Si è conclusa nel migliore dei modi la storia raccontata da noi ieri sera, sabato 8 febbraio, che riguardava il 36enne, Naghib, trovato in strada per passare la notte all’addiaccio, come da link qui pubblicato.
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Antonio Parente, interprete “LIS” del capoluogo lucano, subito dopo aver letto la richiesta di aiuto lanciata dal clochard sul nostro giornale, immediatamente ha contattato telefonicamente i consiglieri comunali di “La Basilicata Possibile“, Francesco Giuzio e Valerio Tramutoli, candidato a sindaco della città lucana alle scorse elezioni comunali, che, senza perdere tempo, sono accorsi sul posto, a tarda sera, intorno alle ore 23.50, portando lo stesso presso la struttura di accoglienza locale “Don Tonino Bello“.
Tutto è bene quello che finisce bene, augurandoci, ovviamente, che questi drammatici episodi non accadano mai più, in una città sempre molto attenta all’accoglienza e all’aiuto altrui.
Intanto nei prossimi giorni, in merito, sarà presentata un’interrogazione in consiglio comunale dai componenti del gruppo politico “La Basilicata Possibile” per cercare di dare in futuro aiuti sempre più concreti e immediati a situazioni di questo tipo.
Una gioia davvero incredibile è stata notata sul volto dell’uomo, di origine indiana, che proveniente dalla Campania, si trovava a Potenza, per recarsi in Puglia, dopo alcuni problemi dovuti allo smarrimento dei suoi documenti, ad una relativa denuncia presentata sul posto e, infine, essere stato cacciato dai locali situati all’interno della stazione.
Questo è quanto dichiarato da Antonio Parente, commosso e allo stesso tempo soddisfatto, a fine di una serata all’insegna della grande solidarietà.
“Dopo aver letto l’articolo di Rocco Becce, ho contattato subito Francesco Giuzio e Valerio Tramutoli, accorsi immediatamente nei pressi della stazione inferiore di Potenza a tarda notte. Mi sono recato sul posto trovando l’uomo con una coperta sottilissima. Gli ho consegnato un sacco a pelo e una coperta, chiedendogli di cosa avesse bisogno. Ho portato alcuni viveri e dell’acqua e domandato se accettasse di dormire in un posto caldo. Mi ha risposto subito di si. Nel frattempo il consigliere Giuzio si è recato presso la locale casa di accoglienza “Don Tonino Bello” per cercare una sistemazione al clochard di turno e, insieme a Tramutoli, subito dopo, mi hanno raggiunto. Successivamente il 36enne ci ha raccontato di essere orfano, di aver perso i documenti ed aveva con sè la denuncia di smarrimento. Abbiamo, così, accompagnato lo straniero nel suo alloggio, al rione Santa Maria, dove ci attendeva un prete e un suo collaboratore. Infine, Naghib, soddisfatto dell’aiuto ricevuto ci ha salutato con un sorriso, pieno di gioia”.
Rocco Becce
Direttore Editoriale