È finita la spavalderia utilizzata in tutti i modi da un presunto clan criminale, capeggiato da Schettino Gerardo, ex Carabiniere, già detenuto, con la sua base operativa in Basilicata, a Scanzano Jonico e Policoro, in provincia di Matera.
All’alba di questa mattina, lunedì 4 febbraio, i militari dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del ROS, a conclusione di indagini coordinate dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura della Repubblica di Potenza, diretta dal dott. Francesco Curcio, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale in carcere e ad arresti domiciliari, emessa nei confronti di 21 indagati durante un’operazione denominata “Centouno“.
I provvedimenti restrittivi rappresentano l’epilogo dell’indagine che aveva portato lo scorso ottobre ad altre 25 misure cautelari contro lo stesso gruppo mafioso denominato “Clan Schettino“.
Tutti gli indagati sono responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione di stampo mafioso dedita principalmente al racket delle estorsioni a danno di imprenditori agricoli ed edili del metapontino ed allo spaccio di stupefacenti ma che si occupavano anche di altro.
Infatti, il gruppo si preoccupava anche di piccole liti condominiali, inneggiando le loro azioni, con armi in pugno, sui social network anche con brani musicali e video di cantanti neomelodici a sequenze criminali in stile “Gomorra“.
E ancora, sostituendosi allo Stato, sopratutto a Scanzano Jonico dove non era presente una commissariato della Polizia di Stato o una Comando Stazione dei Carabinieri, tutelavano le varie problematiche dei loro amici che denunciavano torti subiti non alle forze dell’ordine ma al gruppo malavitoso che aveva preso pieno potere in zona e dintorni.
Il territorio interessato in questi ultimi tempi dalla presunta organizzazione criminale, con contatti malavitosi in Puglia e Calabria, è stato quello della costa jonica lucana ed il periodo sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori ha riguardato dall’anno 2016 fino ad arrivare allo scorso mese di gennaio.
I principali reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere di stampo mafioso; spaccio di sostanze stupefacenti, incendio e danneggiamento a seguito di incendio; minaccia aggravata dal metodo mafioso aggravato dall’estorsione aggravata dal metodo mafioso; detenzione e porto illegale di armi; tentato omicidio aggravato e lesioni personali.
L’attività investigativa, si è sviluppata mediante intercettazioni telefoniche, pedinamenti, perquisizioni e sequestri, anche con arresti in flagranza di reato, ed ha permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale a tutti gli effetti.
In esito alle complesse investigazioni è stato possibile fare piena luce, inoltre, su diversi attentati di natura incendiaria ed alcune vicende estorsive consumatesi negli ultimi anni a danno di imprenditori del metapontino.
Inoltre, è stato possibile ricostruire le fasi di diversi conflitti fra il clan ed altre organizzazioni criminali operanti sul territorio, sfociati anche in omicidi, aggressioni e sparatorie nella pubblica via.
I dettagli dell’operazione sono stati forniti nel corso della mattina, durante una conferenza stampa, svoltasi presso gli uffici della Procura della Repubblica del capoluogo lucano, al quarto piano del Palazzo di Giustizia, in via Nazario Sauro.
Tra i presenti, oltre al Procuratore Capo, Francesco Curcio, il Sostituto Procuratore Anna Gloria Piccininni, il Vice Comandante nazionale dei ROS, il Colonnello Giancarlo Scafuri, il Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Matera, il Maggiore Francesco Antico, Comandante dei ROS di Potenza e il Capitano Chiara Crupi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Policoro.
Tra le persone raggiunte dalle misure cautelari, 9 sono rinchiuse in diverse case circondariali italiane, 8 sono state sottoposte agli arresti domiciliari, 3 all’obbligo di dimora ed 1 all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Questi sono i nomi del capo e dei componenti del gruppo criminale, mentre gli investigatori stanno ancora indagando su altri fatti legati al clan per ora sconfitto e senza alcun latitante.
Schettino Gerardo, ex Carabiniere, capo e promotore del sodalizio, nato a Viggianello (PZ) il 25.10.1964, attualmente detenuto in Sicilia, nel carcere di Agrigento;
Porcelli Domenico, organizzatore del sodalizio, nato a Bitritto (BA) il 25.11.1973, attualmente detenuto in Sardegna, nel carcere di Nuoro;
Schettino Giuseppe, nato a Bari il 28.2.1988, figlio di Schettino Gerardo, attualmente agli arresti domiciliari a Scanzano Jonico (MT);
Catalano Alessandro, nato a Bari il 16.9.1991, residente a Scanzano Jonico (MT), genero di Schettino Gerardo, agli arresti domiciliari;
Cirelli Giuseppe, nato a Policoro (MT) il 5.2.1990, residente a Scanzano Jonico (MT), agli arresti domiciliari;
Capece Giuseppe, nato a Santeramo in Colle (BA) il 10.1.1990, residente a Scanzano Jonico (MT), agli arresti domiciliari;
Corrado Vittorio, nato a Stigliano (MT) il 25.7.1986, residente a Scanzano Jonico (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Fittipaldi Leonardo, nato a Policoro (MT) il 28.11.1987, residente a Scanzano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora;
Iannuzziello Leonardo Rocco, nato a Policoro (MT) il 27.9.1997, residente a Scanzano Jonico (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Latronico Giuseppe, nato a Policoro (MT) il 03.2.1963, residente a Potenza, attualmente agli arresti domiciliari a Pignola (PZ);
Marone Daniele, nato a Pisticci (MT) il 10.10.1984, residente a Scanzano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora;
Melodia Domenico Ventura, nato in Germania il 4.4.1974, residente a Matera, agli arresti domiciliari;
Moraniello Myriam, nata a Policoro (MT) l’1.5.1980, agli arresti domiciliari;
Ventimiglia Nicola, nato a Chiaromonte (PZ) il 4.12.1990, residente a Policoro (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Wilk Lukasz Marcin, detto “Luca”, nato a Chrzanow (Polonia) il 10.9.1996, residente a Policoro (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Wilk Mateusz Jakub, detto “Matteo”, fratello di Lukasz, nato a Chrzanow (Polonia) il 23.9.1997, residente a Policoro (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Cuppone Francesco, nato a Policoro (MT) il 4.10.1984, residente a Scanzano Jonico (MT), attualmente detenuto nel carcere di Potenza;
Di Domenico Piero, nato ad Avellino il 3.4.1967, residente a Pisticci (MT), in carcere a Melfi (PZ);
Lopatriello Mario, nato a Pisticci (MT) il 22.8.1970, in carcere a Melfi (PZ);
Castelluccio Giovanni, nato a Policoro (MT) il 31.5.1987, sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G.;
De Paola Salvatore, nato a Policoro (MT) il 25.10.1992, residente a Montalbano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora.
Rocco Becce
Direttore Editoriale