In Puglia, a Lecce, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Potenza, nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano, svolta in circa 4 mesi e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo pugliese, su favori e prestazioni sessuali, sono finiti in carcere a Potenza, nella mattinata di oggi, giovedì 6 dicembre, il pm Emilio Arnesano, in servizio presso la locale Corte d’Appello e il Dirigente dell’ASL di Lecce, Carlo Siciliano.
Nello stesso procedimento sono finiti agli arresti domiciliari i tre dirigenti dell’Asl di Lecce, Ottavio Narracci, direttore generale, i due dirigenti, Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo e l’avvocato Benedetta Martina, mentre è stato ordinato il divieto di dimora a Lecce all’avvocato Salvatore Antonio Ciardo, tutti accusati di corruzione in atti giudiziari, induzione a dare o promettere utilità a pubblico ufficiale e abuso di ufficio.
Inoltre, è stato disposto il sequestro di un’imbarcazione, di 18mila e 400 euro e di una piscina, oggetto di un procedimento penale, di pertinenza di Giorgio Trianni, e di probabile mercimonio tra Arnesano e Trianni.
Le intense investigazioni svolte, oltre a far riscontrare l’ipotesi delittuosa, originarlamente venuta in risalto per un provvedimento di dissequestro della piscina con successiva richiesta di archiviaztone della notizra di reato, in cambio di un soggiorno con annesse battute di caccia offerte dal Trianni all’Arnesano, facevano anche emergere, un ampio spettro di delitti commessi con abuso e vendita delle proprie funzioni da parte del magistrato.
Il Sostituto Procuratore Arnesano, con modalità che le indagini mostravano come continue e stabili, risultava protagonista, sulla base di un compendio indiziario ritenuto grave dal GIP di Potenza, di ulteriori episodi di corruzione.
Infatti, l’Arnesano, come emerso dalle investigazioni e relative intercettazioni, vendeva, in più procedimenti, l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali ed altri favori.
Arnesano, con la finalità di ottenere ln cambio prestazioni sessuali tanto dall’avv. Martina che dalla Nestola, ha contattato l’avv. Ciardo, componente della Commissione d’esame per avvocato, presso la Corte d’Appello di Lecce, concordando un incontro presso il suo ufficio, al quale parteciparono anche il Ciardo e la Nestola, nel corso del quale furono definite le domande che sarebbero state poste alla candidata in sede di prova orale, poi, in effetti, superata.
In cambio di questo, ma anche di altri suoi interventi, Arnesano riceveva diverse utilità, in primo luogo favori di carattere economico.
Infatti, Siciliano, gli aveva venduto un’imbarcazione di 12 metri ad un prezzo di gran lunga inferiore a quello di mercato, accettando, tra l’altro, un pagamento in mazzette di denaro contante, sulla cui ongine sono ancora in corso accertamenti, indicando nell’atto di acquisto un prezzo simbolico non corrispondente a quello realmente pagato.
Per questo, ma anche per altri favori ottenuti da altri dirigenti ASL, Arnesano si era impegnato in qualità di pm di udienza a favorire l’amico in fase di strategia processuale per far ottenere l’assoluzione al Naracci, accusato di peculato innanzi al Tribunale di Lecce, che, poi, riusciva ad avere, come informa in una nota stampa il Procuratore Capo della Repubblica di Potenza, dott. Rocco Curcio.
Rocco Becce
Direttore Editoriale