Dopo un’indagine condotta in Basilicata, dalla Procura della Repubblica – Sez. II Reati contro la Pubblica Amministrazione e delegata ai Carabinieri del NAS e ai militari Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di Potenza, è stata data esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 persone, Walter Di Marzo, Mario Rocco Antonio Muliere, Paolo Sorbo e Archimede Roberto Leccese e al divieto di dimora nel comune di Potenza per Giuseppe Rastelli e Lorenzo Tartaglione, tutti coinvolti in una truffa legata a spese gonfiate nel settore della sanità, dove venivano modificate le cartelle cliniche per far ricevere rimborsi spese e profitti maggiori all’Istituto Clinico Lucano di Potenza, con sede in via Mazzini.
Tutti i dettagli sono stati forniti in una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di oggi, martedì 13 marzo, presso gli uffici della Procura del capoluogo lucano, alla presenza del Procuratore Aggiunto f.f., Francesco Basentini, della pm, Veronica Calcagno, del Ten. Colonnello dei Carabinieri del NAS di Napoli, Vincenzo Maresca e del Capitano dei NAS di Potenza, Carmelo Marra.
Walter Di Marzo è proprietario e amministratore unico dell’lSTlTUTO CLINICO LUCANO CLINICA LUCCIONI S.P.A, convenzionato con l’Azienda Sanitaria di Potenza per l’erogazioni di prestazioni sanitarie in regime di ricovero, con esclusione delle prestazioni ambulatoriali e gli altri indagati attinti da misura cautelare erano, all’epoca dei fatti, rispettivamente, Lorenzo Tartaglione, Direttore Sanitario della struttura sanitaria, Giuseppe Rastelli, Direttore Amministrativo, Mario Antonio Rocco Muliere e Paolo Sorbo, chirurghi, mentre Archimede Roberto Leccese, è il medico dell’ASP, incaricato all’epoca di svolgere presso la Clinica Luccioni il controllo di corrispondenza delle informazioni riportate nella Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO), rispetto alle prestazioni erogate e documentate nella cartella clinica.
Il procedimento m. 5844/16 r.g.n.r. ha preso avvio dalla trasmissione ad opera dell’ASP di Potenza degli atti relativi al procedimento disciplinare esperito nei confronti del dott. Archimede Roberto Leccese, in relazione al comportamento da questi tenuto nello svolgimento della attività di controllo delegatagli presso la clinica.
A tale segnalazione ne seguiva un’altra ad opera dell’ASP, avente ad oggetto l’attività di verifica relativa alle cartelle cliniche per gli anni 2014, 2015 e 2016.
Le attività di indagine svolte, consistenti in acquisizioni documentali, in particolare il sequestro delle cartelle cliniche, attività tecniche, assunzioni di s.i. e nella acquisizione di una consulenza grafologica, hanno fatto emergere un collaudato sistema di truffe, quale vera e propria politica aziendale da Walter Di Marzo, proprietario dell’ISTITUTO CLINICO LUCANO – CLINICA LUCCIONI S.P.A, che ha potuto avvalersi allo scopo della collaborazione di gran parte dello staff medico e amministrativo della Clinica e da ultimo dell’opera fondamentale svolta dal medico dell’ASP, Leccese.
I reati contestati sono l’associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di delitti contro la fede pubblica e di truffe ai danni dell’ASP, attraverso la sistematica manipolazione delle cartelle cliniche realizzata mediante l’indicazione di interventi o procedure mai eseguite o di complicazioni non verificatisi al fine di far risultare DRG (Diagnosis Related Groups) più remunerativi, ovvero di giustificare il ricorso al regime del ricovero ordinario con i delitti di falso contro la fede pubblica consistenti nella falsificazione di 115 cartelle cliniche, falsificazione realizzata introducendo correzioni e modificazioni a posteriori indicando interventi mai eseguiti.
Sono stati riscontrati anche alcuni casi estremi, riguardanti pazienti di sesso femminile, dove era stato aggiunto l’intervento di svuotamento di idrocele, impraticabile su una donna, mentre, tra, l’altro, i dipendenti dell’istituto hanno avuto per mesi problemi sul lavoro ed ora la domanda che viene spontanea è quale fine faranno dopo questa parte conclusiva di vicenda?
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale