In Basilicata, a Potenza, un prelievo di fegato su una paziente 70enne, di Tito, a pochi chilometri dal capoluogo lucano, stroncata da un’emorragia cerebrale, è stato eseguito nell’Uoc di Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza.
Il fegato è stato destinato a Roma, dove è in corso il trapianto su di un paziente di 60 anni.
I reni della donna non sono stati prelevati solo per mancanza di compatibilità con altri riceventi idonei.
Un sincero ringraziamento, unito al più sentito cordoglio, è stato espresso ai familiari della donna dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale, dott. Massimo Barresi e da tutto il personale, per la generosità e nobiltà d’animo della donna per il dono finale degli organi.
Nei giorni scorsi altri eventi di grande importanza erano stati portati a termine in modo eccellente al San Carlo, come informa una nota stampa inviata in redazione.
Il 18 giugno, arriva al Pronto Soccorso una paziente con un pezzo di cute distaccato intorno all’ombelico.
Sembra essere una parte di una PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), applicazione endoscopica di una sonda, che collega lo stomaco all’esterno, attraverso la quale si somministra il cibo, posizionata circa 20 anni prima per un pregresso problema neurologico.
A evidenziare la presenza del corpo estraneo nello stomaco di una donna di 62 anni è una gastroscopia d’urgenza che rileva un pezzo di tubo largo circa 2,5 centimetri e lungo circa 6 centimetri, appartenente alla PEG posizionata in un intervento subito dalla donna.
Inutili i tentativi di rimozione, la manovra, infatti, non è praticabile perché dopo il precedente ricovero la paziente aveva avuto una tracheostomia con restringimento della parte alta della faringe.
La donna viene portata in sala operatoria e assistita da due anestesisti, senza essere intubata.
Il dott. Angelo Sigillito, direttore della Struttura complessa interaziendale di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva effettua una nuova gastroscopia che conferma la presenza del corpo estraneo e l’impossibilità di estrarlo dalla bocca.
Vista la complessità del caso, si decide di effettuare una doppia procedura endoscopico-chirurgia.
Con grande difficoltà il dott. Sigillito riesce a intravedere nello stomaco il punto di passaggio della vecchia procedura e dall’interno passa un catetere da estrazione verso l’esterno, con il quale riesce ad afferrare il corpo estraneo, mentre il chirurgo, il dott. Giuseppe Tramutola effettua una incisione cutanea di solo 1,5 cm, grazie alla quale sotto visione endoscopica riesce ad estrarre il tubo.
Dall’interno, il dott. Sigillito con 6 clips metalliche chiude ferita interna, mentre il chirurgo Tramutola sutura la cute con due punti.
La paziente dopo 48 ore si è alimentata senza alcune complicanze legate alla procedura.
Il 3 luglio le liste di attesa per le prestazioni erogate al San Carlo di Potenza sono state completamente abbattute.
In meno di 100 giorni, il 100% delle prestazioni nel mirino del Piano nazionale per il governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021 è rientrato nei tempi previsti.
“Impegno, determinazione, grande lavoro di squadra, scelte coraggiose, e infine, come extrema ratio, anche il blocco dell’attività intramoenia”: è il modello “San Carlo” è stato messo a punto con concreti risultati.
Al Presidio Ospedaliero San Carlo di Potenza, al 29 giugno 2019 tutti e 30 gli ambulatori monitorati sono risultati nei tempi (100%); al 3 giugno 2019 erano nei tempi 21 (70%); all’11 aprile 2019, erano nei tempi 11 (37%).
Al Presidio Ospedaliero di Pescopagano, al 29 giugno 2019 su 3 ambulatori monitorati, 2 sono risultati nei tempi (67%), stessa situazione rispetto al 3 giugno 2019.
All’11 aprile 2019 su 3 ambulatori monitorati, solo 1 era nei tempi (33%).
Al Presidio Ospedaliero di Melfi, al 29 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 5 sono risultati nei tempi (56%), al 3 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 7 risultati nei tempi (78%), all’11 aprile 2019, solo 3 erano nei tempi (33%).
