Dopo 103 denunce-querele presentate in Basilicata, nella provincia di Potenza, da altrettanti risparmiatori, nei confronti della “Banca Apulia Spa“, controllata dalla “Veneto Banca Spa“, i militari della Guardia di Finanza del capoluogo lucano, insieme al personale della Polizia Giudiziaria delle Fiamme Gialle della locale Procura della Repubblica, nella mattinata di oggi, giovedì 27 giugno, hanno dato esecuzione a 4 ordinanze cautelari di sospensione dalle funzioni e notificato 39 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti funzionari.
Tutti sono indagati per truffa aggravata e continuata, nei confronti dei propri clienti, per una cifra di oltre 5 milioni e 326mila euro.
I querelanti avevano sottoscritto strumenti finanziari, emessi dall’istituto di credito trevigiano, i cui valori nominali e quelli prospettati, all’esito delle indagini, sono risultati, da una consulenza tecnica svolta dalla Banca d’Italia, del tutto sproporzionati agli effettivi valori di mercato.
Dalle indagini è anche emerso che dirigenti e funzionari, con raggiri elementari, intendevano solo mettere al sicuro, con un investimento a basso rischio, i risparmi di una vita, agli ignari clienti nel quinquennio successivo all’anno 2009.
In questo modo, è stato evidenziato dagli investigatori, che si è realizzato una violazione ed elusione della normativa di settore sul collocamento dei prodotti finanziari, ed eluso le garanzie previste dalla Direttiva Europea MIFID, consigliando, di volta in volta, agli ignari clienti, l’acquisto di azioni-obbligazioni convertibili, emesse e, poi, collocate sul mercato da Banca Apulia Spa.
Per questo, gli stessi acquirenti sono stati indotti in errore, in ordine all’assenza di rischio delle operazioni ed alla circostanza che le stesse garantissero adeguati dividendi e guadagni in conto capitale, di fatto procurando, così, nel tempo, per ogni singolo episodio, alla “Veneto Banca Spa”, un ingiusto profitto.
Per comprendere la dimensione della truffa e l’entità del danno di ciascun risparmiatore, è stato precisato, durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina, presso gli uffici della locale Procura, alla presenza del Procuratore Capo, dott. Francesco Curcio, della pm, Sarah Masecchia e dal Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza, della Guardia di Finanza, il Ten. Col. Costantino Russo, nella foto, che a fronte di azioni acquistate al valore ciascuna di 40 euro, i risparmiatori, alla fine, si sono ritrovati con azioni “carta straccia”, che sul mercato avevano un valore di appena 0,10 euro ciascuna.
I reati, prossimi alla prescrizione, hanno visto alcuni clienti perdere nel tempo anche somme che si aggirano sulle 250mila euro.
Insomma, anche in Basilicata, qualcosa incomincia a muoversi contro le lobby bancarie.
Proprio in questi giorni, avevamo intenzione di occuparcene, e lo faremo sicuramente, dopo alcune segnalazioni arrivate in redazione da clienti di Potenza, “martoriati” dalle banche da interessi, e avvisati periodicamente con telefonate effettuate da funzionari per rientrare in fidi scoperti, anche della somma di appena 60 euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale