In Basilicata, a Potenza, nella mattinata di ieri, mercoledì 10 luglio, presso il “Mobility Center“, in via Nazario Sauro, si è tenuto il primo Consiglio comunale, dopo le ultime elezioni amministrative e il ballottaggio tenutosi nella città lucana, rispettivamente nei giorni scorsi del 26 maggio e 9 giugno.
Questo è il resoconto giornalistico inviato in redazione da Marco Fasulo, Addetto Stampa del Comune.
Il Consiglio comunale si apre alle 10,05 con l’appello pronunciato dalla Segretaria comunale Angela Stolfi.
Il consigliere Rocco Vincenzo Bernabei, nella sua qualità di consigliere più anziano in Aula, presiede l’inizio dei lavori.
Primo punto all’ordine del giorno è l’articolo 41 commi 1, 2 e 64 del dlgs 267/2000, articoli 16 e 29 comma 4 dello Statuto: esame della condizione degli eletti.
Bernabei prosegue spiegando l’iter seguito per l’adempimento di quanto previsto dall’oggetto.
La delibera posta in votazione viene approvata all’unanimità.
Seconda delibera è quella che prevede il giuramento del neo sindaco della “Lega”, Mario Guarente, così, come riportato dall’articolo 50 comma 11 del d.lgs. 267/2000: “Giuro lealmente di osservare la Costituzione italiana”.
Lo stesso chiede all’Assemblea di osservare un minuto di silenzio per ricordare il giovane potentino Francesco Telesca, scomparso recentemente dopo mesi di agonia e Francesco Tammone agente della Polizia di Stato, morto durante l’adempimento del proprio dovere 23 anni fa.
Il consigliere Antonio Di Giuseppe propone una sospensione di 30 minuti per discutere lo svolgimento dei restanti lavori consiliari.
Il consigliere Vincenzo Telesca si pronuncia a favore della proposta, il consigliere Michele Napoli chiede un’inversione dell’ordine del giorno.
La proposta è approvata a maggioranza con il voto contrario dei consiglieri Tramutoli, Giuzio, Fuggetta e Smaldone, astenuti Pergola e Falconeri.
Approvata anche la sospensione della seduta per 30 minuti, con l’unica astensione del consigliere Pergola.
Alla ripresa dei lavori si procede con la votazione per l’elezione del Presidente del Consiglio comunale.
Non raggiungendo alcun candidato la maggioranza qualificata richiesta pari ai tre/quarti la votazione sarà ripetuta nel corso della prossima seduta consiliare.
Il sindaco illustra all’Assemblea la composizione della Giunta comunale e che i successivi punti all’ordine del giorno, così, come deciso da maggioranza e opposizione durante l’interruzione, vengano rinviati alle prossime sedute per consentirne l’insediamento delle Commissioni Consiliari Permanenti, così, da dare l’opportunità ai consiglieri di conoscere e analizzare i provvedimenti che si vanno a porre in votazione.
Intervengono i consiglieri Telesca, Rotunno, e Tramutoli, chiedono che si possa procedere con incontri informali nel corso dei quali discutere i provvedimenti, anche perchè la nomina dei presidenti delle Commissioni Consiliari Permanenti è successiva alla nomina del Presidente del Consiglio comunale.
L’assessore al Bilancio, Giuseppe Giuzio spiega i provvedimenti riportati nelle delibere inserite nell’ordine del giorno che riguardano la delega a lui affidata, illustrando come si tratti in un caso di una mera comunicazione e negli altri due di ratifiche di variazioni di bilancio che necessitano del pronunciamento del Consiglio entro le date del peossimo 22 luglio e del 6 agosto.
Il consigliere Michele Napoli chiede che il metodo del condivisione sia quello da applicare per giungere alla definizione dell’Ufficio di Presidenza e di tutti gli altri adempimenti prodromici all’inizio del lavoro vero al quale i potentini ci hanno chiamati eleggendoci in questa prestigiosa assise.
Sulla condivisione si pronuncia la consigliera Bianca Andretta che coglie l’apertura della maggioranza nell’aver voluto la presenza della minoranza al primo tavolo di confronto che si è svolto durante la sospensione dei lavori odierni.
Il consigliere Antonio Di Giuseppe interviene invitando tutti, maggioranza e opposizione alla correttezza dei rapporti, “anche se ritengo che la carica del presidente del Consiglio debba essere assegnata alla maggioranza”.
