilista straniero che ha esibito, quale documento identificativo, una patente di guida pachistana, corredata dalla trascrizione giurata vidimata dal Tribunale di Pordenone che consente ai cittadini stranieri di condurre veicoli in Italia. L’attento esame del documento di guida, condotto con strumentazione atta a rilevare microscopiche anomalie, ha fatto, tuttavia, emergere evidenti difformità rispetto alle patenti originali emesse dalle competenti autorità
pachistane. Il documento contraffatto è stato, pertanto, subito sequestrato e lo straniero denunciato alla Procura della Repubblica di Pordenone per falso materiale. L’auto condotta è stata sottoposta a fermo amministrativo per le connesse violazioni al “Codice della Strada”. PADOVA, SEQUESTRATI DALLA GDF 2.500.000 ARTICOLI DI BIGIOTTERIA IRREGOLARI. Nell’ambito dei controlli a tutela dei consumatori, intensificati con l’approssimarsi della festività di San Valentino, i militari del Comando Provinciale di Padova hanno sequestrato 2.500.000 articoli di bigiotteria sprovvisti delle informazioni e delle avvertenze obbligatorie per la tutela del consumatore.
L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Padova scaturisce da una capillare attività di monitoraggio della zona industriale della città, grazie alla quale è stato possibile individuare un esercizio commerciale che poneva in vendita bracciali, collane, anelli e articoli vari di bigiotteria irregolari, in quanto carenti delle
informazioni minime dirette al consumatore previste dal “Codice del Consumo”. Nel corso dell’attività, i militari della Guardia di Finanza hanno accertato che i prodotti, di origine cinese, venivano immessi in commercio senza alcuna indicazione delle caratteristiche merceologiche, dell’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente e dei dati dell’importatore o del produttore. Per tali riscontrate irregolarità si è proceduto al sequestro amministrativo degli articoli commercializzati e alla
segnalazione del titolare della ditta individuale alla Camera di Commercio di Padova, per il conseguente avvio del procedimento amministrativo sanzionatorio. L’odierno sequestro rappresenta concreta manifestazione dell’impegno del Corpo della Guardia di Finanza a
tutela del mercato dei beni e servizi e della libera concorrenza, orientato al contrasto dei fenomeni illeciti che minacciano la proprietà industriale, il “Made in Italy”, il diritto d’autore e la sicurezza dei consumatori. BRESCIA, ESEGUITE 12 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE
NEI CONFRONTI DI UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
DI STAMPO MAFIOSO DEDITA ALLA COMMISSIONE DI REATI FISCALI. DISPOSTO IL
SEQUESTRO DI OLTRE 8,5 MILIONI DI EURO. Al termine di una complessa attività d’indagine diretta dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità
Organizzata stanno dando esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di 12 indagati per aver costituito un’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di
reati tributari. L’attività si sta sviluppando nelle province di Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona,
Milano, Monza-Brianza, Mantova, Varese, Catania e Reggio Calabria, nonchè, in Spagna e Svizzera, con
l’impiego di circa 300 militari, avvalendosi del supporto dell’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia nell’ambito del progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), e delle forze di Polizia spagnole e svizzere. Le società e i coinvolti, circa 70, nel collaudato sistema di “fatture per operazioni inesistenti”, sono, altresì, destinatari di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, per un importo complessivo pari a oltre 8.5 milioni di euro, quale provento delle condotte delittuose investigate. I provvedimenti eseguiti costituiscono l’epilogo di complesse attività di indagine, anche transnazionali, avviate a
partire dal mese di giugno del 2019, che hanno riguardato l’operatività in territorio bresciano di un’associazione per delinquere di matrice ‘ndranghetista, originaria della provincia di Reggio Calabria, egemone nella zona compresa tra Melia di Scilla e San Roberto, al cui vertice vi era un già condannato per associazione di stampo mafioso dal Tribunale di Reggio Calabria. L’attività investigativa ha permesso di documentare la genesi e l’ascesa del sodalizio che, facendo leva sulla forza di intimidazione che deriva dal vincolo associativo, avrebbe dapprima danneggiato, poi sopraffatto e infine
estromesso dal giro d’affari connesso alle frodi fiscali un precedente sodalizio criminale, operativo dal 2017 nel distretto industriale del Nord Est. In particolare, l’assoggettamento di tale gruppo criminale, sarebbe stato realizzato attraverso diverse azioni delittuose, promosse e dirette dai vertici della neo-costituita consorteria mafiosa. BELLUNO, OPERAZIONE “NEMO EST” DELLA GDF.
