L’imponente operazione ad alto impatto denominata “Safe driving for good transport”, voluta dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, continua nella sua terza fase, la precedente si era svolta lo scorso 23 giugno.
Questa volta ha interessato la rete autostradale di ben 31 province in 12 regioni coinvolgendo, al Nord, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Toscana e al Centro-Sud, le regioni del Lazio, Campania, Basilicata e Calabria.
I controlli, per la prevenzione degli incidenti, hanno interessato punti strategici e sensibili d’Italia durante la circolazione di veicoli commerciali e mezzi pesanti, compresi autobus, per i quali sono state effettuate verifiche sia delle autorizzazioni al trasporto di merci e persone, anche ai fini di rintraccio dei migranti clandestini, sia delle condizioni psico-fisiche dei conducenti e del rispetto dei tempi di guida e di riposo.
I controlli sono stati estesi anche ai bacini territoriali viari limitrofi alla grande viabilità e in corrispondenza di barriere autostradali.
Sono stati controllati complessivamente, da 257 equipaggi della Polizia Stradale e delle Questure sul territorio, 1.712 guidatori e 1.587 veicoli.
Le violazioni amministrative e penali al Codice della Strada e leggi complementari sono state complessivamente 708.
Tra i comportamenti più pericolosi rilevati 2 violazioni dell’art. 186 C.d.S. (guida in stato di alterazione a seguito di assunzione di sostanze alcooliche); 97 violazioni dell’art. 79 C.d.S.(veicolo con alterazioni nelle caratteristiche costruttive); 76 violazioni dell’art. 142 C.d.S. (superamento dei limiti di velocità), di cui 38 accertate a carico di veicoli adibiti all’autotrasporto professionale, mediante cronotachigrafo; 118 violazioni dei tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali (art. 174 C.d.S); 8 violazioni dell’art. 193 C.d.S. (guida di veicolo privo di copertura assicurativa); 16 violazioni dell’art. 80/14° C.d.S. (veicolo privo della revisione); 7 violazioni dell’art. 176/18° C.d.S. (guida in autostrada di veicolo privo della revisione); 6 violazioni della legge 298/1974 (normativa sull’autotrasporto professionale di cose) e 84 altre violazioni del C.d.S., tutte in grado di costituire fonti di pericolo per la sicurezza stradale.
Sono state ritirate, inoltre, 17 carte di circolazione e 17 patenti di guida e sequestrati 21 veicoli e questi sono stati alcuni episodi verificatisi nel corso dei controlli.
A Pisa, sull’A/12, la Polstrada ha bloccato un camionista di 36 anni che era appena sbarcato al porto di Livorno e doveva giungere a Parma con un carico di rifiuti.
L’uomo, originario della Sicilia, per eludere i controlli sui tempi di guida e di riposo aveva inserito nel tachigrafo digitale del camion la card del conducente di un collega, anzichè la sua.
I poliziotti gli hanno, così, ritirato la patente e lui, per la sua scellerata condotta, dovrà pure pagare una multa di quasi 2mila euro.
A Massa, sempre sull’A/12, al casello di Massa, un altro camionista originario di quella zona è stato fermato con il suo TIR stracarico di blocchi di marmo che stava trasportando verso il porto di Carrara.
Gli agenti hanno appurato che vi erano a bordo 250 quintali di troppo e, per tale motivo, hanno notificato all’autista, un uomo di 40 anni, un verbale di quasi mille euro.
A Monteriggioni, in provincia di Siena, sull’Autopalio, un camionista del posto di 44 anni, stava trasportando amianto che aveva recuperato da un’azienda della zona.
Poichè si tratta di rifiuti tossici, doveva avere una specifica autorizzazione di cui, invece, ne era privo.
I poliziotti gli hanno sequestrato il camion, denunciandolo per violazione delle norme a tutela dell’ambiente.
L’amianto, che rischiava di essere buttato chissà dove, è stato affidato ad una ditta specializzata.
A Pontedera, in provincia di Pisa, sulla S.G.C., un uomo di circa 60 anni, originario della provincia di Salerno, era alla guida di un camion con a bordo scarti di materiale edile, ma aveva disattivato il tachigrafo digitale, staccando un fusibile nel vano motore.
Lui ha confessato il misfatto, giustificandosi che non poteva riposare, ma doveva raggiungere Milano senza perdere tempo.
La Polstrada ha ritirato la sua patente, sanzionandolo per circa 2mila euro.
Per garantire la massima sicurezza delle persone che si metteranno in viaggio in questo periodo estivo, sono state pianificate, nei prossimi week end, altre operazioni su tutto il territorio nazionale.
Rocco Becce
Direttore Editoriale