“L’effettuazione del tampone a tutti coloro che, provenienti da altre regioni o dall’estero, fanno ingresso in Basilicata per il periodo dal 4 maggio al 17 maggio prossimo, è di carattere esclusivamente volontario. L’autorità sanitaria competente potrà disporre il trattamento solo previa accettazione e partecipazione del soggetto interessato, rappresentando allo stesso che si tratta, ai fini della tutela dell’igiene e della sanità pubblica, di una misura utile all’urgente necessità, in ragione dello stato di emergenza epidemiologica in atto per il contenimento e il contrasto del contagio da “Covid–19“. In caso di diniego del consenso, l’interessato non potrà essere sottoposto al tampone”.
È quanto si legge in un chiarimento sull’ordinanza numero 20 dello scorso 29 aprile, come da link qui pubblicato, a firma del dott. Fabrizio Grauso, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata.
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Il tutto si ricava da una lettura costituzionalmente orientata della previsione in esame.
Infatti, in applicazione a quanto disposto dall’articolo 32 della Costituzione, è riservato esclusivamente alle norme di legge prevedere eventuali accertamenti e trattamenti sanitari di carattere obbligatorio.
L’ordinanza numero 20 non è in alcun modo orientata o legittimata, nè potrebbe esserlo, a prevedere una procedura di trattamento sanitario di carattere obbligatorio, che assumerebbe rilievi di palese contrasto con il disposto costituzionale.
A comunicarlo è l’Ufficio Stampa della Giunta regionale della Basilicata.
Intanto i controlli a Potenza, presso la “Stazione Centrale” e il “Terminal Bus“, sono iniziati da oggi, senza alcuna novità, e proseguiranno anche per i prossimi giorni come da link qui pubblicato.
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Redazione