Al Presidio Ospedaliero di Lagonegro, al 29 giugno 2019 su 12 ambulatori monitorati, 8 risultati nei tempi (67%), al 3 giugno 2019 su 12 ambulatori monitorati, 5 risultati nei tempi (42%), all’11 aprile 2019, erano nei tempi 4 (33%).
Al Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri, al 29 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 7 risultati nei tempi (78%), al 3 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 4 risultati nei tempi (44%), all’11 aprile 2019, erano nei tempi 3 (33%).
Complessivamente, invece, su tutte le prestazioni erogate dall’AOR San Carlo e dai suoi presidi (comprensive quindi sia di quelle monitorate da PNGLA, sia di quelle non rientranti nei controlli ministeriali), che sforavano i tempi di attesa fissati, si è registrato al 29 giugno 2019 un abbattimento pari al 64% a fronte di un 47% all’avvio di aprile dei monitoraggi.
Quindi, anche il complesso delle prestazioni ha registrato un netto miglioramento in tutta l’Azienda.
In particolare, procede il trend positivo a Potenza, dove al 29 giugno 2019 sono stati monitorati 45 ambulatori, 29 dei quali sono risultati nei tempi per una percentuale del 64%.
Bene anche Villa d’Agri (83%), Lagonegro (67%) e Pescopagano (67%).
Qualche criticità permane ancora sul presidio di Melfi (46%).
Un miglioramento delle performance aziendali che si traduce anche nello sblocco dell’intramoenia per alcune unità operative che avevano sforato i tempi di attesa massimi individuati dalla Regione e che in seguito alla rimodulazione voluta dalla Direzione generale anche alla luce del Piano nazionale per il governo delle liste di attesa, sono rientrate nelle linee fissate dal Ministero della Salute.
In particolare, per il “San Carlo” di Potenza si tratta di cardiologia, endoscopia digestiva, ostetricia e ginecologia e radiologia.
Permane, invece, il blocco per chirurgia, ematologia e neurochirurgia e scatta lo stop all’intramoenia anche per reumatologia e urologia.
Questa la situazione dei Presidi.
A Melfi, scatta lo stop per cardiologia, endoscopia digestiva e radiologia.
A Villa d’Agri, rientrano endoscopia digestiva, chirurgia e medicina mentre rimangono bloccate ginecologia e ortopedia.
A Lagonegro, rimane il blocco per chirurgia ed endoscopia, mentre vengono sbloccate pneumologia, ortopedia e urologia.
E, infine, a Pescopagano, c’è ancora lo stop per radiologia.
Il 9 luglio sono arrivati dall’Ungheria, dal Canada e dalla Turchia per arricchire le proprie competenze confermando che l’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza è fortemente attrattiva anche a livello internazione.
Attualmente sono in tre, tra medici e ricercatori stranieri, da Budapest, Ottawa e Istanbul, che hanno scelto di venire a formarsi nelle Unità operative di eccellenza dell’Azienda Ospedaliera Regionale.
“Per trattenere i giovani lucani – ha ribadito il Direttore generale, dott. Massimo Barresi – bisogna prima di tutto essere attrattivi e investire sulle nostre punte di diamante, e il primo passo è farci conoscere, accogliere le menti migliori e offrire loro l’opportunità di crescere in un contesto favorevole”.
Si tratta del dott. Adam Nagy, di 26 anni, ricercatore dell’Università di Budapest, venuto a Potenza per seguire un importante progetto di ricerca, sullo studio genetico dei pazienti che sviluppano infezioni dopo interventi cardiochirurgici, promosso dalla UOC di Cardioanestesia, diretta dal dott. Giuseppe Pittella, e dal Dipartimento di Scienze dell’Università di Basilicata (Gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Biagio Martelli).
Il progetto di ricerca, coordinato dal dott. Gianluca Paternoster, vede partecipare altri giovani professionisti e ricercatori del Laboratorio di Microbiologia (dott.ssa Teresa Lopizzo) e della UOC di Ematologia (dott.ssa Sara Pascale) dell’AOR “San Carlo” in collaborazione con l’Università di Basilicata.
