Un’ennesima operazione antidroga è stata eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Daniele Scardecchia con perquisizioni e diversi arresti operati all’alba di oggi, sabato 12 maggio, in Basilicata, a Potenza, in Emilia Romagna, nelle province di Bologna e in Veneto, a Vicenza.
I militari impegnati sono stati oltre 50, tra cui unità cinofile e sei sono le persone fermate con l’esecuzione di ordinanze di misura cautelare degli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Potenza, su richiesta della locale Procura ed eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Potenza, guidata dal Capitano Gennaro Cascone, nell’ambito di un’operazione denominata “Restaurant“, derivata dalle espressioni criptiche utilizzate dagli arrestati per indicare lo stupefacente o gli incontri da effettuare.
La cocaina diventava “pesce” o “bionda-ragazza” e l’eroina “carne” o “mora-bruna” oppure “ci dobbiamo prendere il caffè dopo mangiato” per fissare un appuntamento finalizzato allo smercio della sostanza.
Le indagini portate avanti, hanno permesso, così, di accertare diversi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, di tipo cocaina, eroina e metadone, commessi a Potenza e in provincia, tra il 2016 e il 2017.
Questi sono i nomi delle persone condotte nella prima mattinata a Potenza per gli interrogatori di rito, tenutisi presso la caserma dei Carabinieri del Comando Provinciale “Orazio Petruccelli”, in via Pretoria 300.
1) Gaetano Romanato, nato in Campania, a Salerno, il 25. 9.1994 ;
2) Massimiliano Rosa, nato in Basilicata, a Potenza il 22.9.1984;
3) Vito Corbo, nato in Basilicata, a Potenza il 10.7.1983;
4) Fabio Lettieri, nato, in Basilicata, a Potenza, il 15.11.1978;
5) Sergio Spera, nato in Basilicata, a Potenza, il 24.7.1967;
6) Giuseppe Calabrese, nato in Basilicata, a Potenza, l’1.5.1979.
Le indagini condotte mediante attività tecniche, servizi di osservazione e l’assunzione di sommarie informazioni dagli assuntori, hanno consentito di accertare che Gaetano Romanato, residente a Salerno ed ora domiciliato in Veneto, forniva la sostanza stupefacente ai potentini finiti in manette, Rosa, Corbo, Lettieri, Spera e Calabrese, nel corso di incontri fissati periodicamente in Campania, a Salerno o nella provincia, ad Eboli, Contursi, Battipaglia, Pontecagnano e Campagna.
I pusher potentini, ricevuta la droga, poi la rivendevano a giovani di Potenza, Tito, Picerno, Avigliano e Ruoti per un prezzo che oscillava tra i 20 e i 50 euro per ogni dose.
Rocco Becce
Direttore Editoriale