In Basilicata, nella mattinata di oggi, presso la Casa Circondariale di Melfi, in provincia di Potenza, in via Lecce, è stato celebrato il “201° Anniversario di Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria”, alla presenza di autorità militari, civili e religiose in una giornata di grande festa partecipata.
Inoltre, hanno preso parte all’evento il consigliere regionale della Basilicata, Michele Napoli, il presidente del Consiglio comunale di Melfi, Luigi Simonetti e la prima parte della cerimonia si è svolta nel cortile esterno dell’istituto, con lo schieramento del reparto, ingresso bandiera e resa degli onori al Direttore, dott. Oreste Bologna e al Comandante f. f., Commissario Capo, Angelo Giardino.
La seconda parte si è tenuta nella sala riunioni situata al primo piano della struttura carceraria con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella a cura dell’Ispettore Capo Donato Sabia, del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, letto dall’Ispettore Pellegrino Dellicarri e del Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo, a cura dell’Ispettore Rocco Gesualdi.
Presenti, inoltre, diverse associazioni, tra cui l’ANPPe (Associazione Nazionale Pensionati Polizia Penitenziaria), l’Associazione Nazionale Polizia di Stato e dei Carabinieri, Aeronautica, Bersaglieri, Mutilati di Guerra ed Invalidi Civili della Sezione di Melfi.
Il Corpo di Polizia Penitenziaria, istituito con la legge 395/90 nell’adempimento dei compiti assegnatigli sovrintende all’esecuzione delle misure restrittive, assicura l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, garantisce l’ordine all’interno degli istituti di pena e ne tutela la sicurezza, partecipa, anche nell’ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati, espleta il servizio di traduzione dei detenuti ed internati ed il servizio di piantonamento dei detenuti ed internati ricoverati in luoghi esterni di cura.
A queste attività previste dall’articolo 5 della legge 395 del 90 se ne sono aggiunte altre sempre più specifiche e pregnanti, parliamo del Nucleo Investigativo Centrale, il Gruppo Operativo Mobile impegnato quotidianamente, ma non solo, nella difficile gestione dei detenuti ristretti per i reati di cui all’articolo 41 bis O. P. , l’USPEV, per le scorte e tutela, il servizio Cinofili, e da ultimo i ruoli tecnici con l’istituzione della banca dati, solo per citarne alcuni.
Presso la Casa Circondariale di Melfi prestano servizio 134 unità di Polizia Penitenziaria suddivise tra i vari ruoli su 139 previsto dal recente D.M., tuttavia allo stato si risente di una forte carenza nel ruolo dei sottufficiali che a breve speriamo possa essere colmata con i prossimi concorsi da Sovrintendente ed Ispettore.
L’Istituto Penitenziario di Melfi ospita in prevalenza detenuti di alta sicurezza, oltre una piccola sezione media sicurezza, e specificamente appartenenti al circuito AS3, tant’è che la maggior parte di ristretti risulta appartenere ad organizzazioni criminali di stampo mafioso, detenuti per i reati di cui all’art. 416 bis, 630 e 74 dpr 309/90, nonchè persone che gravitano intorno alle organizzazioni criminali favorendone l’attività ai quali viene applicata l’aggravante dell’articolo 7 di cui alla legge 203/91.
Ovviamente la gestione di detenuti, appartenenti ad organizzazioni criminali, comporta oneri di gestione ulteriori che il personale di Polizia Penitenziaria quotidianamente svolge con elevata professionalità garantendo da un lato il mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno dell’Istituto e dall’altro partecipando all’attività di osservazione dei ristretti per il raggiungimento del fine rieducativo della pena.
Con l’entrata in vigore della legge 23/06/2017 n. 103 “modifiche al codice penale, procedura penale, ordinamento penitenziario” l’art. 146 bis c.p.p. ha esteso la possibilità di celebrare i processi in videoconferenza, prima prevista solo per i detenuti sottoposti al regime di cui all’art. 41bis O.P., anche a tutti coloro che si trovano ristretti nelle sezioni Alta Sicurezza o collaboratori di giustizia, cosi limitando le movimentazioni di detenuti e relativo impiego di uomini e mezzi.
La Casa Circondariale di Melfi è stata individuata per la celebrazione di processi in videoconferenza, ed inserita nel primo lotto a livello nazionale, iniziando formalmente l’attività il 19 ottobre 2017 attualmente unica sede di videoconferenze per tutto il Provveditorato Puglia e Basilicata.
Dopo questi primi sette mesi di attività sono state effettuate 97 videoconferenze con vari tribunali d’Italia, a cui hanno partecipato ben 166 detenuti, con una riduzione delle traduzioni effettuate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso pari a circa il 30% con notevole risparmio in termini di uomini e mezzi.
Redazione