La dott.ssa Marie Jo Plamondon, di 38 anni, dell’Università di Ottawa (Canada) ha scelto l’UOC di Cardioanestesia del “San Carlo” per una fellowship, con frequenza volontaria per approfondire le proprie conoscenze in cardioanestesia grazie ad un programma di accreditamento europeo.
Le tecniche innovative e l’approccio multidisciplinare nel trattamento clinico dei pazienti hanno rappresentato la motivazione principale della sua scelta di venire in Basilicata.
È arrivata a giugno al Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, diretto dalla dott.ssa Angela Padula, eccellenza del “San Carlo” riconosciuta a livello internazionalenell’assistenza di pazienti lucani e di extra regione, la dott.ssa Duygu Temiz Karadag, di Istanbul (Turchia), di 38 anni.
Si fermerà a Potenza fino a settembre prossimo, con un possibile prolungamento ad un anno.
Medico reumatologo in un ospedale della Turchia si occuperà, al fianco della dott.ssa Giuseppina Abignano, dell’èquipe del Dipartimento lucano, di Sclerosi Sistemica per uno stage formativo in Italia voluto dalla società scientifica turca.
La Sclerosi Sistemica è una malattia rara multi organo che causa disabilità e aspettativa di vita ridotta dei paziente nelle forme più aggressive.
La casistica trattata dal Centro di reumatologia del “San Carlo” è di circa 250 pazienti tra lucani ed extraregionali.
Il Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata si conferma esempio d’eccellenza per la diagnosi e il trattamento di malattie reumatiche croniche come l’Artrite Reumatoide e le Spondiloartriti Sieronegative, la malattia di Behçet e le Vasculiti, la Sclerosi Sistemica e le Miositi.
Al congresso annuale europeo di Reumatologia di Madrid 2019 (Eular) sono stati accettati 9 lavori, di cui 6 sono stati presentati e 4 con collaborazioni internazionali.
Lo scorso 10 luglio, Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale, dott. Massimo Barresi, aveva nominato Direttore Sanitario il dott. Rosario Sisto, Direttore della SOC (Struttura Organizzativa Complessa) “Distretto Tagliamento” dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria AAS5 “Friuli Occidentale” di Pordenone, che è subentrato alla dott.ssa Angela Bellettieri, che ha svolto le funzioni di Direttore Sanitario in via temporanea.
Infine, il 12 luglio, la chirurgia endoscopica e mininvasiva del cervello e la chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo sono le due leve che fanno dell’UOC di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza un centro di riferimento a livello nazionale, suscitando anche l’attenzione della comunità scientifica.
L’articolo e il video tecnico chirurgico dell’intervento eseguito al “San Carlo” dall’èquipe guidata dal dott. Giovanni Vitale, direttore di Dipartimento e dell’Uoc di Neurochirurgia con i giovani neurochirurghi Francesco Di Biase e Giulio Cecchini, hanno trovato spazio sulla più importante rivista scientifica specialistica di neurochirurgia, “Journal of Neurosurgery”.
L’articolo “Fully endoscopic access and resection of hemorrhaged cavernous malformation of the posterior midbrain”, che descrive un caso di cavernoma del tronco encefalico trattato con metodica mininvasiva endoscopica, è stato pubblicato insieme al video nell’ambito di “Neurosurgical Focus Video”, in un numero interamente dedicato ai cavernomi, al fianco di articoli firmati dai più importanti gruppi di neurochirurgia del mondo.
La Neurochirurgia del “San Carlo” prosegue, così, il percorso già avviato negli ultimi anni, indirizzato al perfezionamento e alla creazione di accessi mininvasivi ed endoscopici al cervello, riducendo i rischi di una chirurgia di per sè estremamente delicata.
Il riconoscimento ottenuto è la conferma da parte della comunità scientifica internazionale che la strada seguita dal gruppo di Potenza è l’avanguardia di oggi e probabilmente lo standard di domani.
Di seguito il link per visionare la pubblicazione.
https://thejns.org/video/view/journals/neurosurg-focus-video/1/1/article-pV14.xml
E ancora, il video associato.
https://www.youtube.com/watch?v=j7VTqRO7qd4&feature=youtu.be
Redazione