Ancora droga in arrivo in Basilicata, questa volta tantissima, ma bloccata dalle indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro, in provincia di Potenza.
Tra la nostra regione e la limitrofa Campania, all’alba di oggi, martedì 19 giugno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Daniele Scardecchia, hanno eseguito dei provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza su richiesta della D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia) nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di cocaina esercitato, in regime di monopolio.
Tramite pusher, lo spaccio di sostanza stupefacente avveniva pricipalmente nella nota località turistica di Maratea, ma anche nel limitrofo basso Cilento e a Sapri, zone turistiche che in occasione della prossima estate ormai vicina avrebbe potuto fruttare il triplo di incasso alla banda, ora sgominata, grazie alla professionalità dei militari dell’Arma durante un’operazione denominata “Tuono a Mare”.
Ad Alfonso D‘Amore, capo e promotore dell’associazione criminale, ed ai due napoletani Federica Troncone e Alfredo Graziano, fornitori delle sostanze stupefacenti, cocaina e marijuana, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere.
A Dino Montesano, Franco Mollica e a Mattia Pisani, con compiti di spaccio e di corrieri delle sostanze stupefacenti, sono finiti agli arresti domiciliari.
Le indagini sono state avviate nell’agosto 2017 dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro – Nucleo Operativo e Radiomobile, ed hanno preso spunto dalle verifiche eseguite su accrediti di denaro che Alfonso D’Amore, dalla città lucana di Maratea, in provincia di Potenza, sistematicamente eseguiva su carte di credito Postepay riconducibili ai due napoletani Federica Troncone ed al suo convivente Alfredo Graziano, indicati dagli investigatori come persone vicine al sodalizio malavitoso operante a Napoli, nella zona di Fuorigrotta.
I servizi di intercettazione e le videoriprese attivate nei pressi dell’abitazione del D’Amore hanno, così, permesso di delineare una cerchia di abituali assuntori che, per gli acquisti dello stupefacente, facevano capo a lui, aiutato da Mattia Pisani, Franco Mollica e Dino Montesano, tutti residenti nella città della Perla del Tirreno.
Numerosi i viaggi monitorati sull’asse Maratea-Napoli con i corrieri che trasportavano cospicui quantitativi di stupefacente dalla Campania provvedendo alle operazioni di “taglio” della cocaina con mannitolo, alla suddivisione in dosi anche di marijuana ed alla successiva vendita ai vari assuntori locali.
Una delle peculiarità del sodalizio è stata quella dell’utilizzo di Postepay, un sistema che consentiva al D’Amore di pagare i fornitori campani, attraverso differenti “tranche” mensili, che, in pochi mesi e solo sulle carte individuate, anche di extracomunitari, maggiormente di origini Pakistane, hanno raggiunto l’importo complessivo di circa 108mila euro, incassi aumentati vistosamente a cavallo del “Capodanno Rai 2018” dello scorso anno svoltosi proprio a Maratea.
Nella tarda mattinata di oggi, tutti i dettagli dell’operazione sono stati portati a conoscenza alla stampa durante una conferenza svoltasi presso l’Ufficio della Procura della Repubblica di Potenza alla presenza del Procuratore Capo, Francesco Curcio, del pm Laura Triassi, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Potenza, Colonnello Daniele Scardecchia e del Comandante della Compagnia Carabinieri di Lagonegro, Ignazio Gianluca Buda.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale