In Basilicata, a Melfi, in provincia di Potenza, i fratelli, imprenditori agricoli del posto, L. e A.D.G., rispettivamente di 39 anni e 22, già conosciuti alle forze dell’ordine, appartenenti a un clan malavitoso melfitano, ritenuti responsabili di estorsione aggravata e illecita concorrenza con violenza o minaccia, sono stati tratti in arresto e condotti in carcere dai Carabinieri.
L’operazione, che si inquadra nel racket della paglia a livello locale, venuta alla ribalta da alcuni anni, è stata portata a termine all’alba di oggi, martedì 3 settembre, coordinata, a conclusione di indagini, dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano, guidata dal dott. Francesco Curcio e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfl, guidata dal Capitano Carmine Manzi, con l’impiego di 20 unità del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, che si sono avvalsi del supporto di unità cinofile dell’Arma.
Le indagini sono state avviate subito dopo una denuncia presentata lo scorso 24 giugno da un imprenditore agricolo della zona, da anni impegnato nella raccolta della paglia, aggredito violentemente dai fratelli arrestati, suoi concorrenti, che durante un disperato tentativo di fuga, avevano inseguito e speronato il veicolo da lui guidato, bloccandosi nel vile intento solo dopo essersi resi conto che l’uomo stava per raggiungere la vicina Stazione Carabinieri di San Nicola di Melfl.
La paglia, in passato, veniva utilizzata dagli allevatori di bestiame a seguito del moderno impiego nel settore energetico delle biomasse, è divenuta importante fonte di guadagno per gli imprenditori agricoli operanti in tale ambito a seguito della realizzazione di un impianto di biomassa nel vicino comune di Sant’Agata di Puglia, in provincia di Foggia, dove viene conferito il prodotto con significativi guadagni.
Alla base dell’aggressione, dunque, secondo le riscontrate dichiarazioni della parte offesa, vi era la pretesa, poi, realizzatasi, degli indagati di svolgere in esclusiva l’attività di raccolta della paglia, anche su terreni che, nel caso di specie, nel passato e sulla base di pregressi accordi verbali erano stati concessi dal denunciante.
Tutti i dettagli sono stati illustrati durante una conferenza stampa svoltasi nella tarda mattinata di oggi, negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza, al quarto piano del Palazzo di Giustizia, in via Nazario Sauro.
All’incontro con gli operatori dell’informazione erano presenti il Procuratore Capo, dott. Francesco Curcio, il pm, dott.ssa Licia Vivaldi, il Colonnello Nicola Albanese, Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, il Maggiore Maurizio Laurito, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, il Capitano Carmine Manzi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Melfi e il Tenente Costantino Cucciniello, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Melfi
Dunque, è emerso dalle indagini, come spiegato durante la conferenza stampa, che i due fratelli finiti in manette e rinchiusi nel carcere di Melfi, con la complicità di altre due persone, con precedenti di Polizia, attraverso violenza, minaccia ed intimidazione, avevano compiuto atti di concorrenza illecita finalizzati ad alterarne la libera dinamica del mercato ed imporre, nelle loro campagne, il monopolio assoluto nel settore della raccolta e del commercio all’ingrosso della paglia.
Da tener conto, inoltre, che i due indagati, per il solo mese di giugno, avevano già guadagnato la somma di circa 10mila euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale