Responsabili a vario titolo del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in Basilicata, a Potenza, tre persone con precedenti di Polizia, sono state arrestate all’alba di oggi, giovedì 27 settembre, dagli agenti della Squadra Mobile – Sezione Narcotici della Questura del capoluogo lucano.
A finire in via Appia 175, presso la “Casa Circondariale Antonio Santoro”, Orazio Antonio Colangelo, di anni 57, Giuseppe D‘Affuso, di anni 49 e Franco Raffaele Rufrano di anni 52, grazie alcune rivelazioni rese da un corriere di droga di origini potentine, di cui non ne è stato rivelato il nome, dalle quali è emerso anche il suo coinvolgimento in un traffico di sostanze stupefacenti dalla Puglia sino alla Basilicata.
Gli arresti sono scaturiti a seguito di indagini dirette dalla D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia), condotte dal personale della Polizia di Stato anche con l’utilizzo di servizi tecnici d’intercettazione e disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza.
Mille euro per ogni viaggio, era la somma proposta al corriere dal suo fornitore di droga che incontrava periodicamente a Cerignola.
Il corriere era stato anche dotato di un’autovettura a lui intestata per poter effettuare periodicamente il trasporto della sostanza stupefacente, nascosta nel vano airbag modificato da come si evince dal video fornito dalla Polizia di Stato.
Dopo i primi viaggi, tuttavia, il fornitore pugliese asserendo di vantare un credito di circa 20 mila euro aveva proposto al pusher di avviare una piazza di spaccio a Potenza, per rimborsarlo di quanto dovuto.
Il giovane, che non intendeva essere ulteriormente coinvolto in attività illecite, aveva da allora iniziato a subire pressioni, nutrendo preoccupazioni per la propria persona e per i suoi familiari tant’è vero che in un’occasione due persone con accento pugliese si erano recate nel capoluogo lucano, presso il suo rione, per chiedere informazioni sulla sua persona.
Le successive investigazioni hanno evidenziato che i tre presunti colpevoli, arrestati oggi, erano, sembra, coinvolti al recupero del denaro relativo al debito contratto nei confronti del fornitore pugliese.
Infatti, da settembre 2017 a febbraio scorso, hanno costretto la vittima, anche sotto la minaccia di atti ritorsivi in danno della incolumità personale sua e dei suoi familiari, a consegnare in più tempi la somma di 1200 euro in contanti e addirittura di due assegni dell’importo ognuno di 500 euro, quale parte del debito contratto per l’acquisto della sostanza stupefacente.
Nel mese di settembre 2017, il pusher potentino ha subito una prima aggressione da parte di D’Affuso e Rufrano, i quali, il successivo mese di dicembre, organizzarono una seconda spedizione punitiva nei suoi confronti che finì schiaffi e pugni, all’interno del comitato di quartiere rione Lucania, con la presunta complicità del presidente Colangelo, dove il Rufrano picchiò il giovane e fu accompagnato da una persona armata di pistola che a suo dire non ne conosceva il nome.
Dai fatti emersi durante l’indagine, appare di particolare rilievo l’esistenza di forti sinergie fra i gruppi criminali lucani e quelli operanti in territorio foggiano, come emerso in precedenti indagini, nella zona del Vulture-Melfese ma anche nella città di Potenza, come informa in una nota stampa inviata in redazione dal Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, dott. Francesco Curcio.
Intanto, il Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, ha espresso forte apprezzamento e viva soddisfazione per la brillante operazione eseguita dalla Squadra Mobile della locale Questura ed ha manifestato personalmente al Questore di Potenza, Alfredo Anzalone, il proprio compiacimento per l’importante azione di Polizia Giudiziaria e che, a quelle recentemente svolte dalle altre forze dell’ordine, si pone nella scia di una costante e sinergica attività di repressione del crimine, con riferimento alla lotta al traffico di stupefacenti.
Rocco Becce
Direttore Editoriale