Evasioni fiscali, falsi poveri e sfarzo di persone che sono al limite della legalità, queste sono alcune situazioni che le forze dell’ordine combattono quotidianamente in un Paese dove le maglie della giustizia sono molto ampie e per tutti i gusti con situazioni legate allo spaccio di droga in primo piano.
La riforma della giustizia potrebbe essere un modo per sistemare i delinquenti incalliti di cui un pò ovunque ne siamo circondati anche in base alle tantissime notizie di cronaca che quotidianamente pubblichiamo e che i tanti cronisti seguono puntualmente per anni nelle aule dei tribunali intasate di cause di ogni tipo e soldi buttati da cittadini che reclamano un loro diritto.
La domanda che spesso ci facciamo è del perchè di tutto questo e, chissà, quanto potrà arrivare qualche miglioramento sul delicato problema legislativo.
Nel frattempo, ritorniamo a ciò accaduto nei giorni scorsi in Basilicata, in Val d’Agri.
La Tenenza della Guardia di Finanza di Viggiano, in provincia di Potenza, nell’ambito delle attività finalizzate alla lotta all’evasione fiscale ed al sommerso d’azienda, ha individuato un professionista, operante in un comune della Val d’Agri nel settore dell’assistenza sociale, che ha nascosto al fisco circa 170mila euro di compensi, la solita storia che si ripete un pò ovunque.
La persona coinvolta in questo altro caso è stata individuata attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso all’amministrazione finanziaria, che ha consentito una mirata e preordinata attività di controllo scaturita da significativi elementi di pericolosità fiscale, individuati sulla base dell’attività d’intelligence, dell’analisi di rischi e del controllo economico del territorio.
In particolare, il contribuente, sottoposto a verifica fiscale, ha svolto la propria attività professionale nei confronti di Enti pubblici, per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017 e, pur ricevendo le previste Certificazioni Uniche relative ai compensi percepiti, non ha presentato le prescritte dichiarazioni dei redditi ai fini delle Imposte Dirette e dell’I.V.A., risultando, così, un evasore totale.
Rocco Becce
Direttore Editoriale