Oggi pomeriggio, a Potenza, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in viale Vincenzo Verrastro 4, nella sala Verrastro, al primo piano, dopo la decisione della Giunta regionale – che si era riunita sabato sera in via straordinaria per sospendere tutte le attività del “Centro Olio Eni” del Cova di Viggiano, in provincia di Potenza, in seguito alle inadempienze e ai ritardi di Eni rispetto alle prescrizioni imposte, dopo lo sversamento dei serbatoi del Cova.
All’incontro con i giornalisti, sono intervenuti anche il vicepresidente della Giunta regionale, Flavia Fanconi, gli assessori all’Ambiente, Francesco Pietrantuono e alle Politiche agricole, Luca Braia, i dirigenti generali di Arpab, Edmondo Iannicelli e della Presidenza della giunta, Vito Marsico, il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, i consiglieri regionali Roberto Cifarelli, Vito Giuzio, Achille Spada, Carmine Miranda Castelgrande, Aurelio Pace e i sindaci Antonio Maria Imperatrice di Grumento Nova e Amedeo Cicala di Viggiano.
“Dopo una serie di prescrizioni del Dipartimento Ambiente e dall’Arpab e dopo le diffide regionali, siamo arrivati all’incontro in Prefettura alla vigilia di Pasqua, e in quella sede, la giunta da me guidata ha deciso di deliberare la sospensione delle attività del Cova, di fronte alle inadempienza e ai ritardi di Eni”.
“Abbiamo provveduto – ha proseguito il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella – a ricontestualizzare le stesse prescrizioni iniziali, dal momento che si è verificata una propagazione della contaminazione e questo, ci ha messi nella condizione di dover assolutamente scongiurare che l’inquinamento arrivasse all’Agri e da lì anche oltre.
Siamo intervenuti, anche perchè Eni non ha provveduto, come da prescrizione, a svuotare il serbatoio ancora pieno.
La nostra valutazione, dunque, ha fatto sì che il principio di precauzione e la preoccupazione per l’ambiente e per la salute passassero attraverso un atto molto forte come la sospensione.
A chi ci chiede come mai queste azioni siano state messe in campo in questo momento, rispondiamo che, oggi, si sono verificate le circostanze per cui un presidente e la sua giunta sono stati chiamati a decidere.
Dato che non siamo distratti e che abbiamo scelto la linea del rigore, seguiremo responsabilmente il solco tracciato dalle nostre azioni e andremo avanti”.
Il governatore, Marcello Pittella, ha ricordato, inoltre, che l’impegno messo in campo nelle ultime settimane dagli uffici della Presidenza e dal Dipartimento Ambiente e dall’Arpab, insieme con i sindaci interessati e con la Provincia di Potenza.
“È stato un lavoro meticoloso, complesso e articolato – ha proseguito nel suo discorso con i giornalisti intervenuti il presidente Pittella – che ha visto la convergenza dei vari attori in campo e la sospensione sarà di un tempo di 90 giorni, come previsto dalla legge e che i controlli, la verifica ed i monitoraggi già effettuati con straordinario impegno, rafforzato dalla collaborazione con il Ministero all’Ambiente e con Ispra, proseguiranno da parte della Regione Basilicata e dell’Arpab, affinchè tutto ciò che è stato intimato ad Eni venga realizzato nei tempi dovuti”.
“Abbiamo preso questa decisione – ha detto ancora il governatore della Basilicata – per evitare eventuali contaminazioni che potessero interessare tanto l’Agri che il Pertusillo, una scelta legata alla sicurezza del territorio e della salute dei cittadini e rispetto a questa necessità non abbiamo esitato un istante, e seguendo la cronologia degli avvenimenti abbiamo mantenuto a tappe forzate gli impegni che chi governa con responsabilità deve recuperare alla propria azione.
Nelle prossime ore sul sito dell’Arpab – ha annunciato in conclusione – pubblicheremo tutti i dati utili e i risultati delle nostre attività ed azioni di verifica, perchè i cittadini hanno il diritto di conoscere tutto quello che metteremo in campo per la loro tutela e la nostra continuerà ad essere una linea di estremo rigore”.
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