In esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Matera, il pregiudicato materano di 30 anni, G.B., che si trovava agli arresti domiciliari, è stato tradotto in carcere, dove espierà la pena residua di anni 3, mesi 1 e giorni 13, oltre al pagamento della pena pecuniaria pari a 6.200 euro di multa.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile, che hanno svolto le indagini in ordine a condotte delittuose commesse tra l’estate 2016 e i primi mesi del 2017, tra cui reati di estorsione, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco.
Il giovane fu arrestato dalla Squadra Mobile materana il 27 marzo dello scorso anno insieme ad altre cinque persone responsabili in concorso di estorsione aggravata, e a vario titolo, di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di una pistola, di lesioni personali aggravate e tentata violenza privata finalizzata al ritiro della denuncia sporta presso gli uffici della Questura materana da parte di un immigrato extracomunitario, regolarmente soggiornante in Italia.
Nell’ambito dell’attività investigativa, a seguito di mirate perquisizioni, gli agenti della Polizia di Stato sequestrò, all’interno di un terreno ubicato sulla Strada Statale 7 che collega Matera alla costa jonica-metapontina, cinque pistole, tre a tamburo, una P38 ed una semiautomatica “Ekol special”, oltre a diverso munizionamento, altrettante ogive e cinque coltelli.
Le successive indagini, svolte sotto la direzione della Procura della Repubblica materana, portarono ad attribuire la responsabilità della detenzione illegale delle armi e delle munizioni proprio al giovane che fu colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita il 29 maggio del 2017.
Ad informarlo è la Questura materana.
Rocco Becce
Direttore Editoriale