All’alba di oggi, martedì 20 marzo, nel Lazio, i militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale, coordinati dal Capitano Nicola Quartarone, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, 7 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma a seguito degli sviluppi di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma.
Gli arrestati sono tutti rom, di seconda generazione, di origine slava, ma nati e cresciuti in Italia, dimoranti nel comune di Roma e in quelli limitrofi, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata ai furti e rapine in abitazione.
Un indagato dovrà anche rispondere del tentativo di aborto ad una ragazzina minorenne, della stessa etnia.
L’indagine, avviata nell’ottobre 2016 e conclusa a maggio 2017, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale durante un’operazione denominata “Gitanos” e ha già determinato l’arresto di 12 persone in flagranza di reato ed il recupero di refurtiva di ingente valore, restituita alle vittime.
L’attività investigativa ha consentito di individuare la base operativa, dove sono state rinvenute le attrezzature utilizzate per i furti e identificati tutti gli indagati, veri professionisti del settore, che svaligiavano le case, prevalentemente nei quartieri più ricchi di Roma, con una destrezza ed un’abilità davvero unica, introducendosi facilmente all’interno, anche ai piani superiori, grazie alla loro agilità ed abilità acrobatica, portando via dalle abitazioni denaro, oggetti in oro e qualsiasi altra refurtiva di valore.
La corrispondente Marianna Di Ciancia