Nell’ambito della più vasta operazione a carattere nazionale denominata “Low Cost”, utile a scongiurare il commercio illegale di corallo, appartenente in particolare all’ordine della scleractinia spp., protetto tra le specie di App. II della convenzione CITES e quelle in All. B del Reg. CE 338/97, dallo scorso mese di luglio e sino ad ottobre, sono stati effettuati controlli a tappeto sulle attività commerciali a maggior rischio di illegalità.
I militari del Nucleo Carabinieri CITES di Salerno, come informa una nota stampa inviata in redazione nelle ultime ore, hanno denunciato i titolari di due attività commerciali, entrambi di nazionalità cinese, e hanno posto sotto sequestro 56 confezioni di coralli, per un peso lordo complessivo di kg. 6,5 ed emesse sanzioni per complessivi 20mila euro.
L’attività di controllo ha consentito di sequestrare su tutto il territorio nazionale, circa 1.000 pezzi di corallo, del peso complessivo di 130 Kg., appartenenti all’ordine della Scleractinia spp. e deferire all’Autorità Giudiziaria 57 persone, nella maggior parte di nazionalità cinese.
Il danno apportato all’ambiente è gravissimo se si pensa che la velocità di crescita, in condizioni ideali, di questa specie è di circa 4 mm. all’anno e che alcuni coralli prima di essere spezzettati avevano sicuramente una lunghezza superiore ai 15 cm.
Lo sfruttamento commerciale è, insieme alla distruzione degli ambienti naturali, una delle principali concause dell’estinzione e rarefazione in natura di numerose specie.
Il commercio clandestino illegale di specie selvatiche è ancora oggi uno dei traffici illeciti più importanti e redditizi al mondo, dopo quello di droga, armi ed esseri umani.
Donatina Lacerenza
Collaboratore