OLTRE 130 FALSI RESIDENTI, EVASI TRIBUTI LOCALI ED IMPOSTE INDIRETTE PER 850
MILA EURO. Nell’ambito dell’azione di contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale nel settore turistico-immobiliare,
la Tenenza di Auronzo di Cadore ha scoperto 150 evasori – persone fisiche e giuridiche – dell’imposta municipale sugli immobili (I.M.U.) che hanno sottratto a tassazione, dall’anno 2019 al 2023, una base imponibile di 120 milioni di euro, nonchè, una base imponibile, ai fini dell’imposta di registro e dell’imposta sostitutiva, per oltre 550 mila euro. Si tratta, nel dettaglio, di oltre 130 persone fisiche che hanno “fittiziamente” stabilito la loro residenza nei comuni ricompresi nella circoscrizione di servizio del citato reparto fruendo, indebitamente, dei benefici fiscali connessi all’acquisto della prima casa, nonché di circa 20 aziende, attive, tra l’altro, nei settori caratterizzanti l’economia del territorio quali quello turistico-alberghiero e dell’occhialeria, che hanno parimenti omesso il
versamento dell’IMU dovuta. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle cadorine che hanno riguardato tale vasta platea di soggetti sono stati
eseguiti sulla base delle risultanze di una capillare azione di controllo economico del territorio, di un mirato utilizzo delle banche dati in uso al Corpo e di un’analitica ricostruzione dei nuclei familiari in relazione al loro
radicamento sul territorio.
Fondamentale, in tal senso, è stata la disamina dei dati afferenti alle utenze associate agli immobili oggetto di indagine i cui consumi energetici, idrici e di gas erano particolarmente contenuti e, soprattutto, “stagionalizzati”, rivelandosi del tutto incompatibili con la destinazione dell’immobile ad abitazione principale che, insieme alla dichiarata dimora abituale, avrebbe invece giustificato l’esenzione dal pagamento dell’IMU. Si è, quindi, proceduto, per ciascun soggetto, al recupero a tassazione dell’I.M.U. non versata per un importo
complessivo di circa 800.000 euro di cui oltre 220.000 euro già accertata dai competenti Enti Locali, nonchè, dell’imposta di registro e dell’imposta sostitutiva correlate all’acquisto della prima casa, per un complessivo di
50.000 euro. I tributi locali costituiscono una parte significativa delle entrate attribuite agli Enti territoriali per il finanziamento dei servizi erogati ai cittadini e allo scopo di intervenire, nell’ambito del perseguimento di canoni di equità sociale, a favore delle fasce di popolazione più deboli. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
OSTIA, UN ARRESTO ESEGUITO DAI CARABINIERI. I Carabinieri della Compagnia di Ostia hanno denunciato e, poi, arrestato un romano di 39 anni, già noto perchè indagato per reati di tipo predatorio, gravemente indiziato dei reati di danneggiamento e tentato furto alla “Palestra della Legalità”, fatti avvenuti lo sorso 3 febbraio, e per un altro furto, consumato ai danni di un piccolo supermercato nell’ultimo fine settimana. Nella prima circostanza, a seguito della denuncia presentata dal responsabile della palestra che ha fornito le riprese dei sistemi di sorveglianza, i Carabinieri della Stazione di Ostia hanno avviato una immediata attività investigativa che ha permesso di identificare il 39enne, gravemente indiziato di essere l’autore del danneggiamento, avvenuto presumibilmente nell’ambito di un tentativo di furto, ai danni della struttura sportiva, bene confiscato alla criminalità organizzata nel 2019. Il secondo episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. I Carabinieri della Sezione Radiomobile a seguito della segnalazione fatta dal proprietario di un supermercato di Ostia, situato in viale del Lido, hanno raggiunto rapidamente l’esercizio commerciale, notando un uomo uscire da una vetrina infranta per poi darsi alla fuga a piedi. Il soggetto è stato immediatamente raggiunto dai militari che a seguito degli accertamenti lo hanno identificato e riconosciuto nella stessa persona dei fatti descritti precedentemente. Nel corso della perquisizione è stato trovato in possesso della somma contante di 200 euro, sottratta dal fondo cassa dell’attività commerciale, somma che è stata successivamente restituita al proprietario dell’attività che per i fatti ha sporto formale denuncia. L’uomo è stato, quindi, arrestato per furto aggravato e condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari. Il giorno seguente, è stato condotto presso le Aule di piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto, senza nessuna misura, in attesa del processo. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO – Come segnalato da “Il Meteo“, tempo in peggioramento per le prossime ore, in Italia, da Nord a Sud
Rocco Becce
Direttore Editoriale
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