Il consigliere Falconeri interviene ricordando che la nomina del presidente, “che è un ruolo di garanzia, dovrebbe sfuggire alle logiche partitiche”.
Il consigliere Tramutoli fa un appello alla responsabilità di tutti, anche affinchè “il Consiglio abbia il prima possibile la piena operatività”.
Il consigliere Gianmarco Blasi evidenzia che “l’apertura c’è già stata anche con la riunione appena tenuta, e non ho motivo di credere che il dialogo non prosegua”.
Il consigliere Rocco Pergola nel suo intervento indica come il confronto riguardo all’individuazione del Presidente del Consiglio sia l’unica strada da percorrere, “come opposizione vigileremo anche riguardo alle scelte programmatiche che si andranno a porre in essere, scelte che speravo di poter ascoltare dal sindaco già nella seduta odierna”.
La consigliera Angela Blasi metterà al primo posto del suo operato il concetto della responsabilità.
Interventi dei consiglieri Fabio Dapoto e Pierluigi Smaldone con i quali rispettivamente pongono l’accento sull’apertura alla minoranza da parte della maggioranza e alla volontà di operare realmente per il bene comune.
Il consigliere Giuliano Velluzzi sottolinea “l’importanza del ruolo affidatoci dai cittadini in qualità di Consiglieri comunali di questa città”.
Il consigliere Francesco Giuzio evidenzia l’attenzione che si porrà al rispetto dei principi costituzionali.
La consigliera Rosa Lamonea da parte sua invita tutti i consiglieri a considerare quanto arduo sia il compito “che la città ci ha assegnato e l’apertura del Sindaco alla minoranza è una novità importante”.
La consigliera Ilaria Telesca parla di passione “che ci ha contraddistinto in campagna elettorale e che mi auguro che permanga anche nei prossimi 5 anni”.
“Un segnale di apertura – spiega il sindaco Guarente – che abbiamo dato alla minoranza accordando un rinvio della discussione di provvedimenti che avremmo potuto approvare in forza dei numeri che abbiamo in Consiglio.
Tale apertura però non dia adito ad atteggiamenti che provino a rendere merce di scambio anche la nomina dell’Ufficio di Presidenza.
La relazione programmatica non è stata presentata unicamente per attendere l’individuazione degli organi Istituzionali che contribuiranno a rendere concreta l’azione amministrativa.
Il cambio generazionale, non è solo un tema legato all’età, ma deve comportare un cambio di passo politico nell’azione che l’amministrazione porterà avanti”.
L’assemblea comunale vota dunque il rinvio degli altri punti iscritti all’ordine del giorno con l’eccezione della comunicazione ai sensi dell’articolo 175 comma 5 del D.Lgs n.267/2000 e successive modificazioni e integrazioni, in merito alla delibera di Giunta comunale n.174 del 13 maggio 2019 avente a oggetto il ‘Bilancio di previsione 2019/2021, prima variazione di cassa (articolo 175 c. 5/bis lettera d).
Alle ore 13,10 il presidente pro tempore Bernabei dichiara chiusa la seduta.
Intanto, si sono riaccesi i toni della campagna elettorale sulla scelta del Presidente del Consiglio comunale.
“E’ fondamentale che l’elezione dell’Ufficio di Presidenza sia condivisa quanto più possibile da tutte le forze politiche e che, inoltre, la figura del Presidente dell’Assise deve essere necessariamente individuata tra i consiglieri di maggioranza”.
È quanto affermato in questa occasione, in una nota stampa inviata in redazione dall’Ufficio Stampa di IDEA.
Il consigliere comunale e capogruppo, Antonio Di Giuseppe si è fatto portavoce anche insieme agli altri due suoi colleghi di IDEA, Vittoria Rotunno e Michele Beneventi.
Compatti i tre consiglieri nel ribadire l’importanza delle elezioni, così, motivata da Di Giuseppe che in merito sottolinea “l’opposizione potrà certamente rivendicare, per uno dei consiglieri che la compongono, la nomina del vice Presidente al fine di garantire un’equa rappresentanza per tutti, che possa agire nell’interesse della collettività e autonomamente rispetto all’amministrazione”.
Quello che i consiglieri auspicano è certamente il dialogo ma senza sovvertirne le regole.
Infatti, Di Giuseppe, conclude dicendo che “non si può credere di sovvertire, a tutela del proprio interesse politico, una consuetudine inaugurata e perpetuata proprio da quella sinistra che oggi vorrebbe cambiare le regole”.
Redazione