In Basilicata, nel carcere di Melfi, in provincia di Potenza, nella mattinata di oggi, mercoledi 3 aprile, la Polizia Penitenziaria ha trovato un cellulare in una cella.
Cinque giorni addietro era accaduto un fatto simile.
Infatti, durante una perquisizione fu trovato un’altro cellulare e della droga, in possesso di un detenuto pugliese.
Durante un’attività info-investigativa scaturita proprio dal precedente ritrovamento, durante una perquisizione ordinaria al reparto 4^ sezione dell’Alta Sicurezza, il personale di Polizia Penitenziaria ha rinvenuto all’interno di una bomboletta di gas, inserita sotto l’apposito fornellino, apparentemente funzionante, un altro telefonino di piccole dimensioni con relativo caricatore.
Il fornellino del tipo consentito, si trovava in una camera detentiva dove era ristretto un detenuto sempre di origine pugliese con condanna definitiva 2028.
A segnalarlo in un comunicato stampa è la “UILPA Polizia Penitenziaria” di Basilicata che ha espresso piena soddisfazione agli agenti in servizio congratulandosi con tutto il personale interessato nell’operazione.
“Questo nonostante le annose difficoltà interne che affliggono il sistema carcerario – si legge anche nella nota che aggiunge – con problematiche che vanno dalla carenza di personale ai doppi carichi di lavoro, ma nonostante ciò, i Baschi Blu riescono, loro malgrado, ad assicurare come sempre l’ordine e la sicurezza nell’Istituto penitenziario della città federiciana”.
Intanto, sono in corso ulteriori attività investigative per risalire alle modalità di introduzione dei telefonini e della sostanza stupefacente.
Rocco Becce
Direttore Editoriale