
Durante un’attenta attività di controllo e monitoraggio nel carcere di Melfi, sono stati rinvenuti 3 smartphone completi di SIM, cavetti e caricabatterie all’interno di due celle della 2ª Sezione.
I dispositivi, erano in possesso di 4 detenuti appartenenti al circuito di Alta Sicurezza.
L’operazione, condotta con tempestività e professionalità dagli agenti di Polizia Penitenziaria, ha visto il coordinamento del Comandante di Reparto e dei Responsabili delle Unità Operative dell’istituto.
Il Segretario Regionale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Giuseppe Cappiello, in una nota stampa inviata in redazione ha dichiarato che “da tempo l’OSAPP denuncia la grave carenza di risorse umane e strumentali negli istituti penitenziari italiani. Nonostante queste difficoltà, gli agenti continuano a operare, con grande senso del dovere, prevenendo situazioni di rischio e garantendo la sicurezza all’interno delle carceri. L’assenza di strumenti adeguati per contrastare l’introduzione di dispositivi illeciti, come i telefoni cellulari, rappresenta una problematica seria che necessita di interventi urgenti da parte delle istituzioni competenti. È necessario, quindi, che il Ministro della Giustizia affronti con determinazione la questione, adottando misure concrete per fornire al Corpo di Polizia Penitenziaria strumenti e normative adeguate per contrastare efficacemente le comunicazioni non autorizzate tra detenuti e ambienti esterni, in particolare quelli legati alla criminalità organizzata. È altrettanto fondamentale che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dichiari lo stato di emergenza per le carceri italiane, ormai divenute veri e propri colabrodo del sistema penitenziario”.
L’organizzazione sindacale, intanto, esprime il proprio apprezzamento agli agenti per l’impegno e la professionalità dimostrati nell’operazione e nel loro quotidiano servizio, svolto con dedizione e spirito di sacrificio.
Redazione
