In Basilicata, il Tribunale Penale di Matera, in composizione monocratica, nella giornata di ieri, venerdì 14 settembre, ha assolto il consigliere regionale del M5s, l’ing. Gianni Perrino, querelato dall’ex direttore dell’ATER di Matera, l’ing. Luciano Adorisio.
Perrino, infatti, è stato rinviato a giudizio per rispondere di diffamazione a mezzo stampa a seguito di comunicato stampa inviato il 6 agosto del 2016 con cui il suo Gruppo regionale aveva dato notizia della sua attività ispettiva in veste di consigliere regionale sulla gestione dell’ATER di Potenza e di Matera, attraverso la quale era emersa l’illegittima nomina per la terza volta dell’Ing. Angelo Adorisio a Direttore dell’ATER di Matera.
Una vicenda conclusasi bene, dopo circa due anni, per il portavoce pentastellato Perrino, soddisfatto per l’esito del processo, che, a questo punto, lo ha visto ingiustamente imputato in una storia finita in Tribunale e che rappresenta la necessità di un cambiamento radicale del modo di amministrare la cosa pubblica in Basilicata.
“Così come sempre ho fatto – ha commentato l’Ing. Perrino – continuerò a svolgere le mie funzioni in seno al Consiglio regionale della Basilicata, senza cedere ad alcuna intimidazione”.
La Regione Basilicata, Ente preposto al controllo e vigilanza sui suoi Enti strumentali, aveva nominato una commissione per un’indagine amministrativa per accertare la sussistenza o meno di irregolarità sulla gestione dell’ATER di Matera anche con riferimento al conferimento dell’incarico all’ing. Adorisio.
La Commissione riteneva tale nomina, per la terza volta, non conforme alla normativa regionale.
Anche a seguito di interrogazioni del Consigliere Perrino, la Regione Basilicata aveva invitato l’azienda territoriale a rimuovere la riscontrata illegittimità e trasmesso all’ATER, qualche giorno dopo, precisamente il 24 giugno del 2016, una relazione su vari aspetti amministrativi e direttive per regolarizzare i rilievi evidenziati nella stessa, tra cui la predetta nomina, così come riportato nel comunicato stampa, l’Ing. Adorisio querelava il Consigliere Perrino ritenendo offensivo della sua reputazione quanto verificato e poi pubblicato dal politico del M5s.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati sentiti, tra gli altri, in qualità di testi, l’ex assessore regionale alle infrastrutture, Nicola Benedetto, occupatosi di questa storia a seguito di un’interrogazione del consigliere Perrino e il dott. Giovanni Di Bello dirigente regionale dell’ufficio edilizia che, insieme al Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza e il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione, si sono occupati di questo caso, pervenendo alle stesse conclusioni del consigliere regionale.
“Durante le fasi del processo – ha dichiarato l’avv. Leonardo Pinto, difensore di Perrino – ho evidenziato che non può essere punito un consigliere regionale che fa il proprio dovere, perchè ha soltanto svolto con scrupolo un’attività istituzionale nell’interesse pubblico, come fatto dall’ing. Perrino con diligenza e dedizione nell’occuparsi di questioni della gestione amministrativa e in questo caso particolare dell’ATER di Matera”.
A conclusione del dibattimento è emersa, inoltre, l’infondatezza dell’accusa pubblica e privata, quest’ultima costituitasi parte civile.
Dunque, l’Ing. Adorisio ha visto rigettato tutte le sue tesi accusatorie rivelatesi inconsistenti.
Nella fase dibattimentale è stato anche ricordato che, a prescindere dall’infondatezza dell’accusa, i consiglieri regionali, ai sensi dell’art.122 4° comma della Costituzione, non possono essere chiamati a rispondere, come accaduto in questo caso specifico al consigliere regionale Perrino, delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.
Il pm, a conclusione dell’istruttoria, molto vivace, ha chiesto l’assoluzione dell’imputato e il Tribunale, accogliendo la richiesta conclusiva del difensore dell’imputato, lo ha assolto.
Redazione