All’alba di oggi, mercoledì 20 giugno, in Campania, ad Eboli, in provincia di Salerno, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno su richiesta della D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia), nei confronti di 3 indagati, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di tentata estorsione, lesioni personali aggravate dal metodo mafioso, e per due di loro, anche, del delitto di calunnia.
Ad eseguire gli arresti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno con dei provvedimenti scaturiti da un’indagine avviata lo scorso maggio a seguito della denuncia presentata da due commercianti ebolitani.
L’attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo Comando Provinciale e dalla Compagnia di Eboli attraverso metodi tradizionali e con il supporto di attività tecniche, ha portato all’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza a carico di tre persone legate al clan “Maiale“, già attivo in passato nella Piana del Sele.
Dalle indagini è emerso che l’8 maggio scorso, gli indagati, tra i quali Giovanni Maiale, nipote dell’omonimo capo clan, hanno tentato un’estorsione ai danni di due titolari di un supermercato di Eboli, che hanno sporto immediatamente denuncia.
Gli indagati hanno intimato alle vittime di consegnare loro mensilmente delle somme di denaro ed hanno anche aggredito fisicamente uno dei due commercianti, provocandogli lesioni guaribili in venti giorni.
Dopo l’accaduto, i malviventi hanno tentato di sviare le indagini e sottrarsi alle loro responsabilità.
Infatti, qualche giorno dopo, due di loro, che dovranno rispondere anche dei reato di calunnia, si sono recati presso la locale Stazione Carabinieri, dove hanno sporto una querela per lesioni personali nei confronti dei proprietari del supermercato con cui avevano avuto una colluttazione. dichiarando falsamente di essere stati vittime di minacce e aggressione.
Le immagini del sistema di videosorveglianza installato all’interno dell’esercizio commerciale, hanno dimostrato senza ombra di dubbio che i fatti si erano svolti diversamente e precisamente come narrato dai gestori del supermercato.
Infine, nel corso delle indagini è stata documentata la disponibilità, da parte di Giovanni Maiale, di una pistola illecitamente detenuta e portata in luogo pubblico, come informa in una nota stampa inviata in redazione dal Procuratore della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale